Una petizione per salvare la Casa-Studio di Luigi Serafini, opera d'arte totale nel cuore di Roma


Per salvare uno dei luoghi più visionari di Roma, un’opera d’arte totale, è stata lanciata una petizione: si chiede al Ministero della Cultura e alle istituzioni competenti di valutare il riconoscimento della Casa-Studio di Luigi Serafini come bene culturale di interesse nazionale. 

È stata lanciata una petizione su change.org per chiedere al Ministero della Cultura e alle istituzioni competenti di valutare il riconoscimento della Casa-Studio di Luigi Serafini come bene culturale di interesse nazionale, di avviare le procedure necessarie per la sua tutela e conservazione, e di promuovere iniziative che ne garantiscano l’accessibilità pubblica e la valorizzazione per le generazioni future.

L’obiettivo è salvare uno dei luoghi più visionari di Roma, minacciato da una procedura di sfratto avviata dal Sovrano Militare Ordine di Malta (S.M.O.M.), attuale proprietario dell’immobile, che “ne mette in pericolo la conservazione di un patrimonio culturale raro e insostituibile”. La casa in questione, a pochi passi dal Pantheon, è un’opera d’arte totale, dove pittura, scultura, architettura e design si fondono in un’esperienza immersiva.

Dal 1987 l’artista, architetto e autore del celebre Codex Seraphinianus ha plasmato per quasi quarant’anni la sua casa-studio: un luogo in cui l’arte si respira in ogni stanza, e che oggi rischia di scomparire.

Casa-studio di Luigi Serafini
Casa-studio di Luigi Serafini
Casa-studio di Luigi Serafini
Casa-studio di Luigi Serafini

La sua importanza è emersa chiaramente in occasione di Open House Roma 2025, il più grande evento della Capitale dedicato all’architettura e organizzato dall’Associazione Open City Roma, quando per la prima volta la Casa-Studio ha aperto le porte al pubblico. In soli due giorni, oltre 1.000 visitatori hanno attraversato questo luogo, confermandone il valore culturale e simbolico non solo per gli appassionati d’arte, ma per tutta la comunità.

Luigi Serafini è noto in tutto il mondo per il Codex Seraphinianus (1981), un’enciclopedia illustrata di un mondo immaginario. Pubblicata da Franco Maria Ricci, l’opera è diventata oggetto di studio, affascinando critici e artisti da ogni parte del mondo. Italo Calvino, nella prefazione all’edizione francese, parlò di “ebbrezza dell’invenzione pura”, mentre lo storico dell’arte Federico Zeri vi colse riferimenti a “Arcimboldi e Bosch, le ‘macchine inutili’ di Munari, i ‘Templi dell’Uovo’ di Fabrizio Clerici, Gaudí, le alchimie verbali di Laforgue, il paradosso astratto di Roussel, il surrealismo di Savinio, e molto altro ancora”.

Oggi, salvare la Casa-Studio di Luigi Serafini significa preservare un unicum nel panorama artistico italiano, un luogo dove l’arte vive e ispira. Un gesto necessario per garantire che questo spazio resti vivo, accessibile, e capace di ispirare le generazioni future.

Foto di Carlo Casalini

Casa-studio di Luigi Serafini
Casa-studio di Luigi Serafini


Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte