Il Museo di Arte Asiatica di San Francisco ha ufficialmente restituito quattro antiche sculture in bronzo al governo thailandese, concludendo un lungo processo di ricerca, revisione e collaborazione tra autorità statunitensi e thailandesi. La cerimonia, svoltasi presso il museo il 8 dicembre 2025, ha visto la partecipazione dell’Ambasciatore della Thailandia negli Stati Uniti, Suriya Chindawongse, del Console Generale di Thailandia a Los Angeles, Tor Saralamba, e della Direttrice Esecutiva dell’Ufficio dei Musei Nazionali della Thailandia, Dipartimento delle Belle Arti, Nitaya Kanokmongkol. Presenti anche rappresentanti della comunità Thai americana e della dirigenza del museo. Il sindaco di San Francisco, Daniel Lurie, ha partecipato alla cerimonia, a testimonianza dell’impegno della città nella gestione responsabile delle collezioni museali.
Le sculture, facenti parte della collezione del museo e recentemente esposte nella mostra Moving Objects: Learning from Local and Global Communities, erano state rimosse illegalmente dalla Thailandia negli anni Sessanta e successivamente acquisite sul mercato dell’arte dal collezionista fondatore del museo, Avery Brundage. Un’indagine congiunta condotta dal Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti, in collaborazione con studiosi thailandesi e il team curatoriale del museo, ha confermato il legame delle opere con Douglas Latchford, noto trafficante di reperti del Sud-Est asiatico, successivamente incriminato per traffico illecito di antichità. Dopo la conferma, il personale del museo e l’Avvocatura della Città di San Francisco hanno raccomandato la cooperazione con le autorità thailandesi. La Commissione per l’Arte Asiatica, organo di governo del museo, ha approvato all’unanimità la restituzione attraverso un processo di votazione in due fasi, prima a settembre 2024 e poi il 22 aprile 2025, al termine del periodo di revisione obbligatorio di sei mesi.
“Questo ritorno è il risultato di un’attenta ricerca, del rispetto reciproco e di un impegno condiviso nel fare ciò che è giusto”, ha affermato Soyoung Lee, Direttrice del Barbara Bass Bakar e CEO dell’Asian Art Museum. “Queste sculture fanno parte della nostra storia da quasi mezzo secolo, ma il loro posto legittimo è in Thailandia. È un onore partecipare al loro ritorno a casa. Apprezziamo profondamente la collaborazione del governo thailandese, della comunità thailandese americana locale e dei nostri colleghi della Sicurezza Nazionale. Non vediamo l’ora di continuare a collaborare con la Thailandia per condividere la conoscenza e celebrare la ricchezza dell’arte e della cultura thailandese con il pubblico qui e in tutto il mondo”.
Il Dipartimento delle Belle Arti thailandese coordinerà ora con il Dipartimento di indagini per la Sicurezza Interna e il Consolato Generale Reale di Thailandia a Los Angeles le procedure finali per il trasporto delle opere. La restituzione segna un esempio di cooperazione internazionale nella gestione dei patrimoni culturali, rafforzando i legami tra musei e governi nella tutela delle collezioni storiche.
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