A Torino una mostra sul ruolo dello Spazialismo nel rinnovamento artistico del secondo dopoguerra


Il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino prosegue il suo percorso di approfondimento sull’arte italiana del Novecento con una mostra sul ruolo dello Spazialismo nel processo di rinnovamento artistico del secondo dopoguerra.

Con la mostra Da Fontana a Crippa a Tancredi. La straordinaria avventura del Movimento spazialista, visitabile dal 17 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026 e curata da Nicoletta Colombo, Serena Redaelli e Giuliana Godio, con la consulenza scientifica di Luca Massimo Barbero, il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino continua il proprio percorso di approfondimento sull’arte italiana del Novecento, focalizzandosi sul ruolo dello Spazialismo nel processo di rinnovamento artistico del secondo dopoguerra.

La rivoluzione dell’arte italiana avviata nella seconda metà degli anni Quaranta non può essere compresa senza il nuovo approccio concettuale allo spazio, espresso nella pittura attraverso segni essenziali, linee, fori e tagli sulla superficie della tela. I protagonisti dello Spazialismo furono in prima linea in questo cambiamento, affascinati da una nuova visione del cosmo, sintetizzata nei manifesti pubblicati tra il 1947 e il 1958. Centrale, in questo contesto, fu il sodalizio tra Lucio Fontana (1899-1968), ideatore di una concezione dello spazio proiettata verso una dimensione immateriale, e Carlo Cardazzo (1908-1963), collezionista, editore e mercante d’arte, fondatore della Galleria del Cavallino a Venezia e della Galleria del Naviglio a Milano.

La mostra torinese riunisce circa 50 opere di 24 artisti, provenienti da musei, collezioni pubbliche e private, e si apre con Lucio Fontana per poi soffermarsi su Roberto Crippa (1921-1972), interprete delle tendenze internazionali legate al gesto e al segno, tradotte in vortici spiraliformi e dinamici, espressione del suo vitalismo e della passione per il volo acrobatico, con riferimenti al surrealismo e al primitivismo di matrice totemica.

Il percorso espositivo prosegue con le poetiche dei principali protagonisti dello Spazialismo milanese: Gianni Dova (1925-1991), Cesare Peverelli (1922-2000), Emilio Scanavino (1922-1986), Ettore Sottsass (1917-2007), Beniamino Joppolo (1906-1963), Aldo Bergolli (1916-1972) e Gian Carozzi (1920-2008). Questi artisti, spesso orientati verso implicazioni surrealiste ed esistenziali, furono sostenuti dall’attività di Cardazzo, gallerista aperto al dialogo internazionale e in contatto con Peggy Guggenheim, elementi che conferirono allo Spazialismo un respiro cosmopolita.

Lucio Fontana, Concetto spaziale (1961; olio e taglio su tela, stesura dorata su campitura nera, 73 x 60cm; Milano, Fondazione Pomara Scimetta – Arte Bellezza Cultura). Su concessione di Galleria Mattia De Luca, Roma © Lucio Fontana by SIAE 2025
Lucio Fontana, Concetto spaziale (1961; olio e taglio su tela, stesura dorata su campitura nera, 73 x 60cm; Milano, Fondazione Pomara Scimetta – Arte Bellezza Cultura). Su concessione di Galleria Mattia De Luca, Roma © Lucio Fontana by SIAE 2025
Edmondo Bacci, Avvenimento n. 104 (1954; tempera grassa su tela, 80 x 133 cm; Collezione privata). Su concessione di Galleria Gracis, Milano e Reve Art, Bologna
Edmondo Bacci, Avvenimento n. 104 (1954; tempera grassa su tela, 80 x 133 cm; Collezione privata). Su concessione di Galleria Gracis, Milano e Reve Art, Bologna

La rassegna dedica inoltre spazio agli spazialisti veneziani, giunti alla sperimentazione sulla fenomenologia spaziale tra il 1951 e il 1952: Virgilio Guidi (1891-1984), Tancredi Parmeggiani (1927-1964), Mario Deluigi (1901-1978), Edmondo Bacci (1913-1978), Vinicio Vianello (1923-1999), Gino Morandis (1915-1994), Bruna Gasparini (1913-1998), Ennio Finzi (1931-2024), Saverio Rampin (1930-1992) e Bruno De Toffoli (1913-1978). Le loro opere riflettono le novità della pittura astratta degli anni Cinquanta, con una sensibilità tipicamente veneta per la luce e il colore, tradotta in trame astratte e in un linguaggio attraversato da vibrazioni spaziali, segni pulsanti e deflagrazioni cromatiche.

Dalla natura inclusiva del movimento e dalla visione strategica di Cardazzo derivarono anche presenze temporanee di artisti come Roberto Sebastián Matta Echaurren (1911-2002), Giuseppe Capogrossi (1900-1972), Enrico Donati (1909-2008), Iaroslav Serpan (1922-1976) e Remo Bianco (1922-1988), portatori di suggestioni surrealiste, segnico-gestuali e nucleari che animavano il clima interdisciplinare degli anni Cinquanta.

La mostra è arricchita da documenti d’epoca – cataloghi, riviste e volumi – provenienti da archivi pubblici e privati, oltre che da un contenuto multimediale su Roberto Crippa e da un video dedicato agli Ambienti spaziali/Environments di Fontana: straordinarie sperimentazioni ambientali sulla percezione dello spazio realizzate dall’artista dal 1949 fino alla sua scomparsa. A completare l’esposizione, una composizione sonora originale ideata dal sound designer e produttore di musica elettronica Rico Casazza.

Orari: Martedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 18; giovedì dalle 10 alle 20; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19. Chiuso il lunedì

Mario Deluigi, Spazio-Luce 28 (1955-1956; tecnica mista su tavola, 110 x 110 cm; Trieste, Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna, inv. 4307)
Mario Deluigi, Spazio-Luce 28 (1955-1956; tecnica mista su tavola, 110 x 110 cm; Trieste, Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna, inv. 4307)
Tancredi Parmeggiani, Senza titolo (Composizione grande) (1953; tecniche miste su carta intelata, 70 x 100 cm; Vicenza, Museo Civico di Palazzo Chiericati, inv. A1083)
Tancredi Parmeggiani, Senza titolo (Composizione grande) (1953; tecniche miste su carta intelata, 70 x 100 cm; Vicenza, Museo Civico di Palazzo Chiericati, inv. A1083)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostra Da Fontana a Crippa a Tancredi. La straordinaria avventura del Movimento spazialista
CittàTorino
SedeMuseo di Arti Decorative Accorsi-Ometto
DateDal 17/10/2025 al 15/02/2026
ArtistiLucio Fontana, Roberto Crippa, Tancredi Parmeggiani
CuratoriNicoletta Colombo, Serena Redaelli, Giuliana Godio
TemiNovecento, Spazialismo, Torino

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