Ischia, il porto sommerso di Aenaria entra tra i progetti Art Bonus


Nel centro della baia di Cartaromana, sull’isola d’Ischia, affiora la presenza di un porto romano sommerso risalente all’età imperiale. Ora il sito di Anearia rientra nell’Art Bonus per la tutela del patrimonio culturale subacqueo.

Per lungo tempo la storiografia ha attribuito alla natura vulcanica dell’isola d’Ischia la causa dell’assenza di insediamenti aristocratici romani. L’aneddoto tramandato dallo scrittore latino Strabone sull’imperatore Augusto, che avrebbe preferito Capri a Ischia proprio a causa della maggiore stabilità geologica, ha influenzato a lungo l’immaginario e l’indagine archeologica. Eppure, frammenti ceramici affiorati nei fondali della baia di Cartaromana già alla fine del Novecento avevano alimentato l’ipotesi di un insediamento romano sommerso, rimasto però a lungo senza verifiche sistematiche.

Oggi quella supposizione trova conferma concreta grazie alle ricerche subacquee e agli scavi condotti negli ultimi anni. Il sito, identificato come l’antico porto di Aenaria, nome con cui in epoca romana era conosciuta l’isola d’Ischia, ha restituito una serie di strutture e reperti che delineano una presenza stabile e articolata dell’aristocrazia romana sull’isola. Il progetto è attualmente oggetto di raccolta fondi (con due interventi) tramite il sistema Art Bonus, grazie all’impegno di M.edu.s.a Srl Unipersonale, soggetto affidatario del bene. Il primo intervento, dal titolo Aenaria sommersa: manutenzione e protezione, è avviato dal 22 gennaio 2025 con un obiettivo di 20.000 euro.

Il secondo, I legni del porto di Aenaria, aperto il 27 gennaio 2025, prevede anch’esso un obiettivo di 20.000 euro, di cui al momento risultano già donati 9.000 euro da parte dell’azienda Biscuit srl. Entrambe le iniziative sono finalizzate a garantire la continuità delle attività di tutela e studio, in particolare per la salvaguardia delle strutture lignee, il cui valore storico e tecnico è ritenuto particolarmente importante.

La baia di Cartaromana
La baia di Cartaromana
Banchina portuale di Aenaria
Banchina portuale di Aenaria
Aenaria, scavo nel relitto
Aenaria, scavo del relitto

La baia di Cartaromana, racchiusa tra il Castello Aragonese e gli scogli di Sant’Anna (oltre alla bellezza paesaggistica) conserva sott’acqua, tra 2 e 6 metri di profondità, le più autentiche ed antiche testimonianze della vita marittima di Ischia dal II secolo a.C. fino al XV secolo d.C. Le tante strutture murarie, che si mantengono ancora oggi sotto un cospicuo strato di sabbia, documentano una radicale trasformazione della geomorfologia della baia, dovuta a fenomeni geologici, bradisismici e vulcanici. Un progetto di ricerca, avviato nel 2010 e tuttora in corso, ideato dall’ischitano Giulio Lauro e dal suo gruppo di lavoro e portato avanti sotto la direzione dell’archeologa Alessandra Benini e autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, sta analizzando le presenze archeologiche sommerse per ricostruire le vicende storiche e l’antica topografia della parte dell’isola, tramite ricognizioni subacquee e campagne di scavo archeologico. A partire dal 2020, il Ministero della Cultura ha concesso a M.edu.s.a, guidata dall’archeologa Benini, l’autorizzazione allo scavo, che viene svolto in collaborazione con la Cooperativa Ischia Barche e la Marina di Sant’Anna srl, diretta da Giulio Lauro.

La scoperta di robuste murature, insieme a frammenti lignei di imbarcazioni, attesta la presenza del porto dell’antica città di Aenaria nella baia di Cartaromana, mentre il rinvenimento di intonaci decorati, tessere di mosaico, frammenti architettonici e grandi quantità di tegole e coppi fanno presupporre la presenza di un centro abitativo ben organizzato, probabilmente il quartiere commerciale della città con magazzini per lo stoccaggio delle merci come dimostra anche la presenza di grandi quantità di frammenti di anfore, ceramiche da mensa, tessere in opus sectile, elementi in marmo, resti di navi affondate e frammenti architettonici. Ciò che sappiamo è che l’intero abitato venne abbandonato probabilmente in seguito ad un evento catastrofico avvenuto nella seconda metà del II sec. d.C. che obbligò gli abitanti a lasciare in modo repentino il tratto di costa, abbandonando anche reperti di pregio come i lingotti in piombo, oggi esposti al Museo Archeologico di Pithecusae a Lacco Ameno (Napoli).

Ricostruzione 3d del porto di Aenaria
Ricostruzione 3d del porto di Aenaria
Aenaria, la galleria della villa marittima
Aenaria, la galleria della villa marittima

Particolarmente notevole è il ritrovamento di una banchina portuale lunga circa trenta metri e larga oltre sei, con la cassaforma lignea originaria ancora intatta fino a tre metri d’altezza. Lo stato peculiare di conservazione è dovuto sia allo sprofondamento geologico dell’area, sia al rapido insabbiamento che ha protetto i materiali dal degrado.

Nei pressi dell’area portuale, tra gli scogli di Sant’Anna, sono stati rinvenuti i resti di una villa marittima, a conferma che, contrariamente a quanto affermato da alcuni storici, anche l’isola, insieme ai Campi Flegrei, rappresentava una destinazione privilegiata per l’aristocrazia romana. Sull’altro lato della baia, sotto il Castello Aragonese, si trovano i resti del porto risalente all’epoca angioina (XIII secolo), che, a causa di eventi catastrofici come l’eruzione dell’Arso e movimenti sismici, venne sommerso all’inizio del XIV secolo, finendo al di sotto del livello del mare.

L’area è accessibile da metà aprile a fine ottobre, condizioni meteo permettendo. Il percorso di visita prevede diverse modalità: escursione in barca con fondo trasparente, snorkeling o immersione subacquea, tutte precedute dalla proiezione di un video introduttivo sulla storia del sito e delle ricerche, disponibile in italiano, inglese e tedesco. La visita ha una durata di circa un’ora e la prenotazione è obbligatoria. I risultati delle ricerche sono raccolti nel volume Ischia e la Baia di Cartaromana. Storia, ricerca, studi mentre per i più piccoli, la storia dell’isola è narrata attraverso le avventure del topolino Musculus in due volumi illustrati (Navigando verso Aenaria. Un’avventura nella storia).

Ischia, il porto sommerso di Aenaria entra tra i progetti Art Bonus
Ischia, il porto sommerso di Aenaria entra tra i progetti Art Bonus


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Noemi Capoccia

L'autrice di questo articolo: Noemi Capoccia

Originaria di Lecce, classe 1995, ha conseguito la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2021. Le sue passioni sono l'arte antica e l'archeologia. Dal 2024 lavora in Finestre sull'Arte.




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