Un ambizioso progetto a Livorno mira a restituire alla Fortezza Vecchia il suo aspetto originario, trasformandola nuovamente in un’isola e riqualificando l’area portuale antistante. Un bando pubblico da 3,3 milioni di euro è stato pubblicato su Start, il Sistema Telematico Acquisti Regionale della Toscana, per avviare i lavori di riqualificazione. La procedura di gara è gestita da Porto Immobiliare S.r.l., società pubblica con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale che detiene il 72% delle quote e la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno come altro socio. Fino al 27 agosto, gli operatori interessati potranno inviare la loro manifestazione d’interesse, dopodiché ne verranno selezionati almeno dieci che passeranno alla fase successiva della procedura. L’impresa aggiudicataria dovrebbe essere individuata entro ottobre e avrà 18 mesi per portare a termine i lavori. Questo intervento segna un passo cruciale per la valorizzazione di uno dei simboli più antichi e significativi della città labronica, poiché riconnetterà la Fortezza Vecchia alla sua identità storica e integrandolo con le esigenze moderne di fruizione pubblica e turistica.
Il cuore dell’iniziativa, denominata “Parco Fortezza”, risiede nel recupero e nella riqualificazione delle aree adiacenti al lato nord della Fortezza Vecchia, con l’obiettivo primario di ristabilirne le caratteristiche originali di separazione dal tessuto urbano circostante. Allo stesso tempo, il progetto è concepito per connettere la Fortezza alla città in maniera più agevole, sicura e attrattiva, facilitando l’accesso ai turisti e creando un collegamento efficace tra il terminal passeggeri del porto di Livorno e lo storico quartiere della Venezia. Tra gli obiettivi specifici, si mira a rendere il piazzale nord, attualmente inutilizzato, produttivo per il sistema turistico-ricettivo che gravita intorno all’area del Terminal Crociere e ai piazzali di imbarco adiacenti. Inoltre, il progetto mira anche a migliorare l’esperienza dei passeggeri in attesa dei traghetti: ci saranno infatti un’area di ristoro e un punto informazioni in un contesto architettonicamente e suggestivamente pregevole. Il progetto è anche finalizzato a rafforzare il legame tra Porto e città e a valorizzare il circuito dei fossi.
La Fortezza Vecchia, nata originariamente come complesso difensivo interamente circondato dall’acqua e privo di accessi dal mare, ha subito, nel corso dei secoli, profonde trasformazioni che ne hanno alterato l’assetto iniziale. Fa parte del Porto Mediceo e il primo nucleo risale già al Medioevo, e ulteriori ampliamenti arrivarono quando Livorno passò, nel Trecento, sotto il controllo di Pisa. Fu però solo nel Cinquecento, quando Livorno divenne medicea, che la fortezza venne ristrutturata fino ad assumere l’assetto attuale, con il progetto del 1519 di Antonio da Sangallo il Vecchio che la fece diventare una piazzaforte sul mare: i lavori terminarono nel 1534 ma la fortezza fu ulteriormente ampliata, anche perché avrebbe dovuto svolgere anche la funzione di residenza granducale quando il granduca di Toscana soggiornava in città. Le prime significative alterazioni all’originaria acquaticità risalgono già all’inizio del Seicento, con la graduale formazione di un sedimento sabbioso sul bastione settentrionale, il Bastione della Capitana, a causa dell’ampliamento del borgo medievale e della costruzione del nuovo porto. Nel corso del Seicento, questa formazione sedimentaria si consolidò, creando un collegamento terrestre involontario tra il bastione e la nuova area di espansione della città. La necessità di maggiori spazi portuali per il ricovero delle merci portò alla stabilizzazione di questo riempimento, interrompendo la continuità dello specchio acqueo intorno alla Fortezza già alla fine del Seicento. Successivamente, si assistette a una progressiva urbanizzazione di questo volume sedimentato, con l’erezione di fabbricati adibiti a deposito commerciale. Nonostante le proposte di ripristino dell’acquaticità avanzate nel Settecento, queste rimasero sulla carta, poiché la spinta allo sviluppo economico dell’area portuale prevalse sull’esigenza di mantenere la naturale fortificazione militare dell’opera. La seconda metà del Settecento vide la definitiva strutturazione dell’area sedimentata tra la Capitana e Santa Trinita, trasformata in un vero piazzale per il deposito di marmi e artiglieria, noto dai documenti come “Piazza d’Arme dove sono i marmi”.
Con l’Ottocento, il processo di progressiva resecazione dello spazio acqueo circostante la Fortezza si consolidò, data anche la crescente rinuncia alla sua storica funzione difensiva in favore dello sviluppo commerciale e operativo del Porto. La costruzione della nuova diga curvilinea e della Stazione Marittima a metà Ottocento, insieme alla realizzazione di nuove darsene, determinò un ulteriore allontanamento della Fortezza dalla linea costiera e un graduale interramento dello spazio marino antistante, che finì per lambire tutto il fronte nord-occidentale fino al Bastione della Canaviglia. Questo processo si accelerò nella seconda metà del secolo, complice l’abbandono di Livorno come porto franco e l’intenso sviluppo industriale. L’interramento completo del lato fronte mare e la costruzione della banchina Punto Franco, sede di numerosi edifici per magazzinaggio industriale, trasformarono definitivamente la Fortezza in una sorta di appendice urbana, che le fecero perdere del tutto ogni funzione strategico-militare. Nel corso del Novecento, questa configurazione rimase pressoché invariata. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale causarono ingenti danni all’area, distruggendo i fabbricati sui piazzali, ma nel dopoguerra l’area tornò ad ospitare edifici produttivi. Solo negli anni Novanta, in seguito all’applicazione del vincolo architettonico-paesaggistico imposto sull’opera dal 1939, si procedette alla demolizione completa di tali strutture, lasciando l’area dei piazzali fronte mare nell’assetto che conserva ancora oggi.
Il progetto di riqualificazione prevede una serie di interventi mirati a invertire questa tendenza storica. Per consentire il mantenimento in operatività delle funzioni logistiche, di trasporto e commerciali dell’area portuale, il progetto di ripristino dell’acquaticità della Fortezza Vecchia è stato suddiviso in due macro-fasi esecutive, o “Lotti”. Il Lotto 1, con una superficie complessiva di 4.970 metri quadrati, comprende l’area settentrionale del nuovo Parco Fortezza, estendendosi dal bordo destro della strada che costeggia il parcheggio Santa Trinita fino al Mastio di Matilde. Questo lotto include la realizzazione del centro informativo e del locale ristoro, cosa che dovrebbe permettere un rapido rientro dall’investimento. La durata prevista per i lavori del Lotto 1 è di 18 mesi. Il Lotto 2, di 5.515 metri quadrati, si estenderà dal Mastio di Matilde al Bastione della Canaviglia a sud, con una durata stimata di 12 mesi.
L’elemento cardine è la realizzazione di un nuovo canale marino che comunicherà con gli specchi acquei posti a nord del Bastione della Capitana e a sud del Bastione della Canaviglia, ristabilendo la configurazione originaria della Fortezza interamente circondata dal mare. È prevista la risagomatura della darsena settentrionale e lo spostamento delle imbarcazioni da diporto attualmente in sosta. Un nuovo camminamento sarà realizzato sopra la darsena settentrionale, creando un percorso pedonale esclusivo lungo la banchina della nuova Piazza. Lungo il bordo del nuovo canale perimetrale alla Fortezza sarà costruita una nuova gradonata a mare.
Per garantire l’accesso alla Fortezza dalla terraferma, saranno realizzate tre passerelle a struttura metallica, con impalcato sottile e parapetti in vetro, in corrispondenza dei tre principali accessi attuali: la Galleria della Capitana, la Quadratura dei Pisani e la Galleria della Canaviglia. L’intera area del nuovo parco urbano, incluse le banchine e le scalinate a mare, sarà pienamente accessibile alle persone con disabilità, con percorsi dedicati anche agli ipovedenti. La pavimentazione sarà realizzata in lastre di porfido con listature in travertino, richiamando elementi già presenti sulla sponda a terra dello Scalo Regio, e integrerà panchine in travertino posizionate all’ombra delle nuove alberature. Le aree di parcheggio attualmente presenti sull’area di progetto saranno eliminate a favore di un’ampia area verde, che fungerà da filtro rispetto al traffico in ingresso e uscita dal vicino Varco Fortezza. Le nuove alberature previste saranno principalmente tamerici, piante resistenti alla salsedine e tipiche del lungomare livornese fin dall’Ottocento, capaci di fornire ombra senza intralciare la vista del monumento. Il numero di alberature sarà incrementato in fase esecutiva, su indicazione della Soprintendenza, per rafforzare le zone d’ombra. Lungo la zona di ingresso pedonale dalla città, sul lato del Bastione della Capitana, sarà mantenuto a terra il segno storicizzato del muro che confinava i volumi novecenteschi demoliti, preservando le sue colonne lapidee per garantire una piena permeabilità visiva del Parco dalla città. Un lembo del muro di cinta doganale lorenese, presente sullo stesso allineamento verso il Varco Fortezza, sarà restaurato e valorizzato. Per motivi di sicurezza, il Parco sarà separato dalle strade portuali da una sottile recinzione in acciaio.
Centralmente, nella porzione settentrionale della Piazza, è prevista la costruzione di un nuovo edificio ad uso turistico-ricettivo e ricreativo, pensato per fungere da centro informativo e locale di ristoro. La struttura sarà caratterizzata da un’ossatura in acciaio, con un patio e una copertura in legno che racchiudono una scatola interamente vetrata su tre lati. Saranno presenti anche tavoli all’aperto sulla pavimentazione antistante. Questo nuovo centro è strategicamente posizionato lungo il percorso che gli utenti della Piazza percorreranno per accedere alle passerelle della Fortezza, e arretrato rispetto alla gradonata per non ostacolare la visione del monumento dalla Piazza. La sua realizzazione, sebbene non inclusa nell’appalto iniziale del Lotto 1 del progetto, potrà essere introdotta come variante in corso d’opera. L’illuminazione dell’intera area del Parco Fortezza sarà curata con un progetto illuminotecnico complessivo che prevede l’uso di punti luce su palo, strisce LED a incasso sulle alzate dei gradoni fronte canale, corpi illuminanti radenti a terra sulle passerelle di accesso e faretti orientabili subacquei lungo l’intero perimetro della Fortezza, inclusi i lati che guardano la città e la Darsena Vecchia, per valorizzare le murature perimetrali e i Bastioni dal basso.
Un elemento distintivo e profondamente simbolico del progetto è l’installazione artistica chiamata I 4 mori liberati. Questa proposta prevede la collocazione di quattro statue in bronzo, di forme e dimensioni analoghe a quelle delle celeberrime sculture in bronzo presenti sul monumento dei Quattro Mori, simbolo della città, composto dalla statua del Granduca Ferdinando I de’ Medici, in marmo bianco, opera di Giovanni Bandini (Firenze, 1540 circa – 1599) e le quattro figure bronzee di mori incatenati, realizzate da Pietro Tacca (Carrara, 1577 – Firenze, 1640) tra il 1623 e il 1626, prendendo a modello schiavi segregati nel Bagno dei Forzati. La potenza estetica e il realismo dei corpi in torsione, con volti tesi e sofferenti, trasmettono la prostrazione della prigionia. Da questa suggestione nasce l’idea di “liberare” idealmente questi mori dopo quasi quattrocento anni di catene, inserendoli nei nuovi spazi del parco urbano in posizioni finalmente rilassate e serene. Le nuove sculture, sempre in bronzo e con le stesse maestose proporzioni, saranno immerse tra la gente, e rappresenteranno Livorno come crocevia di culture ed etnie. Si immaginano figure come Alì Melioco seduto sulla scalinata con le braccia aperte, Morgiano immerso nello specchio d’acqua con uno sguardo fiero rivolto al cielo, e l’Africano e Alì Salettino a riposo sulle passeggiate o in procinto di tuffarsi nelle acque finalmente restituite alla Fortezza Vecchia. Anche questa installazione artistica non è prevista nell’appalto iniziale del Lotto 1, ma potrà essere introdotta successivamente come variante.
Dal punto di vista della stabilità e della sicurezza del bene monumentale, il progetto è stato supportato da un’ampia serie di indagini geotecniche e geologiche, che hanno permesso di ricostruire con precisione lo stato delle porzioni interrate della Fortezza Vecchia e dei terreni di riempimento. Le analisi hanno incluso carotaggi continui, prospezioni sismiche, indagini geoelettriche e saggi perimetrali mediante scavo. Le indagini hanno confermato che la Fortezza è fondata a una profondità notevole, non inferiore a -2.00/-2.50 metri dal piano campagna attuale, il che si traduce in una quota non inferiore a -3.00/-3.50 metri rispetto al futuro livello della Piazza previsto dal progetto. Il nuovo canale marino perimetrale, con un fondale di circa -80 cm rispetto al livello medio marino, è stato progettato in modo da non scalzare in alcun modo il piede di fondazione, mantenendo un margine di sicurezza di circa mezzo metro al di sopra della profondità minima di imposta delle murature esistenti. Le indagini hanno anche rilevato che il materiale di riporto presente nel terrapieno ha scarse caratteristiche meccaniche e non costituisce un presidio significativo contro il ribaltamento delle murature, pertanto la sua rimozione non compromette la stabilità strutturale del monumento. Particolarmente interessante è stata la scoperta di pali di fondazione in legno nei saggi condotti nella parte settentrionale del piazzale, storicamente impiegati per compensare la minore portanza degli strati sabbiosi in quell’area. Un dato confortante è l’eccellente stato di conservazione superficiale delle murature storiche attualmente interrate, che risultano persino meglio conservate rispetto a quelle esposte. Tuttavia, nonostante le rassicurazioni sulla stabilità, data la presenza di lesioni in alcune parti della Fortezza, per esempionella galleria della Capitana, sarà attuato un piano di monitoraggio in tempo reale del bene per tutta la durata dei lavori, a scopo cautelativo.
Ripristinando l’antica acquaticità della Fortezza e trasformando l’area circostante in un parco urbano accessibile e suggestivo, Livorno mira non solo a recuperare un pezzo fondamentale della propria identità, ma anche a creare anche un nuovo polo di attrazione che integra storia, cultura e funzionalità portuale in un unico disegno.
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