Il Museo Stefano Bardini di Firenze si prepara a celebrare i suoi primi cento anni di vita con un ampio programma di iniziative pubbliche che si snoderanno per tutto il 2025. Cuore simbolico delle celebrazioni sarà il restauro di San Michele Arcangelo abbatte il drago, dipinto realizzato da Piero del Pollaiolo (Firenze, 1441/1442 – Roma, 1485-1496) tra il 1460 e il 1465. L’opera, tra le più importanti della collezione, sarà sottoposta a un intervento conservativo che avverrà in modo completamente visibile ai visitatori, all’interno delle sale del museo.
L’intervento si inserisce in un percorso di valorizzazione che punta ad avvicinare cittadini e turisti alla storia di uno dei musei civici meno noti ma più affascinanti di Firenze, ospitato nel palazzo che fu residenza e showroom dell’antiquario Stefano Bardini. In un momento in cui si discute molto di accessibilità e coinvolgimento del pubblico nei musei, il progetto del Bardini punta sulla trasparenza del restauro, la partecipazione attiva e la narrazione condivisa del patrimonio.
“Ringraziamo ancora una volta la Fondazione Friends of Florence per l’impegno per l’arte e la cultura della nostra città”, ha detto l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini. “La donazione liberale di 20mila euro servirà a recuperare il dipinto che sarà restaurato sotto gli occhi dei visitatori in una sala del museo per non privare i visitatori della fruizione dell’opera durante i lavori e offrire al pubblico la possibilità di assistere in diretta al loro svolgimento”.
“Il progetto di Muriel Vervat per il restauro del Pollaiolo, candidato all’edizione 2024 del Premio Friends of Florence Salone dell’Arte e del Restauro ha trovato grande approvazione da parte dei nostri donatori”, sottolinea Simonetta Brandolini d’Adda Presidente di Friends of Florence. “Sarà un’occasione interessante per studiare e meglio comprendere la maestria dell’artista e, con il restauro eseguito “dal vivo”, i visitatori del Museo Bardini non soltanto potranno continuare a vedere l’opera durante l’intervento, ma avranno anche la possibilità di assistervi in diretta e di scoprire quanto sia importante continuare a conservare capolavori significativi per la storia dell’arte mondiale”.
“Quest’anno si celebra il centenario del museo e vogliamo riproporre una serie di attività legata a questa importante ricorrenza”, ha sottolineato Carlo Francini, direttore dei Musei Civici. “Visite per adulti, famiglie e bambini, poi incontri ed approfondimenti che da ora ci accompagneranno fino a maggio 2026 per approfondire conoscere e amare ancora di più questo meraviglioso scrigno donato alla città”.
Il restauro del San Michele Arcangelo è stato approvato dalla giunta comunale e reso possibile grazie a una donazione di 20.000 euro della Fondazione Friends of Florence. Il dipinto, in origine parte di uno stendardo processionale della Compagnia di San Michele Arcangelo di Arezzo, fu in seguito tagliato e trasformato in un’opera da cavalletto. Entrò nella collezione di Bardini dopo un passaggio per la collezione Campana e l’asta postuma londinese della raccolta Demidov. Responsabile del restauro sarà Muriel Vervat, restauratrice accreditata presso la Soprintendenza, che condurrà le operazioni insieme a un’équipe di tecnici e studiosi. I lavori avranno una forte componente diagnostica e scientifica, con la collaborazione di istituzioni come il CNR-IFAC e il CNR-ISPC di Firenze, impegnate nell’analisi dei materiali e della stratificazione pittorica.
Il dipinto presenta problematiche conservative evidenti, in particolare nella zona del cielo, dove la brillantezza originale è stata compromessa da alterazioni della pellicola pittorica e da precedenti interventi non documentati. L’obiettivo del restauro è la comprensione delle tecniche pittoriche utilizzate da Pollaiolo, artista noto soprattutto per il suo lavoro di orafo e incisore, ma qui autore di una scena dinamica e teatralmente composta.
Per celebrare il centenario, i Musei Civici Fiorentini e la Fondazione MUS.E hanno messo a punto un calendario di attività che si svilupperà lungo l’intero arco del 2025. I primi appuntamenti prenderanno il via già a maggio 2024. Ogni venerdì, sabato, domenica e lunedì sarà possibile partecipare a percorsi guidati tematici e attività per famiglie, bambini e adulti. Tra le proposte, le cosiddette Passeggiate Bardini permetteranno ai visitatori di attraversare luoghi storicamente connessi all’antiquario: il Giardino Bardini, Palazzo Mozzi e infine il museo. Il racconto sarà costruito intorno alla figura di Stefano Bardini, che fu uno dei principali mercanti d’arte europei tra Ottocento e Novecento, artefice di operazioni ancora oggi oggetto di dibattito tra storia dell’arte e storia del collezionismo.
Il weekend del 10 e 11 maggio vedrà i due ingressi del museo decorati con piante ornamentali e composizioni verdi, in omaggio al giardino che porta il suo nome. Il 18 maggio, in occasione della Giornata Internazionale dei Musei promossa da ICOM, sarà messa in scena una performance con la “presenza” storica di Bardini: un attore, in abiti d’epoca, condurrà i visitatori lungo un percorso narrativo incentrato sulla sua vita e sul ruolo del museo.
Il 24 maggio, nell’ambito del festival Firenze dei Bambini, il Museo Bardini ospiterà una serie di attività ludico-didattiche rivolte ai più piccoli. I bambini potranno compiere un itinerario serale all’interno delle sale del museo e pernottare simbolicamente al suo interno, trasformandolo in uno spazio di esplorazione e gioco, ma anche di conoscenza e memoria.
Un’altra iniziativa sarà quella intitolata La storia del mondo in 100 oggetti, ispirata al celebre progetto del British Museum e al libro di Neil MacGregor. I visitatori saranno invitati a scegliere un oggetto tra quelli esposti, fotografarlo e raccontare in poche righe perché quell’opera ha significato per loro. I contributi ricevuti (tramite email a mediazione@musefirenze.it) costituiranno la base per una performance collettiva che si terrà domenica 5 ottobre.