Tra Otto e Novecento, i capolavori di Antonacci Lapiccirella a Palazzo Barberini


La galleria Antonacci Lapiccirella Fine Art partecipa alla seconda edizione della fiera “Arte e Collezionismo” a Palazzo Barberini con ritratti e paesaggi tra Ottocento e Novecento. Dai ruggenti Anni Venti di De László al neoclassicismo di Camuccini, fino ai paesaggi di Benouville e Poma, opere rare e di grande qualità.

La Galleria Antonacci Lapiccirella Fine Art conferma anche nel 2025 la propria presenza ad Arte e Collezionismo, la fiera nazionale dedicata agli antiquari d’Italia che si terrà dal 18 al 23 settembre nelle sale di Palazzo Barberini a Roma. Alla seconda edizione della manifestazione, la galleria sarà presente allo stand n. 5 con una selezione di opere scelte tra la prima metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, mantenendo fede a una tradizione consolidata che privilegia qualità, raffinatezza ed eclettismo.

Il nucleo proposto per l’occasione si articola attorno a quattro capolavori che ben rappresentano la varietà della pittura italiana ed europea tra XIX e XX secolo. Due ritratti e due paesaggi costituiscono gli highlight di questa edizione, offrendo uno spaccato significativo della ricerca artistica di un secolo e mezzo, dai rigori del neoclassicismo alle libertà interpretative dei primi decenni del Novecento.

Il primo dei protagonisti è il pittore ungherese Philip de László (Budapest, 1869 – Londra, 1937) celebre per i suoi ritratti dell’alta società europea. La galleria presenta un’opera che si discosta in parte dalle convenzioni che lo hanno reso famoso. Si tratta del Ritratto di Germaine Gien, giovane donna francese nata nel 1895 e sposata nel 1919 con Léon Bélugou, al quale l’artista dedicò il dipinto della moglie appena due anni dopo le nozze. In quest’opera, datata 1921, de László abbandona l’impostazione ufficiale e solenne dei ritratti aristocratici per adottare un linguaggio più intimo e spontaneo. Con i capelli pettinati all’indietro e le labbra segnate da un rossetto carminio, Gien, all’epoca ventiseienne, incarna la modernità emancipata dei ruggenti Anni Venti. L’abbigliamento alla garçonne, con camicia ampia e scollatura profonda, riflette i nuovi modelli femminili dell’epoca: una donna moderna ed emancipata è quella che vediamo nel ritratto. Le pennellate vibranti restituiscono un’atmosfera di libertà che distanzia il dipinto dai ritratti più convenzionali del pittore, mettendo in luce un lato meno noto ma altrettanto significativo della sua produzione.

Un altro nome di spicco è quello di Vincenzo Camuccini (Roma, 1771 – 1844), maestro del neoclassicismo italiano, autore di monumentali tele storiche commissionate dalle più alte corti europee. In questa occasione viene presentato il Ritratto di August Grahl, miniaturista tedesco di fama internazionale, eseguito con uno stile che rimanda ai modelli francesi di Jacques-Louis David, conosciuto da Camuccini a Parigi. L’opera mostra un lato meno celebrativo e più introspettivo della pittura di Camuccini. Grahl è raffigurato con un portamento nobile ma con lo sguardo assorto, emblema dell’artista romantico concentrato sulla propria ispirazione. Privo di un contesto spaziale preciso, il ritratto mette al centro la dimensione psicologica del soggetto, lontana dalle solenni scene storiche che caratterizzano gran parte della produzione di Camuccini.

Philip Alexius de László, Ritratto della cantante Germaine Gien (1921; olio su tela, 73,3 x 54,5 cm, Firmato, localizzato, datato e dedicato in basso a destra: 'de László / Paris 1921 Xbre / a mon ami Belugou')
Philip Alexius de László, Ritratto della cantante Germaine Gien (1921; olio su tela, 73,3 x 54,5 cm, Firmato, localizzato, datato e dedicato in basso a destra: ’de László / Paris 1921 Xbre / a mon ami Belugou’)
Provenienza: Collezione Germaine Gien (1895-1989) e Léon Bélugou (1865-1934); collezione privata.
Bibliografia: Programma del recital di Germaine Gien alla Casa de László di Londra, ‘At Home’. Mrs. di Laszlo, riprodotto in copertina.
Vincenzo Camuccini, Ritratto del miniaturista August Grahl (1828 circa; olio su tela, 97 x 85 cm)
Vincenzo Camuccini, Ritratto del miniaturista August Grahl (1828 circa; olio su tela, 97 x 85 cm)
Provenienza: Collezione privata
Esposizioni: Palazzo Vecchio, Mostra del Ritratto Italiano dalla fine del secolo XVI all’anno 1861, 1911, Firenze; Palazzo delle Esposizioni, XVI Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia. Mostra della pittura italiana dell’800, sale 7-14, 1928, Venezia; Museo Civico San Domenico, Forlì, Il Ritratto dell’Artista. Nello specchio di Narciso. Il volto, la maschera, il selfie, mostra a cura di Cristina Acidini, Fernando Mazzocca, Francesco Parisi e Paola Refice, giugno 2025, Forlì.

Passando al paesaggio, Antonacci Lapiccirella propone intanto una veduta romana realizzata nel 1864 da Jean-Achille Benouville (Parigi, 1815 – 1891). Il dipinto raffigura Villa Medici, con i pini marittimi che incorniciano la cupola di San Pietro. In questa tela l’artista francese unisce rigore accademico e lirismo poetico, raggiungendo un equilibrio che sfiora il sublime. L’uso magistrale della luce mediterranea, la precisione del disegno e la sobrietà della tavolozza danno vita a un paesaggio che trascende la semplice rappresentazione per diventare un’immagine dell’anima. È una Roma sospesa tra natura e memoria storica, in cui ogni elemento compositivo contribuisce a celebrare la grandezza culturale della città eterna.

Chiude la selezione un paesaggio di Alessandro Poma (Biella, 1874 – Courmayeur, 1960), pittore che ha fatto della rapidità e della capacità di catturare l’attimo la cifra distintiva della sua arte. La tela intitolata Autunno raffigura una veduta di Villa Borghese. Dipinta dal vero, l’opera condensa in un singolo istante la trasformazione continua del paesaggio, come se l’artista avesse cercato di fissare in un’immagine statica il fluire del tempo. Le pennellate rapide e dinamiche evocano un vento vitale che attraversa la scena, trasformando il dipinto in una sorta di fotografia a lunga esposizione. Poma traduce il movimento della natura in pittura atmosferica, vivace e immediata, nella quale il sentimento di devozione verso la natura si esprime attraverso colori intensi e vibranti.

Jean-Achille Benouville, Veduta di Villa Medici (1864; olio su tavola, 55 x 91 cm, Firmato, localizzato e datato in basso a destra: Benouville Rome 1864)
Jean-Achille Benouville, Veduta di Villa Medici (1864; olio su tavola, 55 x 91 cm, Firmato, localizzato e datato in basso a destra: Benouville Rome 1864)
Provenienza: probabilmente Vendita della Principessa Matilde Bonaparte, Parigi, 18-19 maggio 1904, n. 90, 210 F
Bibliografia: Renato Mammuccari, Ottocento Romano. Neoclassicismo, Realismo, Decadentismo, Divisionismo, 2011, pag. 24; Marie-Madeleine Aubrun, Achille Benouville (1815-1891), catalogo ragionato dell’opera, Parigi, 1986, p. 107, n. 69; 1980, catalogo di vendita Tableaux modernes, Versailles, 7 maggio p. 24, n. 85; 1980, La Gazette de l’Hotel Drouot, 25 aprile, n 17, p. 64.
Alessandro Poma, Autunno (1919-1920 circa; pastello su carta, 40 x 70 cm)
Alessandro Poma, Autunno (1919-1920 circa; pastello su carta, 40 x 70 cm)
Provenienza: Collezione privata
Bibliografia: M. Calvesi, Alessandro Poma. 1874 – 1960. Pittore a Villa Borghese, catalogo della mostra, Museo Carlo Bilotti. Aranciera di Villa Borghese, Roma, 2007, p. 33, n.1; M. L. Reviglio della Veneria, L. Berardi, Alessandro Poma. 1874 – 1960, catalogo generale dell’artista, Roma/Firenze, 2010, pag. 18, numero inventario 29010.

La partecipazione della Galleria Antonacci Lapiccirella ad “Arte e Collezionismo” conferma il percorso avviato sin dalla sua fondazione. Nata nel 2012 dalla fusione di due storiche gallerie attive da generazioni sul mercato internazionale, la galleria ha costruito un’identità fondata sull’attenzione alla qualità e sulla capacità di proporre un arco cronologico che spazia dalla fine del XVIII alla prima metà del XX secolo. La collezione abbraccia il neoclassicismo, la pittura di paesaggio en plein air degli artisti stranieri in Italia, le atmosfere simboliste e i mondi sospesi del realismo magico, con particolare attenzione agli artisti italiani e nordeuropei.

Negli anni Antonacci Lapiccirella ha partecipato alle più importanti mostre antiquarie a livello internazionale, dal Salon du Dessin di Parigi a Masterpiece a Londra, da TEFAF New York alla Biennale des Antiquaires di Parigi. Presente regolarmente a TEFAF Maastricht e alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Palazzo Corsini a Firenze, la galleria ha consolidato una reputazione di eccellenza, confermata anche dalla presenza fissa ad “Arte e Collezionismo” a Roma.

Molte delle opere passate per la galleria sono oggi conservate in istituzioni di primo piano come la National Gallery di Washington, il Getty Museum di Los Angeles, la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, il Polo Museale Fiorentino, il Museo di Capodimonte, il Museo di Praga, il Museo di Villa Mansi a Lucca, il Museo di Fontainebleau, l’Hamburger Kunsthalle, il Musée d’Orsay, la Galleria degli Uffizi, il Toledo Museum of Art, il Cincinnati Art Museum, il Minneapolis Institute of Art e la National Gallery of Canada, oltre che in prestigiose collezioni private.


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