BIAF 2022, un'edizione di elevatissima qualità. Le aspettative sono alte


L’edizione 2022 della BIAF - Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, che torna senza restrizioni Covid in presenza, si preannuncia un’edizione di elevatissima qualità. Le aspettative sono alte da parte degli organizzatori e degli espositori. Ne abbiamo sentiti alcuni.

Torna nelle sale di Palazzo Corsini la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, la più antica mostra-mercato al mondo, giunta quest’anno alla sua XXXII edizione. Aprirà ufficialmente al pubblico dal 24 settembre al 2 ottobre 2022, ma abbiamo visitato la fiera in anteprima in occasione della conferenza stampa rivolta ai giornalisti (qui una selezione di venti opere di grande qualità da non perdere).

Sono molte le aspettative per quest’edizione 2022, come ci ha dichiarato Fabrizio Moretti, Segretario Generale della BIAF: “Mi aspetto il massimo perché le aspettative sono molto importanti. Abbiamo i migliori mercanti del mondo, le opere più belle esposte, gli Uffizi come partner che sta già valutando diverse opere per la collezione, tanti curatori e direttori di musei che saranno presenti anche nei prossimi giorni. E chiaramente il grande pubblico fiorentino e internazionale. Sarà una grande festa non solo per Firenze ma per l’Italia. Inoltre portiamo un indotto grandissimo per la città di Firenze e per la Toscana. La gente ha voglia di Biennale, voglia di antico e penso che noi con questa gestione riusciamo a vendere un sogno a tutti gli appassionati e non”.

Soprattutto dopo due anni pandemia (torna infatti in presenza dopo tre anni), “c’è sempre più entusiasmo”, aggiunge Moretti. “Questa credo sia la prima mostra senza problemi Covid, quindi la si potrà visitare con la massima tranquillità, trasparenza e voglia anche di divertirsi, perché l’arte deve essere anche un divertimento”. "Coloro che hanno vinto i tre premi (pittura, scultura e arti decorative) rappresentano una parte dell’eccellenza della manifestazione", conclude il Segretario Generale. Il Premio Pittura è stato assegnato a Il banchetto di Assalonne di Niccolò Tornioli, presentato da Robilant+Voena; il Premio Arti Decorative e Design è stato assegnato alla Coppia di trofei di caccia attribuita a Filippo Parodi, in legno scolpito e dorato sormontati da un’aquila e all’interno micro intagli in bosso, presentata da Brun Fine Art; il Premio Scultura al San Sebastiano di Pietro Lombardo, in pietra dipinta, presentato da Botticelli Antichità.

Fabrizio Moretti
Fabrizio Moretti
Niccolò Tornioli, Il banchetto di Assalonne (1640 circa; olio su tela, 147,5 x 216,2 cm). Presentato da Robilant+Voena
Niccolò Tornioli, Il banchetto di Assalonne (1640 circa; olio su tela, 147,5 x 216,2 cm). Presentato da Robilant+Voena
Filippo Parodi (attr.), Coppia di cornici con trofei di caccia (legno scolpito con intagli di bosso di autore emiliano, 96 x 91 cm)
Filippo Parodi (attr.), Coppia di cornici con trofei di caccia (legno scolpito con intagli di bosso di autore emiliano, 96 x 91 cm). Presentato da Brun Fine Art
Pietro Lombardo, San Sebastiano (pietra dipinta, 178 x 58 x 40 cm). Presentato da Botticelli Antichità
Pietro Lombardo, San Sebastiano (pietra dipinta, 178 x 58 x 40 cm). Presentato da Botticelli Antichità

Molte le aspettative anche da parte di alcuni espositori che abbiamo intervistato nella giornata di anteprima per la stampa. “È una bella fiera, quindi le aspettative sono sempre tante e generalmente corrisposte”, ci fanno sapere dalla galleria di Gian Enzo Sperone, che partecipa alla BIAF da cinque-sei edizioni. Tra le opere principali che ha portato a quest’edizione è sicuramente il bassorilievo in gesso di Felice Casorati del 1924 raffigurante La dormiente, opera che Vittorio Sgarbi ha acquistato per il Mart - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Un’opera inedita che non è mai stata sul mercato e che faceva parte di un ciclo decorativo che l’artista piemontese realizzò per il Teatrino privato di Casa Gualino (l’industriale Riccardo Gualino fu uno dei più grandi collezionisti italiani del primo Novecento). La dormiente era uno dei quattordici bassorilievi che fungevano da metope. Da segnalare anche un dipinto a olio di Giovanni Colacicchi e una grande opera di Massimo Campigli.

Sono tutte inedite sul mercato e restaurate le opere presentate dalla galleria Giovanni Sarti, che si augura che ci sia in quest’edizione un pubblico conoscitore e interessato come sempre. Tra le opere esposte, anche due importanti tavole, una santa Margherita e un sant’Antonio Abate, di Benedetto di Bindo, pittore della scuola senese, e poi una tavola della predella del polittico di Giovanni da Pisa conservato in Spagna, al Museu Nacional d’Art de Catalunya.

Felice Casorati, La dormiente (1924; bassorilievo in gesso, 86 x 144 cm)
Felice Casorati, La dormiente (1924; bassorilievo in gesso, 86 x 144 cm). Presentato da Gian Enzo Sperone
Lo stand di Gian Enzo Sperone
Lo stand di Gian Enzo Sperone
Lo stand di Galerie G. Sarti
Lo stand di Galerie G. Sarti

“Le aspettative per quest’edizione sono abbastanza alte, siamo sempre positivi”, afferma la galleria Robilant + Voena, che partecipa da tanti anni alla manifestazione. "Cerchiamo di portare sempre dei capolavori. Per quest’edizione abbiamo portato una sorta di omaggio alla Toscana, con capolavori che vanno da Siena a Firenze". Tra i capolavori presenti, la Crocifissione di Giovanni del Biondo databile al 1360 circa, posta in dialogo con opere di Giorgio Morandi e a una Natura di Lucio Fontana, per far comprendere come questi artisti moderni abbiano avuto una forte ispirazione giottesca; da segnalare anche un dipinto raffigurante l’Allegoria delle Quattro Stagioni di Rutilio Manetti e due fondi oro di cui uno dell’artista portoghese Álvaro Pires de Évora. È della galleria Il banchetto di Assalonne di Niccolò Tornioli del 1640 circa, che ha vinto il Premio Pittura di quest’edizione della BIAF.

A vincere il Premio Scultura è il San Sebastiano di Pietro Lombardo, particolare perché in pietra dipinta, materiale caratteristico della scultura veneta tra il XV e il XVI secolo. È presentato da Botticelli Antichità, che partecipa alla BIAF dalle primissime edizioni. Tra le opere esposte, il Ritratto di Alessandro Ridolfi (canonico del Duomo della curia fiorentina) realizzato da Alessandro Rosi nel 1646: opera la cui curiosità sta nel fatto che è raffigurata la facciata del Duomo così com’era in quell’anno. E ancora, una scultura di Agostino di Duccio notificata raffigurante Cristo benedicente e mensole Della Robbia in terracotta invetriata del 1515 circa recentemente notificate. Infine, anche il tavolo al centro dello stand è un’opera d’arte: è un tavolo di Giacomo Manzù.

“Ci aspettiamo quello che si aspettano tutti, ovvero la ripartenza del mercato; che sia lo stimolo e il simbolo per una ripartenza della nazione”, ci ha dichiarato infine Romigioli Antichità, che partecipa dal 2003. Per quest’edizione 2022 presenta la Coppia di cherubini di Giovanni Baratta, protagonista dello stand. Le due sculture sono state attribuite da Francesco Freddolini che ha riconosciuto la loro provenienza. Erano sulla dell’altare maggiore della chiesa di Santa Trinita a Firenze e qui rimasero fino al 1892. Da segnalare anche la rarità e lo stile arcaico della Madonna con Bambino databile alla fine del Duecento (l’oggetto più antico dello stand), nell’ambito del nord della Spagna. Si tratta di un’opera inedita su pietra. Sono molte quindi le aspettative per questa BIAF 2022, che si preannuncia un’edizione di altissima qualità.

Lo stand di Robilant+Voena
Lo stand di Robilant+Voena
Álvaro Pires de Évora, Vergine col Bambino e santi (tempera su tavola, 73 x 49 cm). Presentato da Robilant+Voena
Álvaro Pires de Évora, Vergine col Bambino e santi (tempera su tavola, 73 x 49 cm). Presentato da Robilant+Voena
Lo stand di Botticelli Antichità
Lo stand di Botticelli Antichità
Agostino di Duccio, Cristo benedicente (1460-1470; marmo, altezza 119,5 cm)
Agostino di Duccio, Cristo benedicente (1460-1470; marmo, altezza 119,5 cm). Presentato da Botticelli Antichità
Girolamo della Robbia, Coppia di mensole con tritoni che recano stemmi (1515 circa; terracotta invetriata, 23 x 29 x 14 cm)
Girolamo della Robbia, Coppia di mensole con tritoni che recano stemmi (1515 circa; terracotta invetriata, 23 x 29 x 14 cm)
Lo stand di Romigioli Antichità
Lo stand di Romigioli Antichità
Giovanni Baratta, Coppia di cherubini (1699; marmo bianco statuario, 72 x 48 cm)
Giovanni Baratta, Coppia di cherubini (1699; marmo bianco statuario, 72 x 48 cm). Presentato da Romigioli Antichità
Artista della Spagna del Nord, Madonna stante col Bambino (1290-1310 circa; pietra arenaria policromata, 102 x 65 x 42 cm). Presentato da Romigioli Antichità
Artista della Spagna del Nord, Madonna stante col Bambino (1290-1310 circa; pietra arenaria policromata, 102 x 65 x 42 cm). Presentato da Romigioli Antichità

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Ilaria Baratta

L'autrice di questo articolo: Ilaria Baratta

Giornalista, sono co-fondatrice di Finestre sull'Arte con Federico Giannini. Sono nata a Carrara nel 1987 e mi sono laureata a Pisa. Sono responsabile della redazione di Finestre sull'Arte.

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