A Firenze potrebbe cambiare colore l’edificio ormai noto come il “cubo nero”, com’è stata ribattezzata la costruzione che ha preso il posto dell’ex Teatro Comunale (qui tutta la vicenda) e il cui profilo si staglia oltre i palazzi ottocenteschi di Lungarno Vespucci. Il “nero” in realtà è un ottone brunito, ma di certo l’effetto che il palazzo fa in certe condizioni di luce è quello della macchia scura sui colori chiari degli edifici precedente. Colori e materiali, peraltro, hanno avuto già nel 2020 il via libera dalla Soprintendenza, e la proprietà (Hines) ha fatto sapere di aver seguito la tavolozza passata al vaglio e poi approvata dall’ente. Il progetto dell’edificio, ha fatto sapere Hines, è stato “elaborato in osservanza delle note tecniche di attuazione e selezionando materiali approvati”.
Nelle prescrizioni cromatiche e materiche della soprintendenza si leggeva che “per le finiture dei prospetti sono da intendersi prescrittivi: i rivestimenti con pietra Santa Fiora, travertini, pietra serena; l’uso di intonaci nella scala cromatica dal giallo sabbia al bianco crema; i materiali degli infissi che potranno essere in metallo, con finiture in corten, ottoni e bronzi, e in legno per gli edifici soggetti a ristrutturazione edilizia”. Alla fine, per gli intonaci è stato scelto il bianco crema, mentre per le finiture la scelta di Hines è andata sull’ottone brunito, presente nell’abaco dei materiali della soprintendenza (che oltre all’ottone brunito indicavano, come ipotesi materiche, la Santa Fiora Toscana dorata bocciardata, la Santa Fiora Toscana rigato Firenze, la pietra serena fiammata, la pietra serena rigata, il travertino di Rapolano moka, il travertino di Rapolano brown, il travertino di Rapolano coffee, il travertino di Rapolano grigio, il bronzo non lucidato, il bronzo con fosforo, il corten naturale senza ossidazione, il corten ossidato senza cerature, l’ottone brunito extralight brownishing, l’ottone brunito light brownishing, l’ottone brunito middle brownishing, l’ottone brunito dark brownishing, l’intonaco bianco crema, l’intonaco bianco sporco, l’intonaco avorio chiaro e l’intonaco giallo sabbia.
Insomma, Hines avrebbe selezionato materiali e colori secondo prescrizioni, con tanto di approvazione. Adesso però la proprietà si dichiara disposta a modificare i rivestimenti al fine di ridurre l’impatto del cubo sul profilo di Lungarno Vespucci. Per il momento ancora nessuna soluzione in vista, ma si prospetta un incontro tra Hines, il Comune e la Soprintendenza nelle prossime settimane per capire se e come verrà corretto il cubo nero.
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