Tre nuove acquisizioni per la National Gallery di Londra in occasione del bicentenario del museo: si tratta un pastello di Edgar Degas raffigurante Ballerine, la Veduta del cielo dalla finestra di una prigione di Carl Gustav Carus e la Natura morta con banchetto di Floris van Dijck.
L’opera di Degas, che va a integrare la già ricca collezione di opere del pittore impressionista della National Gallery, mostra cinque ballerine vestite con vivaci tutù che si riuniscono fuori scena dopo un’esibizione impegnativa. È uno dei cinque pastelli di Degas che presentano questa composizione, nessuno dei quali è identico all’altro. Le ballerine sono state un’ispirazione costante nella produzione dell’artista, che nel corso della sua lunga carriera le ha rappresentate durante le prove, sul palco e in riposo in numerosi studi, pastelli e dipinti a olio. Le ballerine sono state per Degas un soggetto utile per studiare la figura femminile, i drappeggi e gli effetti di luce.
L’opera mostra la complessa tecnica del pastello prediletta da Degas negli anni Ottanta dell’Ottocento, che prevede la sovrapposizione, la fusione e la sfumatura dei toni per creare l’effetto di un colore ricco e pulsante. L’apparente naturalismo della scena nasconde un’attenta composizione. Pennellate decise di pastello puro esaltano le intense luci.
Natura morta con banchetto, realizzata dal pittore Floris van Dijck, originario di Delft, nel 1622, è l’opera più grande dell’artista che è giunta a noi e, all’interno della sua limitata produzione, è considerata tra le più significative. Si tratta infatti di uno dei più grandi esempi di nature morte olandesi del Seicento; un quadro raro, uno dei soli quattordici esistenti conosciuti, di un pittore che raffigura tavole riccamente imbandite con una varietà di oggetti e cibi resi con accurati dettagli. Frutta, olive, dolci e scaglie di burro in varie ciotole di porcellana cinese, formaggio e mele su piatti, un coltello, una Schnabelkanne, ovvero una brocca con beccuccio, una tazza nautilus in argento dorato, bicchieri da vino, un piatto con spezie, melone e vari frutti, pani e noci sparsi, il tutto disposto su una striscia di pizzo bianco damascato steso sopra una tovaglia rossa anch’essa damascata.
Infine, Veduta del cielo dalla finestra di una prigione, opera di Carl Gustav Carus del 1823, costituisce il primo dipinto del pittore romantico tedesco a entrare in una collezione pubblica del Regno Unito. Amico di Johann Wolfgang Goethe, Carl Gustav Carus fu medico, naturalista, scienziato, psicologo e paesaggista e studiò con il grande pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich; è considerato uno dei principali esponenti del Romanticismo tedesco.
Questa piccola opera, che va ad arricchire la crescente collezione di arte tedesca del XIX secolo della Galleria, fu realizzata a Dresda all’apice dell’amicizia con Friedrich. La vista si affaccia su un cielo azzurro striato da nuvole bianche, attraverso una finestra con sbarre, senza alcun elemento visibile di città o campagna. Sul davanzale di pietra grigia sono sparsi alcuni fili di paglia. A destra sono incastonati nel muro i primi anelli di una pesante catena. L’artista ha raffigurato addirittura una ragnatela appena oltre le sbarre. L’opera è firmata sulla pietra ed evoca probabilmente i segni lasciati dai prigionieri sui muri delle loro celle. È un dipinto che simboleggia le preoccupazioni dell’era romantica per la libertà e la prigionia.