Si inaugura il 4 luglio 2025 alle 20:30 al Museo Alto Garda di Riva del Garda la mostra Attraverso la lente. Storie, volti e memorie dall’Archivio Armani, un’esposizione che propone una rilettura del lavoro di Carlo Armani in occasione del centenario dalla fondazione della Ditta Armani Carlo, lo studio fotografico da lui aperto nel 1925. L’iniziativa, curata da Valentina Varoli e Matteo Rapanà, resterà aperta al pubblico fino al 2 novembre 2025.
L’esposizione si inserisce in un ampio processo di valorizzazione dell’Archivio Armani, patrimonio conservato presso il Museo Alto Garda, e nasce con l’intento di restituire alla comunità e al pubblico uno sguardo approfondito sulla figura del fotografo, sul suo percorso professionale e sull’evoluzione dello sguardo visivo con cui ha rappresentato la città e il territorio circostante lungo quasi quarant’anni di attività. Le immagini, i documenti e le apparecchiature fotografiche selezionate per la mostra testimoniano l’ampiezza del fondo e raccontano al contempo la storia di una città nella prima metà del Novecento.
“I grandi fotografi sono testimoni preziosi della storia dei territori”, dice Alessio Zanoni, sindaco di Riva del Garda. “I loro scatti documentano le vicende e mostrano la trasformazione dei luoghi, contribuendo a tenerne viva la memoria. Carlo Armani è uno dei testimoni più importanti di Riva del Garda. Il Museo Alto Garda ci propone un’altra mostra di grande interesse, una di quelle che definirei “necessarie”: è assolutamente doveroso ricordare Carlo Armani e la sua importante produzione fotografica, a cent’anni dall’inizio della sua attività a Riva del Garda, a ottanta dai fatti tragici della Resistenza che documentò e a cinquanta dalla generosa donazione della famiglia Armani. Farlo con una mostra così ricca e ben articolata e confezionata è un’eccellenza al quale il MAG ci ha da tempo abituati”.
“I fotografi di talento sono custodi attenti del passato di una comunità, e Carlo Armani ha rappresentato una figura centrale per Riva”, commenta Stefania Pellegrini, Assessora alla Cultura del Comune di Riva del Garda. Le sue fotografie raccontano cinquant’anni di vita cittadina: dai volti delle persone ai paesaggi, fino agli episodi più significativi legati alla Liberazione, offrendo un contributo essenziale alla conservazione della nostra memoria storica”.
Carlo Armani, nato a Riva del Garda nel 1898, apre il proprio studio fotografico poco dopo aver rilevato nel 1925 l’atelier del suo maestro Francesco Tonelli, situato in Viale Roma. Inizia così una carriera che lo vede attivo fino al 1962, anno in cui lo studio viene affidato al figlio Pier Giorgio. All’inizio della sua attività, Armani si attiene scrupolosamente alle regole compositive apprese durante il lungo apprendistato, ma nel tempo sviluppa uno stile più autonomo, approfondendo generi differenti e mettendo al centro delle sue ricerche visive la realtà locale.
La mostra si articola in un percorso cronologico e tematico che attraversa le principali fasi della produzione fotografica di Armani, esplorando i soggetti che ne hanno caratterizzato l’opera: il paesaggio, il ritratto, gli eventi pubblici e la documentazione storica, fino al reportage dedicato alla Liberazione di Riva del Garda nell’aprile del 1945. Proprio gli scatti realizzati in quel contesto costituiscono una delle sezioni più significative dell’esposizione e rappresentano, oltre che una testimonianza visiva, anche un documento di rilevanza storica per l’intera comunità.
Nel 2025 ricorre anche l’ottantesimo anniversario della Liberazione, che conferisce ulteriore attualità alla sezione della mostra dedicata a quegli eventi. Le fotografie scattate da Armani durante le giornate dell’aprile 1945 segnano anche un momento centrale nella storia dell’Archivio stesso. È infatti nel 1975, cinquant’anni fa, che Pier Giorgio Armani, a nome del padre Carlo, dona al Museo Civico di Riva del Garda l’intero nucleo di immagini relative alla Liberazione. La consegna avviene nelle mani del sindaco Bruno Santi, sancendo l’ingresso di una parte fondamentale dell’archivio nelle raccolte civiche.
Nel 1991 l’acquisizione del patrimonio viene completata: Pier Giorgio e la sorella Armanna donano al Museo tutte le restanti fotografie, gli apparecchi fotografici e gli strumenti ancora conservati nello studio del padre. Questo passaggio consente di organizzare nello stesso anno la mostra monografica Carlo Armani. Fotografo 1898-1984, che permette di far conoscere la produzione dell’autore sia alla cittadinanza che al pubblico turistico. Quella mostra rappresenta il primo tassello di un lavoro di lungo periodo da parte dell’istituzione museale, che ha dato avvio a progetti di studio, catalogazione e divulgazione centrati sulla fotografia storica.
“Attraverso questa esposizione”, continua il direttore del Museo Alto Garda Matteo Rapanà, “vogliamo non solo celebrare questo importante anniversario, ripercorrendo la carriera fotografica di Armani e gli eventi che si sono succeduti a Riva del Garda nella prima metà del XX secolo, ma anche ribadire l’importanza della condivisione del patrimonio culturale. La donazione del fondo fotografico Carlo Armani al Museo Civico di Riva del Garda ha rappresentato un segnale di grande importanza, evidenziando la disponibilità da parte dei privati, in questo caso gli eredi del fotografo che ringrazio anche per il supporto in questa iniziativa, a non alienare sul mercato antiquario l’intero corpus, evitandone così la dispersione. Infatti la fotografia, soprattutto quella di tipo ‘locale’ come quella di Armani, trova una propria ragion d’essere culturale e storica principalmente nel territorio del quale è espressione. Solo all’interno di questo contesto essa può essere utilizzata come strumento per ricostruire e comprendere, anche attraverso accurate proposte culturali come l’attuale mostra e il catalogo, l’evoluzione del paesaggio e i mutamenti della società nella quale viviamo”.
“Il lavoro di ricerca svolto sull’Archivio Armani è stata una preziosa occasione di studio sia dal punto di vista fotografico sia dal punto di vista storico”, aggiunge la curatrice Valentina Varoli. “Attraverso l’analisi del materiale iconografico e dell’ampia strumentazione tecnica, conservati presso il Museo Alto Garda, è stato possibile approfondire non solo gli aspetti strettamente fotografici del lavoro di Carlo Armani, ma anche ricostruire la biografia di un testimone d’eccezione degli eventi che hanno segnato la storia della città di Riva del Garda”.
“Come famiglia”, conclude Lorenza Armani, “siamo veramente felici di aver contribuito alla realizzazione di una mostra fotografica al Museo in occasione del centesimo anniversario della fondazione dello studio fotografico di nonno Carlo. Questa ricorrenza rappresenta anche un gesto significativo per celebrare un secolo di storia familiare e cittadina, rendendo omaggio a un talento che ha saputo cogliere l’anima di Riva del Garda e dei suoi abitanti attraverso l’obbiettivo della sua macchina fotografica. Siamo orgogliosi e fieri di questa eredità e pertanto ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questo importante evento attraverso gli sguardi di nonno Carlo. Infine è doveroso dedicare un pensiero alla sensibilità civica di nostro padre che ha donato l’intero archivio fotografico del nonno alla cittadinanza perché è grazie a lui che oggi tutti noi possiamo godere di questi importanti momenti”.
L’attuale esposizione si pone quindi in continuità con quella esperienza, proponendo una nuova riflessione sul ruolo che l’Archivio Armani ha avuto nella costruzione di una memoria visiva condivisa della città. Il Museo Alto Garda ha dedicato negli anni un impegno costante all’attività di riordino, inventariazione e studio del fondo, che oggi risulta composto da 5.312 materiali: 397 stampe in bianco e nero, una stampa a colori, 3.889 riproduzioni in bianco e nero, 192 provini a contatto, 162 rullini, 643 negativi su pellicola, 736 negativi su lastra e una diapositiva a colori.
Il lavoro di classificazione ha permesso di acquisire nuove informazioni sulla storia sociale e culturale di Riva del Garda e del territorio dell’Alto Garda. Le immagini conservate non solo documentano trasformazioni urbane e mutamenti nei costumi, ma sono state anche impiegate in numerose attività di ricerca e divulgazione promosse da enti pubblici e privati. L’Archivio Armani è così divenuto nel tempo una risorsa per studiosi, associazioni e operatori culturali attivi a livello locale e provinciale.
Titolo mostra | Attraverso la lente. Storie, volti e memorie dall’Archivio Armani | Città | Riva del Garda | Sede | Museo Alto Garda | Date | Dal 05/07/2025 al 02/11/2025 | Artisti | Carlo Armani | Curatori | Valentina Varoli, Matteo Rapanà | Temi | Novecento, Mostra fotografica, Museo Alto Garda |