Bologna si divide sull’iniziativa che il Comune ha messo in campo contro l’emergenza caldo: lo scorso 1° luglio, Palazzo d’Accursio annunciava infatti l’acquisto di oltre cento alberi (circa 160 in tutto) da installare nelle piazze del centro storico per aumentare le zone d’ombra. Gli alberelli, piante da vivaio in vaso, da ieri sono cominciate a comparire per le piazze di Bologna: i primi sono stati messi ieri in piazza Nettuno (66 alberi), e altri arriveranno nelle prossime ore in piazza Re Enzo, piazza Galvani, piazza della Mercanzia, piazza del Francia e piazza De Celestini. Alcuni forse saranno messi anche in via Rizzoli. I cento alberelli (tra le essenze scelte ci sono l’osmanto, il ligustro, l’acero di Freeman, l’acero campestre, il carpino) hanno una circonferenza del tronco di circa 20-25 centimetri e un’altezza che arriva fino a 4-5 metri. Costo dell’operazione: 128mila euro.
L’iniziativa del Comune rientra in una serie di interventi e azioni che, stando a quanto dichiarato da Palazzo d’Accursio, prevedono la rimozione di cemento e asfalto per oltre 100mila metri quadri tra ex Ravone e ex Casaralta, interventi diffusi di rinverdimento in centro storico (2 milioni di euro) e fuori dal centro storico (1,5 milioni di euro), realizzazione di un nuovo parco pubblico e tutela aree verdi di pregio nell’area del comparto Lazzaretto (2,45 milioni di euro) e la creazione di nuove aree boschive (1,4 milioni di euro). Sono tutti interventi che fanno parte di “Bologna Verde”, il programma complessivo di interventi e azioni per il rinverdimento della città.
“Gli alberi in vaso”, ha detto il sindaco Matteo Lepore (Pd) “non risolvono la crisi climatica, ma aiutano le persone a vivere meglio negli spazi pubblici. Non è l’unica politica che adottiamo, ma la scelta di collocare 100 alberi in centro storico per questa estate ha questo obiettivo. Finita l’estate, gli alberi dei quali ci prenderemo cura con l’acqua necessaria, saranno piantati nei giardini scolastici. Così come altri alberi saranno piantanti definitivamente in città ovunque. Da questo punto di vista, è evidente che un centro storico italiano rappresenta una complessità a vari livelli di tutela, ma una sfida necessaria a favore di residenti e visitatori”.
L’iniziativa è stata tuttavia subissata di critiche, sia da parte dei cittadini, sia dagli esponenti dell’opposizione. Le fotografie, pubblicate ieri sul profilo Instagram del Comune, che mostrano i primi arrivi delle piantine, hanno attirato centinaia di commenti, molti dei quali negativi. C’è chi chiama “greenwashing” l’operazione del Comune (“cespugli che non danno nessun tipo di ristori ai cittadini e nessun tipo di controbilanciamento all’emergenza caldo, e richiedono anche molta manutenzione e impiego di acqua”, dice un’utente), chi osserva che si tratta di “alberi in vaso che non fanno ombra e non mitigano nulla, spacciati per soluzione al caldo”, chi prova compassione per gli alberi (“mi si stringe il cuore a vedere questi poveri smilzi cespugli che chiamarli alberi è una promozione sul campo”), chi invita il Comune a “creare isole verdi che durino tutto l’anno” e a riqualificare i parchi cittadini, chi invece punta sull’ironia (“sento già freschino, vado a mettere la giacchetta”), e chi ricorda che una simile iniziativa lo scorso anno non ha dato grossi frutti (“spero non facciano la fine di quelli che qualche anno fa erano stati messi in piazza Scaravilli: dopo un mese erano quasi tutti morti. Non sono certo condizioni ideali per una pianta”).
Ci va giù pesante l’eurodeputato bolognese Stefano Cavedagna (FdI), che definisce questa iniziativa “una pagliacciata che non serve a nulla”. “Questi alberelli cresciuti in serra, messi in vasi di fortuna e senza un sistema di irrigazione adeguato, soffriranno e moriranno”, dice. “Non sono in grado di mitigare il caldo. Per abbassare la temperatura servono alberi di almeno 6 metri. Questa è l’ennesima pittata di green in una città che soffre degrado e dove si abbattono alberi per far spazio al tram”. Gli fa eco il capogruppo della Lega in consiglio comunale, Matteo Di Benedetto: “È un’operazione di greenwashing. Abbiamo proposto in alternativa la creazione di vere aree verdi permanenti in cinque piazze, con suolo permeabile e alberi radicati. Se la sperimentazione di 24 mesi avrà esito positivo, si potrà estendere il modello a tutto il centro”.
La speranza, tuttavia, è che gli alberelli riescano a sopravvivere alla calda estate bolognese per andare incontro alla loro destinazione: il Comune, infatti, ha fatto sapere che verranno piantati nei giardini scolastici degli asili nidi e delle scuole d’infanzia della città.