Ferrara ricorda che sono ancora visitabili e aperte al pubblico fino al 4 giugno 2023 due mostre al Castello Estense. Carlo Guarienti. La realtà del sogno e il IX Premio Fondazione VAF. La prima, nata da un’idea di Vittorio Sgarbi e organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, presenta oltre cento opere, tra dipinti e sculture, attraverso le quali viene indagato l’ampio e articolato percorso dell’artista, tra i protagonisti del panorama artistico nazionale ed europeo da oltre mezzo secolo, segnato da un constante, quanto coerente, processo di metamorfosi. Tentato da innumerevoli stimoli, Guarienti punta nella sua opera in direzione di un realismo basato sul pensiero, su concetti astratti che si traducono in immagini, più o meno enigmatiche, sospese tra sogno e realtà. Come ha sottolineato Vittorio Sgarbi, nelle opere di Carlo Guarienti “troviamo quello che la pittura metafisica aveva voluto rappresentare, fin dai propri inizi, con la ricerca di de Chirico: una dimensione essenziale, totalmente purificata, di puro pensiero, che viene a distillare e quindi a distanziare l’emotività. Pittura puramente mentale”.
Il Premio Fondazione VAF, istituito dall’omonima fondazione tedesca per sostenere l’arte contemporanea italiana, in particolar modo il potenziale artistico e creativo degli artisti under 40, e per dare impulso allo scambio culturale tra Italia e Germania, giunto quest’anno alla sua nona edizione, propone in mostra i lavori di nove protagonisti della scena contemporanea: Luca Azzurro, Renata e Cristina Cosi, Silvia Inselvini, collettivo KEM, L’orMa (Lorenzo Mariani, vincitore di questa edizione per la reinterpretazione dei materiali della scultura con intenti di ironica leggerezza), Enrico Minguzzi (cui è stato assegnato il terzo riconoscimento per la ricerca sulla trama pittorica e segnica della composizione), Sebastiano Raimondo, Dario Tironi, Valeria Vaccaro (cui è stato conferito il secondo premio per la capacità di metamorfosi dei materiali plastici). Una menzione speciale è stata riconosciuta al collettivo KEM per la ricerca improntata nell’ambito dell’arte dei nuovi media. Inoltre, sono esposte alcune opere di Paolo Baratella, artista recentemente scomparso, a cui è stato conferito un premio alla carriera.
Entrambe le mostre sono visitabili tutti i giorni dalle 10 alle 18. Per maggiori info visitare il sito del Castello Estense.
Fino al 19 giugno 2023 è inoltre aperta al pubblico presso Palazzo dei Diamanti la grande mostra Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa, a cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli, è organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, in collaborazione con Direzione Generale Musei e Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura e con il patrocinio del Ministero della Cultura e della Regione Emilia-Romagna ed è sostenuta da Versalis Spa e BPER Banca. Attraverso oltre cento opere provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo, l’esposizione rappresenta un’occasione unica per scoprire (o riscoprire) la ricchezza del Rinascimento ferrarese, in particolare mediante l’arte di due grandi pittori ferraresi e degli artisti a loro contemporanei, quali Mantegna, Cosmè Tura, Niccolò dell’Arca e Marco Zoppo, che costituiscono il punto di partenza, mentre Antonio da Crevalcore, Guido Mazzoni, Boccaccio Boccaccino, Francesco Francia e Perugino offrono una sponda di dialogo lungo il percorso espositivo.
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La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 20. Per info: www.palazzodiamanti.it
È invece in corso fino al 24 giugno 2023 alla Biblioteca Ariostea la mostra Arte e letteratura nel nome di Roberto Longhi. Bassani, Pasolini, Testori, da un’idea di Vittorio Sgarbi, a cura di Francesca Bini e Alessandro Gnocchi, e organizzata Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte in collaborazione con Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara. Frutto di un accurato lavoro di ricerca d’archivio, lettere, manoscritti, fotografie, disegni e filmati d’epoca testimoniano il denso scambio tra alcuni dei protagonisti della vita culturale italiana del Novecento, gettando le basi per future ricerche. Suddivisa in dieci sezioni tematiche che intendono definire la varietà delle connessioni tra Longhi e gli allievi diretti (Arcangeli, Pasolini, Bassani) e indiretti (Testori), l’esposizione comprende una presentazione generale del profilo del maestro e degli allievi, dei quali vengono considerati i punti di contatto col magistero longhiano, così come le reciproche relazioni biografiche e intellettuali. È dato risalto ad approfondimenti su questioni di rilevanza sociale, quali la censura alla quale furono sottoposti Pasolini, Testori e indirettamente Bassani, e a focus di natura artistica come quello su Francis Bacon, la cui conoscenza si diffuse agli inizi degli anni Sessanta, dopo la mostra monografica a Torino (1962), e con il quale i tre allievi di Longhi si confrontarono in maniera diversa. Si può inoltre osservare come Bassani e Pasolini abbiano rielaborato l’influsso longhiano riutilizzando in maniera originale il medium dell’immagine artistica, rispettivamente attraverso il recupero di dipinti che il primo scelse di collocare sulle copertine delle prime edizioni dei suoi romanzi e mediante i numerosi riferimenti pittorici nella produzione cinematografica del secondo.
L’esposizione, accompagnata da un catalogo con saggi di Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Ferrara Arte, Francesca Bini (studiosa di Letterature Comparate ed Estetica delle Arti Visive), Alessandro Gnocchi (Caporedattore de “Il Giornale”) e Mirna Bonazza (Responsabile U.O. Biblioteche del Comune di Ferrara), esplora i rapporti biografici e gli scambi culturali tra i tre grandi autori della letteratura italiana con il maestro Roberto Longhi, del quale viene sottolineato il ruolo di mentore.
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19; sabato dalle 9 alle 13.
Dall’8 luglio al 26 dicembre 2023 il Castello Estense ospiterà la mostra Arrigo Minerbi, tra liberty e classicismo. Organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna Contemporanea di Ferrara, l’esposizione si inserisce nel progetto di studio e promozione delle personalità artistiche ferraresi dell’Otto e del Novecento avviato nelle sale del Castello Estense con le rassegne monografiche Tra simbolismo e futurismo. Gaetano Previati, (2020) e Giovanni Battista Crema. Oltre il divisionismo (2021), e si colloca in parallelo con l’esposizione dedicata ad Achille Funi in programmazione a Palazzo dei Diamanti il prossimo autunno.
Il progetto espositivo ripercorrerà per la prima volta l’intera parabola artistica dello scultore ferrarese Arrigo Minerbi, ancora poco noto, con l’intento di ricollocarlo nel contesto artistico italiano del primo Novecento. L’opera di Minerbi testimonia un temperamento originale ma perfettamente radicato nel dibattito artistico che ha accompagnato il passaggio tra il Liberty di inizio secolo e il novecentismo maturato dopo la prima guerra mondiale, fino al classicismo dominante negli anni Trenta. Questa parabola sarà evocata attraverso una ricca selezione di sculture del ferrarese, a cui saranno accostate opere pittoriche e plastiche di maestri italiani moderni, tra simbolismo, realismo magico e classicismo (come Gaetano Previati, Leonardo Bistolfi, Adolfo Wildt, Galileo Chini, Ercole Drei, Felice Casorati, Ubaldo Oppi, Mario Sironi, Antonio Maraini, Achille Funi). Tra gli obiettivi della mostra, è inoltre la valorizzazione di uno dei nuclei di rilievo del patrimonio delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara: la mostra darà la possibilità infatti al pubblico di ammirare le testimonianze più significative del fondo Minerbi: una selezione di oltre quaranta sculture, alcune mai esposte finora, tra le duecento custodite nelle raccolte del museo, alcune delle quali donate alla città dall’artista stesso nel 1953. In previsione della mostra è stata avviata un’importante campagna di restauro.
Dal 16 luglio al 1° ottobre 2023 Palazzo dei Diamanti accoglierà invece una grande antologica dedicata a Guido Harari. Organizzata con Rjma Progetti culturali e Wall Of Sound Gallery, la Fondazione Ferrara Arte e il Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara presentano un suggestivo percorso espositivo con oltre trecento fotografie, installazioni e filmati originali, proiezioni e incursioni musicali, un set fotografico e incontri con l’autore. Guido Harari. Incontri. 50 anni di fotografie e racconti, questo il titolo dell’esposizione, ripercorrerà tutte le fasi della eclettica carriera di Guido Harari: dagli esordi in ambito musicale come fotografo e giornalista, alle numerose copertine di dischi per artisti come Fabrizio De André, Bob Dylan, Vasco Rossi, Kate Bush, Paolo Conte, Lou Reed, Frank Zappa, fino all’affermazione di un lavoro che nel tempo è rimbalzato da un genere all’altro (editoria, pubblicità, moda, reportage), privilegiando sempre il ritratto come racconto intimo degli incontri con le maggiori personalità del suo tempo.