Francesco Jodice racconta il legame tra fabbrica, natura e comunità per Fondazione Zegna


Dal 17 maggio al 16 novembre 2025, Casa Zegna ospita il nuovo progetto espositivo di Francesco Jodice, in collaborazione con Sara Gentile e a cura di Ilaria Bonacossa. Una riflessione visiva su paesaggio, lavoro e memoria, commissionata in occasione dei 25 anni della Fondazione.

La Fondazione Zegna apre la stagione espositiva 2025 con un nuovo progetto fotografico site-specific firmato da Francesco Jodice (Napoli, 1967), in collaborazione con Sara Gentile e a cura di Ilaria Bonacossa. Racconti di boschi, di fabbriche e di persone sarà visibile dal 17 maggio al 16 novembre negli spazi di Casa Zegna a Trivero Valdilana, in provincia di Biella, con un’anteprima stampa prevista per giovedì 15 maggio. L’iniziativa è parte del calendario di appuntamenti organizzati per celebrare il 25esimo anniversario della Fondazione, che da sempre si colloca all’intersezione tra arte, natura e responsabilità sociale. Il progetto nasce come riflessione sull’identità storica e ambientale di Oasi Zegna, territorio montano che circonda il Lanificio Ermenegildo Zegna, in cui si intrecciano attività produttive, cura del paesaggio e vita della comunità.

L’intervento artistico di Jodice si traduce in un racconto visivo in tre capitoli, ognuno dei quali esplora una delle anime che caratterizzano l’area: la fabbrica, la comunità e la natura. Il lavoro si inserisce nella linea di ricerca portata avanti dalla Fondazione a partire dal 2020, attraverso un programma decennale di rigenerazione ambientale e di committenza artistica, che ha visto coinvolti, negli anni, artisti come Laura Pugno, Emilio Vavarella, Roberto Coda Zabetta e Rebecca Moccia. A guidare la mostra è lo sguardo analitico e allo stesso tempo poetico di Francesco Jodice, autore che indaga da anni i mutamenti del paesaggio sociale, con particolare attenzione ai fenomeni urbani e ai processi di partecipazione collettiva.

Francesco Jodice, Racconti di boschi, di fabbriche e di persone, #001 (2025)
Francesco Jodice, Racconti di boschi, di fabbriche e di persone, #001 (2025)

La prima serie è dedicata alla fabbrica. Qui, lo sguardo si rivolge all’interno del Lanificio Zegna, raccontandone la quotidianità e il ritmo produttivo. Le immagini restituiscono la relazione tra le persone e il loro lavoro, tra gesti ripetuti e luoghi carichi di memoria. Jodice descrive questo capitolo come una trama del reale, in cui l’apparente fissità degli ambienti si apre a uno spazio di continua trasformazione. Il secondo nucleo della mostra si concentra sulla comunità. Attraverso una serie di Ritratti di classe, Jodice rilegge le fotografie scolastiche di fine anno, trasformandole in uno strumento di indagine sulla memoria collettiva e sulle dinamiche generazionali.

I volti dei giovani protagonisti diventano archivio sociale e testimonianza di un’eredità culturale e ambientale in divenire. Le immagini assumono così un valore antropologico, delineando una mappa visiva del presente che si proietta nel futuro. Il terzo e ultimo capitolo è dedicato alla natura. In questa sezione, Jodice fotografa l’Oasi Zegna come paesaggio sospeso, quasi immobile, in cui la presenza umana si dissolve per lasciare spazio alla maestosità dell’ambiente. Le immagini, ora frontali ora più distanti, ritraggono boschi, crinali e radure con una chiarezza che rinnova lo stupore nei confronti di ciò che appare familiare.

Francesco Jodice, Racconti di boschi, di fabbriche e di persone, #002 (2025)
Francesco Jodice, Racconti di boschi, di fabbriche e di persone, #002 (2025)

Il progetto di Francesco Jodice si innesta idealmente nel solco tracciato nel 2008 da Mimmo Jodice, che in quell’anno fu invitato a ritrarre i paesaggi dell’Oasi e gli interni del Lanificio Ermenegildo Zegna. Il confronto a distanza tra i due artisti, legati da un rapporto familiare oltre che generazionale, restituisce un dispositivo narrativo complesso, che attraversa lo stesso territorio con sguardi differenti ma complementari. In questa prospettiva, la committenza artistica agisce come strumento di tessitura, in grado di legare fra loro visioni, generazioni e trasformazioni. La metafora del filo, così centrale nella storia del lanificio, diventa anche immagine del progetto espositivo: una trama che tiene insieme paesaggio, lavoro e vissuto umano. Parallelamente all’esposizione, Casa Zegna propone un ciclo di workshop rivolti agli studenti delle scuole locali.

L’obiettivo è coinvolgere attivamente le nuove generazioni in un percorso di rilettura e reinterpretazione del territorio, attraverso pratiche artistiche e momenti di riflessione condivisa. Il progetto educativo si inserisce coerentemente nel programma culturale della Fondazione, che da anni promuove iniziative di formazione legate al paesaggio, alla sostenibilità e all’identità locale. Nel corso degli ultimi cinque anni, l’Oasi Zegna ha accolto diversi interventi artistici che si sono confrontati con il tema della trasformazione del paesaggio, nell’ambito del programma pluriennale avviato nel 2020 con Zegna Forest. Il piano di rinnovamento boschivo, concepito come risposta concreta alla crisi climatica, ha previsto la messa a dimora di nuove essenze forestali, scelte in base alla loro capacità di resistere ai cambiamenti ambientali.

“I tre racconti e i paesaggi culturali che descrivono sono intimamente intrecciati tra loro: la trama che ne emerge è parte integrante dell’identità di questo territorio”, spiega Francesco Jodice.

Francesco Jodice, Racconti di boschi, di fabbriche e di persone, #003 (2025)
Francesco Jodice, Racconti di boschi, di fabbriche e di persone, #003 (2025)

Note sull’artista

Francesco Jodice (Napoli, 1967) vive e lavora a Milano. Dopo la laurea in Architettura, conseguita nel 1995, avvia le sue prime sperimentazioni artistiche con fotografia e video. Nel 1999 partecipa alla fondazione del collettivo Multiplicity. Fin dagli esordi, la sua ricerca si concentra sull’interazione tra paesaggi urbani e comunità, tema centrale nei progetti What We Want, The Secret Traces e The Morocco Affair, realizzati tra il 1996 e il 2004. In seguito, il suo sguardo si allarga verso l’indagine delle culture antropologiche, analizzate alla luce dei nuovi fenomeni di megapolitismo. Nascono in questo contesto lavori come Hikikomori, Ritratti di classe e la trilogia filmica Citytellers. A partire dal 2008, Jodice orienta la propria attenzione verso le dinamiche geopolitiche e la crisi del sistema occidentale, da cui prendono forma film, installazioni e progetti fotografici come Atlante, American Recordings, Rivoluzioni e West. Intesa come poetica civile, la sua pratica artistica si configura come uno strumento di attivazione e partecipazione pubblica. Ne sono testimonianza progetti come La notte del drive-in. Milano spara, Babel e Scenario. In ambito accademico, è docente al Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali e al Master in Photography and Visual Design della NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.

Le sue opere sono state presentate in contesti internazionali di rilievo, tra cui Documenta Kassel, Biennale di Venezia, Biennale di San Paolo, Triennale dell’ICP di New York, Biennale di Liverpool e Biennale di Yinchuan. Ha inoltre esposto al Castello di Rivoli (Torino), alla Tate Modern (Londra) e al Museo del Prado (Madrid).

Tra i progetti più rappresentativi si ricordano What We Want, un atlante fotografico sulle trasformazioni del paesaggio come espressione dei desideri collettivi; The Secret Traces, un archivio di pedinamenti urbani; e Citytellers, una trilogia dedicata alle nuove forme di urbanesimo. I lavori più recenti, tra cui Atlante, American Recordings, Rivoluzioni e West, analizzano i futuri possibili dell’Occidente. Con il supporto dell’Italian Council, nel 2022 conclude West, frutto di una ricerca durata dieci anni sull’immaginario legato alla storia americana, sulla sua diffusione globale e sulle cause del declino di questo impero, esplorate attraverso l’analisi dei suoi simboli. Le sue opere fanno parte di numerose collezioni pubbliche, sia in Italia che all’estero.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraRacconti di boschi, di fabbriche e di persone
CittàTrivero Valdilana
SedeCasa Zegna
DateDal 17/05/2025 al 16/11/2025
ArtistiFrancesco Jodice
CuratoriIlaria Bonacossa
TemiArte contemporanea, Mostra fotografica

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