Dal 13 giugno al 2 novembre 2025, le sale del Palazzo delle Paure di Lecco accolgono la mostra Antonio Ligabue e l’arte degli Outsider, un’esposizione che esplora il rapporto tra arte e disagio psichico attraverso un corpus selezionato di opere firmate da Antonio Ligabue (Zurigo, 1899 – Gualtieri, 1965) e da altri artisti italiani del Novecento la cui esperienza creativa è stata segnata dalla malattia mentale e, spesso, dall’internamento manicomiale.
Curata da Simona Bartolena e prodotta e realizzata da ViDi cultural e Ponte43 in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese, la mostra propone quattordici opere di Ligabue e una quarantina di dipinti e disegni di autori come Filippo de Pisis, Carlo Zinelli, Pietro Ghizzardi, Gino Sandri, Edoardo Fraquelli, Mario Puccini e Rino Ferrari. L’allestimento si apre con un’installazione di Giovanni Sesia, artista contemporaneo che ha centrato parte della propria ricerca visiva sul tema dell’internamento psichiatrico, rielaborando fotografie d’archivio dei volti di pazienti ricoverati nei principali ospedali italiani agli inizi del Novecento. È il preludio a un percorso che intreccia otto biografie e otto linguaggi artistici, diversi ma accomunati dall’esperienza della marginalità.
Il fulcro del progetto espositivo è la figura di Antonio Ligabue, morto nel 1965 a Gualtieri, sessant’anni fa. Nato a Zurigo nel 1899 e trasferitosi in Italia da giovane, Ligabue visse una vita segnata da emarginazione, ricoveri psichiatrici e povertà. Il suo rapporto con la pittura fu totale, tanto da risultare una vera forma di sopravvivenza. Le opere esposte a Lecco documentano i principali nuclei della sua produzione: le belve feroci, i paesaggi della Bassa padana, le scene di lavoro contadino, gli autoritratti. Tra i lavori esposti figurano Giaguaro con gazzella e serpente (1948), Leonessa con zebra (1959-1960), Volpe in fuga (1957-1958), Ritorno dai campi con castello (1955-1957), Contadino con cavallo al traino (1955-1956), Aratura coi buoi (1953-1954) e Autoritratto con grata (1957). Due opere inedite, Autoritratto con libellula e Pascolo, provengono da collezioni private. L’inclusione di Ligabue nel filone dell’arte naïf ha a lungo limitato la comprensione della sua poetica, che la mostra intende invece restituire nel suo pieno valore espressionista e primitivo, tanto da collocarlo in una linea importante dell’arte europea del XX secolo. Accanto a Ligabue, spicca la figura di Filippo de Pisis, pittore e poeta, la cui arte attraversa la Metafisica ma si apre presto a una cifra stilistica personale, intrisa di malinconia e sensibilità. Dopo gli anni parigini, segnati da creatività e mondanità, de Pisis rientra in Italia, dove affronta un lento declino psichico. Il ricovero a Villa Fiorita di Brugherio segna un nuovo capitolo: i dipinti di questo periodo, tra cui alcune nature morte e scorci brianzoli esposti a Lecco, evidenziano un senso di vuoto e solitudine che permea le superfici pittoriche, lasciate in gran parte nude e scandite da pennellate essenziali. Il caso di Mario Puccini offre un’altra prospettiva sull’intreccio tra disagio mentale e arte. Definito da Emilio Cecchi “un Van Gogh involontario”, il pittore livornese fu internato all’Ospedale psichiatrico di Siena nel 1894 e ne uscì dopo quattro anni, profondamente trasformato. La pittura diventò per lui strumento esclusivo di espressione. I suoi paesaggi marini e urbani, spesso ripetuti nei temi, si distinguono per l’uso libero del colore e una forza espressiva che si affranca dalla tradizione macchiaiola toscana.
Anche Gino Sandri visse una vita segnata dalla reclusione in più istituti psichiatrici. Inizialmente illustratore e disegnatore apprezzato, fu rinchiuso per ragioni politiche non chiarite. L’alternarsi di libertà e reclusione fu per lui costante: Roma, Milano, Turro, Affori, Mombello. Nei periodi di internamento, Sandri continuò a disegnare con intensità. A Palazzo delle Paure sono presentati i suoi ritratti degli internati, nei quali affiora un segno raffinato e acuto, capace di raccontare la complessità dell’umanità reclusa.
Un’esperienza simile fu vissuta da Rino Ferrari, la cui fragilità psichica si aggravò dopo la strage di Cefalonia, a cui assistette da militare. In manicomio, incoraggiato da un medico, cominciò a disegnare. Le sue opere, in particolare quelle della serie Agonia, sono tentativi di cogliere il confine tra la vita e la morte, un’ossessione che attraversa tutta la sua ricerca. Carlo Zinelli rappresenta una delle voci più riconosciute dell’Art Brut italiana. Grazie al sostegno dello psichiatra Vittorino Andreoli, Zinelli trovò nella pittura una forma stabile di comunicazione. I suoi lavori, caratterizzati da un lessico visivo autonomo e visionario, richiamano iconografie antiche e primitiviste: figure bidimensionali, segni ripetuti, ritmi visivi ipnotici. Pietro Ghizzardi , spesso accostato a Ligabue, offre una visione diversa della marginalità artistica.
Proveniente anch’egli dalla Bassa padana, preferì ritrarre le donne del proprio paese piuttosto che scene agresti o animali esotici. Le sue tele, dominate dai toni grigi, sono animate da una tensione espressiva singolare, dove l’elemento primitivo si sposa con un desiderio di bellezza spesso represso. Chiude il percorso Edoardo Fraquelli , artista comasco la cui parabola creativa fu interrotta dall’internamento psichiatrico. Formatosi in un contesto informale vicino al naturalismo lombardo, Fraquelli abbandonò l’arte fino all’incontro con due giovani collezionisti che ne rilanciarono la carriera. Le sue opere variano da composizioni intense e cariche di segno a superfici luminose e silenziose, esiti di una nuova consapevolezza. Un catalogo pubblicato da Ponte43 per ViDi cultural accompagna la mostra, offrendo ulteriori approfondimenti sulle vite e le opere di artisti che, spesso relegati ai margini, hanno contribuito in maniera rilevante alla storia dell’arte italiana del Novecento.
Titolo mostra | Antonio Ligabue e l’arte degli Outsider | Città | Lecco | Sede | Palazzo delle Paure | Date | Dal 13/06/2025 al 02/11/2025 | Artisti | Antonio Ligabue, Artisti vari | Curatori | Simona Bartolena | Temi | Arte contemporanea, Antonio Ligabue, Arte del Novecento, Arte Naïf |