È polemica in Belgio per una proposta del Governo Fiammingo che prevede la chiusura del museo M HKA di Anversa (Museum van Hedendaagse Kunst Antwerpen, Museo d’Arte Contemporanea di Anversa), l’istituzione museale più antica del paese dedicata all’arte contemporanea. L’M HKA perderà infatti il suo status di museo entro il 2028 a seguito di una riforma complessa e controversa.
La decisione della comunità fiamminga, che amministra la regione settentrionale del Belgio prevalentemente di lingua olandese, mira a una “riforma profonda del panorama dei musei di proprietà e del settore delle arti visive in Fiandra”. Questo cambiamento, illustrato nei giorni scorsi, è motivato da una recente valutazione del sistema museale regionale, con l’obiettivo dichiarato di garantire una “distribuzione più logica” delle collezioni pubbliche e di promuovere una maggiore cooperazione, ambizione e internazionalizzazione. Secondo i piani governativi, l’attuale S.M.A.K. (Stedelijk Museum voor Actuele Kunst) di Gent assumerà il ruolo di nuovo “Museo Fiammingo di Arte Contemporanea”. La vasta collezione dell’M HKA, che conta circa 8.000 oggetti, sarà trasferita a Gent, con l’inizio delle operazioni di transizione previsto per il prossimo anno e il completamento atteso entro il 2028.
L’M HKA non è però una semplice istituzione: fondato nel 1985, è riconosciuto come il più datato museo d’arte contemporanea del Belgio, antecedente allo S.M.A.K. di oltre un decennio. È un’istituzione di primissimo piano nel campo dell’arte visiva contemporanea e della cultura visiva, profondamente ancorata all’avanguardia di Anversa, pur mantenendo un forte respiro internazionale. La sua collezione copre l’arte contemporanea regionale e globale dall’avanguardia degli anni Sessanta fino a oggi, includendo opere di artisti di rilievo. Il museo si distingue anche per il suo focus sull’Eurasia, intesa come uno spazio multipolare con una grande diversità culturale che abbraccia sia l’Europa che l’Asia. Oltre alla sua funzione espositiva, che include programmi molto seguiti con mostre personali e collettive (come quelle recenti dedicate a Nástio Mosquito, Dorothy Iannone e la Biennale di Kyiv 2025), l’M HKA svolge un ruolo cruciale nella ricerca. Ospita il Centro per gli Archivi d’Arte delle Fiandre (CKV), che gestisce archivi artistici importanti e condivide competenze con la comunità artistica.
L’istituzione è stata riconosciuta dal governo come un istituto del patrimonio culturale della Comunità Fiamminga, al pari del KMSKA (Royal Museum of Fine Arts Antwerp). L’M HKA non solo è un centro nevralgico per la vibrante scena artistica contemporanea di Anversa, ma ha anche giocato un ruolo essenziale nella definizione del quartiere Zuid (Sud), una zona ricca di studi d’artista, gallerie, ristoranti e architettura moderna, ritenuta da molti residenti il distretto più affascinante della città.
Il progetto di riforma del governo delle Fiandre prevede, come anticipato, che la missione museale di esposizione di arte contemporanea venga assunta dallo S.M.A.K.. L’attuale sede dell’M HKA, invece, verrà trasformata in un centro d’arte internazionale per la cultura visiva. Questo nuovo centro adotterà un modello più vicino alla Kunsthalle – comune in altre nazioni europee: lo spazio espositivo privo di collezione permanente – ospitando studi, residenze, talk, esposizioni temporanee e altre attività programmatiche.
La riorganizzazione si inserisce in un quadro più ampio di riorganizzazione dei musei fiamminghi in tre gruppi principali, ciascuno guidato da un “faro”. Il KMSKA guiderà il segmento delle Belle Arti, mentre il Mu.ZEE a Ostenda farà da faro per l’Arte Moderna e i Maestri Belgi (1850-oggi). Il nuovo Museo Fiammingo di Arte Contemporanea a Gent diventerà il faro per le arti contemporanee e attuali, integrando le collezioni di M HKA e S.M.A.K.. I tre “fari” avranno il compito di sviluppare congiuntamente una visione globale per la Collezione della Comunità Fiamminga.
Il piano di riforma segue di una settimana un altro annuncio impattante: la cancellazione della prevista costruzione di una nuova sede per l’M HKA. Questo progetto, in lavorazione da quasi un decennio, aveva un costo complessivo stimato in 130 milioni di euro (circa 151 milioni di dollari). Secondo la ministra della Cultura fiamminga, Caroline Gennez, 130 milioni di euro rappresentano una somma enorme e una grande responsabilità, e il governo deve assicurarsi che il denaro dei contribuenti sia speso bene. I fondi risparmiati grazie all’annullamento della nuova costruzione saranno impiegati in parte per sostenere la transizione e il funzionamento futuro dei musei fiamminghi e per realizzare ristrutturazioni fattibili nell’attuale edificio dell’M HKA.
La ministra Gennez ha inoltre giustificato la riorganizzazione affermando che l’M HKA era da tempo in difficoltà nel definire il proprio ruolo museale, una problematica che sarebbe stata confermata anche da una recente valutazione.
La reazione del mondo dell’arte è stata immediata e veemente. Il giorno successivo all’annuncio del nuovo piano, Herman De Bode, presidente del consiglio di amministrazione dell’M HKA per otto anni, ha rassegnato le dimissioni. De Bode ha definito, dopo essere stato raggiunto dalla rivista Art Dependence, la decisione del governo fiammingo “troppo folle per essere descritta”. Ha espresso sdegno per la mancanza totale di partecipazione da parte dell’istituzione, definendo l’atto come “criminale”. De Bode ha enfatizzato che l’unicità dell’M HKA è intrinsecamente legata alla sua storia e ad Anversa: pur potendo spostare delle opere d’arte, “non si può esportare l’avanguardia a Gent”.
Anche il personale dell’M HKA ha espresso la sua rabbia e preoccupazione tramite una lettera aperta indirizzata alla ministra Gennez, definendo il piano “insensato”. I dipendenti hanno dichiarato di aver appreso la notizia prima dalla stampa e solo successivamente dai canali ufficiali, sentendosi “completamente sorpresi, ma anche scioccati e persino insultati”. Hanno sottolineato la mancanza di trasparenza e il fatto che la ministra non avesse avuto un colloquio personale con loro ad Anversa.
La lettera evidenzia il ruolo cruciale dell’M HKA all’interno del panorama culturale, non come una semplice vetrina o attrazione turistica, ma come uno spazio per la riflessione, l’immaginazione e il dialogo, dove si esprime pienamente il potenziale critico e sociale dell’arte visiva contemporanea. Il team ha argomentato che il trasferimento della collezione ignora l’esperienza già acquisita dall’istituzione, il legame imprescindibile tra la raccolta, il contesto e il pubblico, e la necessità di un’infrastruttura stabile e ben equipaggiata. In più, tale operazione non tiene conto della strategia di acquisizione del museo, che considera Anversa una “porta d’accesso al mondo”.
A supporto della protesta, una petizione online, intitolata “Keep the M HKA collection in Antwerp!”, ha raccolto rapidamente più di 2.600 firme. L’artista belga Luc Tuymans, uno dei grandi nomi dell’arte mondiale, ha anch’egli criticato la mossa, esprimendo rabbia e definendo la decisione una “perdita di faccia per una città importante come Anversa,” ricordando come l’intero quartiere si sia sviluppato attorno al museo.
Non si è fatta attendere neppure la reazione ufficiale. “Dopo l’annullamento del progetto del nuovo edificio di venerdì scorso, il team del M HKA ha subito oggi una seconda grave battuta d’arresto”, dichiara l’M HKA in una nota ufficiale. “Il governo fiammingo ha deciso che il M HKA perderà il suo status di museo e sarà trasformato in un centro d’arte internazionale entro il 2028. La funzione museale per l’arte contemporanea nelle Fiandre sarà trasferita allo SMAK di Gent. Esprimiamo profondo rammarico per questa decisione, che ha ripercussioni non solo sulle attività dell’istituzione, ma anche sull’ecosistema culturale più ampio di Anversa e delle Fiandre. Per anni, il museo ha sviluppato una visione della collezione che fosse al tempo stesso radicata a livello locale e connessa a livello internazionale. Fin dalla sua fondazione, l’M HKA ha svolto un ruolo pionieristico nell’arte contemporanea nelle Fiandre ed è stato un luogo vivace in cui arte, artisti e pubblico si incontrano”.
Il team ha poi invitato il pubblico a partecipare in massa all’apertura della nuova stagione espositiva, che era programma lo scorso giovedì 9 ottobre 2025.
In un messaggio di sfida e speranza, il team ha dichiarato: “Siamo qui, rimarremo qui e resteremo aperti”, ringraziando visitatori, artisti e partner per il supporto continuo e promettendo di lavorare insieme per un futuro robusto per l’arte contemporanea ad Anversa. Il dipartimento per la Cultura, la Gioventù e i Media coordinerà la transizione biennale che porterà all’avvio delle nuove operazioni a partire dal 2028.
La preoccupazione per lo smantellamento dell’M HKA ha superato i confini nazionali. Il CIMAM (International Committee for Museums and Collections of Modern Art), l’organismo internazionale per i musei d’arte contemporanea, affiliato a ICOM, ha espresso profonda inquietudine per la decisione. Il CIMAM, il cui Segretario Generale dal 2016 al 2024 è stato peraltro l’attuale direttore dell’M HKA, Bart De Baere, ha rilasciato una dichiarazione di supporto, definendo la politica culturale del governo come “regressiva”.
L’organizzazione ha denunciato che queste decisioni promuovono la centralizzazione e mostrano una mancanza di comprensione del ruolo delle collezioni e del loro legame con specifici contesti e istituzioni. Secondo CIMAM, l’M HKA, forte della sua reputazione internazionale maturata negli ultimi quarant’anni e delle sue radici nell’avanguardia post-bellica di Anversa – una città fondamentale per artisti come Gordon Matta-Clark e Joseph Beuys – subirà una perdita significativa, indebolendo l’intero sistema museale della regione.
Il Comitato Museum Watch ha evidenziato che il trasferimento della collezione poggia su una “falsa logica amministrativa” che considera le collezioni come semplici accumuli di oggetti. In realtà, le collezioni sono “corpi coerenti” che valorizzano le opere d’arte attraverso la contestualizzazione, le narrazioni create e il rapporto con il luogo specifico.
“Senza preavviso, il governo ha recentemente deciso di annullare la costruzione di questo nuovo museo e, parallelamente, ha annunciato la riorganizzazione dei musei d’arte fiamminghi”, si legge in una nota del CIMAM. “Nonostante la politica di austerità adottata dal Belgio, questa non è chiaramente un’operazione di risparmio, poiché i fondi per le infrastrutture saranno ora destinati ad altre istituzioni culturali di Anversa, tra cui il centro per le arti performative, l’opera, un museo di belle arti, un centro congressi e lo zoo di Anversa. Con questo nuovo piano, l’arte contemporanea sarà ‘centralizzata’ presso lo SMAK di Gand. Questo museo è il secondo museo pubblico d’arte contemporanea più grande del paese, avendo raggiunto la notorietà sotto la direzione di Jan Hoet. Attualmente, tuttavia, è in cattive condizioni e ha un disperato bisogno di un edificio in cui esporre la propria collezione. Lo SMAK è un museo cittadino in una città con un enorme deficit di bilancio. Da un giorno all’altro, il governo fiammingo ha deciso di rilevare questo museo e avviare un percorso di pianificazione architettonica. Così facendo, prevede di smantellare il proprio museo, l’M HKA, e trasferire la collezione – e gli anni di esperienza museale – a Gand, mentre l’attuale edificio dell’M HKA diventerà una Kunsthalle in collaborazione con il governo della città di Anversa, nonostante la garanzia che il personale verrà mantenuto. Questo piano governativo si basa su una falsa logica amministrativa che vede le collezioni come un mero accumulo di oggetti. Il comitato Museum Watch desidera rispettosamente sottolineare che ciò che il governo fiammingo non comprende è che le collezioni sono organismi coerenti che valorizzano il significato delle opere d’arte attraverso l’impegno istituzionale nella loro contestualizzazione, nelle narrazioni che le circondano e nella loro relazione con un luogo specifico”.
Il CIMAM ha anche sentito il direttore De Baere: “Sono disorientato”, ha detto. “Viviamo in una democrazia, in cui nominiamo persone che prendono decisioni per noi. È importante prendere sul serio questa situazione. Sono attivamente impegnato in diversi paesi in cui le persone muoiono proprio per questo motivo. Allo stesso tempo, sono oltremodo sconcertato sia dalla decisione che dalla sua vacuità, quindi sto cercando di capire come destreggiarmi tra questa e la logica democratica. In questo momento, i miei colleghi e gli artisti che serviamo sono la mia preoccupazione principale”.
L’organizzazione ha dunque chiesto alla ministra della Cultura fiamminga di riconsiderare la sua responsabilità politica verso l’M HKA e di trovare una nuova visione che riconosca il valore dell’istituzione e della sua sede, evitando che venga svuotata e trasformata in un guscio che risponde unicamente alle dinamiche politiche del momento.
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