Messina, festa di Halloween in un'importante chiesa gotica, ma dov'è l'autorizzazione?


A Messina è in programma questa sera una festa di Halloween, organizzata da una società di eventi, dentro la chiesa di Santa Maria Alemanna, importante chiesa gotica. Al soprintendente, tuttavia, non risulta ci sia autorizzazione: la chiesa è infatti un bene vincolato.

A leggere le dichiarazioni dell’assessore Spettacoli e Grandi Eventi cittadini Massimo Finocchiaro sulla “Gazzetta del Sud” ci sorge il dubbio che Messina sia ancora in Italia. Perché altrimenti non si spiega come sia possibile che si sottragga alle leggi dello Stato italiano. I fatti: accade oggi che la chiesa di Santa Maria Alemanna, la più alta espressione dell’arte gotica nell’area del Mediterraneo, una delle poche emergenze monumentali in parte risparmiata dalla furia del sisma 1908, e in quanto tale prezioso monumento identitario della collettività cittadina, sia trasformata nella location di un evento di Halloween dai contenuti ambigui e fumosi, a leggere la locandina degli organizzatori, la società “Kissene Frega”.

Già, chi se ne frega del nostro patrimonio culturale? A sollevare la questione è l’architetto e storico messinese Nino Principato su Facebook. Secondo l’assessore Finocchiaro è tutto a posto. Sempre alla Gazzetta ha dichiarato che “basta rispettare il regolamento della chiesa” e qualunque “cittadino può prenotare”. Tutti tranquilli, gli uffici hanno richiesto chiarimenti e “si tratta di una serata in cui verrà premiato il travestimento migliore”. Anche se a scorrere sui social i precedenti della “Kissene Frega”, specializzata in dj set et similia, tra conigliette in stile Playboy e sexy pistolere, appare un bel salto di qualità una “premiazione di ragazzi in maschera”, come effettivamente viene messo nero su bianco da una determina del Comune che è proprietario del monumento.

Intanto monta la polemica sulla stampa locale. Non resta che correre ai ripari. Sulla pagina Facebook della società fino a qualche giorno fa, infatti, non c’era traccia di questa “mascherata”, ma di roba come un “limited confessional table” o “extremely limited backstage table”. La serata era presentata così: “IL SANTUARIO”, sic, in maiuscolo, volendo evidentemente evidenziare il contrasto tra il “paganesimo” dell’evento e la sacralità di quello che fu un luogo di culto. Per proseguire: “perditi negli archi gotici, nel suono, nel ritmo, nel pulso della notte. Quello che succede rimane dentro”. Già, che succederà dentro? Gli organizzatori ci ridono sopra, hanno “trollato” tutta la città: scrivono “la strategia è stata una provocazione consapevole, pensata per far parlare e per dimostrare che la cultura a Messina esiste davvero ed è fatta di realtà organizzate e concrete”. “Dire e non dire” è una loro precisa strategia per pubblicizzare i loro eventi. Si vede che il Pandore Gate di Chiara Ferragni non ha fatto troppa giurisprudenza a queste latitudini. Se i consumatori hanno acquistato il biglietto perché pensavano di passare una serata in discoteca e poi si sono ritrovati a una premiazione di ragazzi in maschera (o viceversa) è materiale per il Codacons.

Santa Maria Alemanna. Foto: Nino Principato
Santa Maria Alemanna. Foto: Nino Principato
La locandina dell'evento
La locandina dell’evento

Tutto a posto allora? Niente affatto. Stiamo parlando di un monumento di proprietà sì del Comune, ma vincolato ex art. 10 dalla Soprintendenza, con decreto che riconosce questa condizione giuridica. La legge di questo Stato parla chiaro. A meno che non si pensi che un regolamento comunale sia sovraordinato a una legge statale. Quella autorizzata dal Comune è una concessione in uso di beni culturali. La norma di riferimento è l’art. 106 del Codice dei Beni Culturali, riconosciuta dalla Corte Costituzionale di grande riforma economica-sociale vincolante anche le Regioni ad autonomia speciale. La norma prevede la possibilità di concedere a singoli richiedenti, a titolo oneroso (a fronte di canoni) l’uso dei beni culturali, ma solo per finalità compatibili con la loro destinazione culturale. In particolare, nel caso di un bene come questo di proprietà di un Ente pubblico, la “concessione in uso è subordinata all’autorizzazione del Ministero (in virtù dell’autonomia leggasi Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, ndc.), rilasciata a condizione che il conferimento garantisca la conservazione e la fruizione pubblica del bene e sia assicurata la compatibilità della destinazione d’uso con il carattere storico-artistico del bene medesimo”. Cosa significa? Vuol dire che il Comune avrebbe dovuto obbligatoriamente chiedere l’autorizzazione alla Soprintendenza. Con quale tempistica? Norma sempre alla mano, per i beni di proprietà di enti pubblici bisogna rivolgersi all’ente proprietario (Comune) in tempo utile affinché possa richiedere autorizzazione alla Soprintendenza, che ha 30 giorni per concludere il procedimento di propria competenza

Peccato che il soprintendente Orazio Micali ci dica che “questa richiesta di autorizzazione non è agli atti di questo Ufficio”. Messo al corrente da noi questa mattina stessa ha mandato una pec al Comune in cui chiede “se ha questa autorizzazione”, comunicando che “in caso contrario deve astenersi dal concedere il bene”.

Anche Donatella Aprile, già soprintendente di Catania, in pensione da qualche anno, è d’accordo su come debba comportarsi l’organo preposto alla tutela. Premette: “se è un ente pubblico a non richiedere l’autorizzazione è ancora peggio del privato detentore di un bene vincolato, perché in quest’ultimo caso potrebbe essere giustificato in qualche misura dal fatto di non essere al corrente dell’esistenza di un decreto di vincolo. Ma un Comune no. Non può non sapere e non coinvolgere la Soprintendenza sul piano autorizzativo”. E allora come deve agire nell’immediato avendo appreso della questione attraverso organi di stampa? “scrivendo immediatamente al Comune che si diffida dell’uso del bene in assenza dell’autorizzazione”.

Come abbiamo scritto su Finestre sull’Arte tante volte, Messina è in buona compagnia. A fare da apripista in Sicilia fu il buffet del 2013 al tempio di Segesta e nel 2016 lo Spritz presso lo stesso tempio; poi l’acropoli di Selinunte trasformata in una mega discoteca. Ma non ne è immune il Bel Paese da nord a sud. Non di rado con danni veri e propri, non “solo” d’immagine. Come al selciato di pietra serena del Cortile dell’Ammannati a Palazzo Pitti a Firenze per una cena di gala di qualche anno fa o per un matrimonio in cui un incauto addobbatore è salito su uno dei leoni monumentali della Reggia di Caserta.

Al di là della pur grave carenza di autorizzazione, è certo che “la premiazione del travestimento” che andrà in scena in Santa Maria Alemanna è ciò che di più lontano c’è dal concetto di valorizzazione culturale, così come prevedono il Codice e l’art. 9 della Costituzione, intesa cioè come “pubblica fruizione a fini culturali”, ma anche una lungimirante legge regionale del 1977 (n. 80) che parla espressamente di “uso sociale dei beni culturali ed ambientali nel territorio della Regione Siciliana”, e qualcosa di più simile a quella che Gino Famiglietti, già a capo dell’Ufficio Legislativo, ha definito senza mezzi termini “una valorizzazione becera in termini di mero utilitarismo economico”.


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Silvia Mazza

L'autrice di questo articolo: Silvia Mazza

Storica dell’arte e giornalista, scrive su “Il Giornale dell’Arte”, “Il Giornale dell’Architettura” e “The Art Newspaper”. Le sue inchieste sono state citate dal “Corriere della Sera” e  dal compianto Folco Quilici  nel suo ultimo libro Tutt'attorno la Sicilia: Un'avventura di mare (Utet, Torino 2017). Come opinionista specializzata interviene spesso sulla stampa siciliana (“Gazzetta del Sud”, “Il Giornale di Sicilia”, “La Sicilia”, etc.). Dal 2006 al 2012 è stata corrispondente per il quotidiano “America Oggi” (New Jersey), titolare della rubrica di “Arte e Cultura” del magazine domenicale “Oggi 7”. Con un diploma di Specializzazione in Storia dell’Arte Medievale e Moderna, ha una formazione specifica nel campo della conservazione del patrimonio culturale (Carta del Rischio).



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