A Livorno una grande mostra su Gino Romiti in due sedi


Dal 6 ottobre 2022 al 16 febbraio 2023, la Fondazione Livorno e la Pinacoteca Comunale di Collesalvetti organizzano la mostra “a Beata Riva. Gino Romiti e lo spiritualismo a Livorno”, dedicata al grande pittore del primo Novecento.

Una grande mostra dedicata a Gino Romiti e ai protagonisti del primo Novecento a Livorno: s’intitola La Beata Riva. Gino Romiti e lo spiritualismo a Livorno. Protagonisti e Cenacoli tra la Scuola di Guglielmo Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d’Arte, la rassegna che, dal 6 ottobre 2022 al 16 febbraio 2023, si svolge tra la Fondazione Livorno e la Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini” di Collesalvetti. La mostra è promossa da Fondazione Livorno, Fondazione Livorno - Arte e Cultura e Comune di Collesalvetti e curata da Francesca Cagianelli

Ideata secondo un percorso monografico e tematico, la mostra comprende oltre ottanta opere dedicate a Gino Romiti (Livorno, 1881 – 1967) e al cenacolo divisionista e simbolista formatosi nella Livorno tra il primo e il secondo decennio del XX secolo. La mostra intende ripercorrere l’evoluzione stilistica dell’artista livornese maturata grazie all’incontro con il belga Charles Doudelet e alla devozione tributata fin dal 1906 a Vittore Grubicy De Dragon, sullo sfondo dell’ondata spiritualistica che travolge i circuiti artistici cittadini, tra la Scuola di Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d’Arte. In una Livorno attraversata dai miti dannunziani e dalle teorie estetiche di Angelo Conti, oltre che dall’eco horror dei racconti fantastici di Edgar Allan Poe filtrata dalle traduzioni firmate da Charles Baudelaire, fondi marini e antichi giardini diventano teatri di visioni spirituali, come confermano le sirene fluttuanti tra la flora e la fauna degli abissi vagheggiati da Gino Romiti, così come i suoi parchi e angoli d’orto si trasformano in misteriosi labirinti dove resta possibile intraprendere un percorso iniziatico.

Sono proprio alcune testimonianze pittoriche e grafiche emerse dalla perlustrazione dell’Archivio Romiti ad aver consentito l’indagine approfondita di un capitolo completamente inedito nell’ambito della pluriennale carriera stilistica di Gino Romiti, quello cioè riconducibile al sodalizio instauratosi nella Livorno primonovecentesca intorno alla carismatica personalità del letterato ragusano Enrico Cavacchioli (Pozzallo, 1885 – Milano, 1954). Proprio nella ricorrenza del 160° dalla nascita di Gabriele d’Annunzio, la mostra vuole essere un’occasione per assaporare una stagione culturale estremamente importante per la Livorno primonovecentesca, pervasa dalla diffusione del verbo di Gabriele d’Annunzio e dall’estetica dello scrittore e filosofo Angelo Conti.

La mostra comprende cinque sezioni, di cui le prime due, dedicate rispettivamente al credo estetico e alla maturità artistica di Gino Romiti, Il credo artistico di Gino Romiti dalla lezione di Guglielmo Micheli al verbo di Vittore Grubicy De Dragon (I sezione) e La gioia infinita: verso l’Eterna melodia (II sezione), sono state allestite presso la sede di Fondazione Livorno e attestano la parabola stilistica dell’artista, formatosi nell’ambito alla scuola di Guglielmo Micheli insieme ad una multiforme e aggiornata compagine di artisti e convertitosi tra il 1902 e il 1904 al divisionismo di Giovanni Segantini e Giuseppe Pellizza da Volpedo, come testimoniano alcuni bozzetti di cartoline inedite confezionate per l’amico Adriano Baracchini Caputi, riprodotte per la prima volta nel catalogo della mostra.

Le tre successive sezioni, rispettivamente, Sulle ali delle chimere. Gino Romiti nella Livorno di Enrico Cavacchioli (III sezione), Il Volto dell’Azzurro. Protagonisti e Cenacoli sulla riva del Tirreno tra la scuola di Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d’Arte (IV sezione) e Seduzioni e incantesimi di carta. Il mito fatale della Sirena nella grafica del Simbolismo e Art Nouveau, sono invece visitabili presso la Pinacoteca Comunale Carlo Servolini e costituiscono un affondo sulla produzione simbolista di Romiti.

Notissimo in ambito cittadino, oltre che in sede nazionale, per la sua produzione paesaggistica e marinistica, ricondotta dalla critica coeva quando alla tradizione macchiaiola, quando invece al moderato aggiornamento luminoso in voga nella scuola di Micheli, quando infine alla lezione dei protagonisti del divisionismo italiano da Giuseppe Pellizza da Volpedo a Vittore Grubicy De Dragon, Gino Romiti rivive in questa mostra con una nuova identità culturale e artistica. Obiettivo della mostra e dell’operazione critica a essa legata è di ricollocare l’artista, anche attraverso il recupero di opere mai viste dall’Archivio Romiti che vengon presentate in quest’occasione per la prima volta, in un panorama storiografico nazionale e internazionale.

Sono proprio le Veneri e le Sirene disseminate da Gino Romiti nei suoi celebri fondali marini, così come da altri protagonisti del cenacolo artistico livornese del Caffè Bardi, quali in particolare Benvenuto Benvenuti, Mario Pieri Nerli e Raoul Dal Molin Ferenzona, a reclamare un’appartenenza iconografica e stilistica al serbatoio della grafica internazionale, come evidenziato nella V sezione della mostra, Seduzioni e incantesimi di carta. Il mito fatale della Sirena nella grafica del Simbolismo e dell’Art Nouveau, curata da Emanuele Bardazzi.

La mostra La Beata Riva. Gino Romiti e lo spiritualismo a Livorno. Protagonisti e Cenacoli tra la Scuola di Guglielmo Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d’Arte costituisce una sorta di prosecuzione, ma anche e soprattutto scientifica di quella precedentemente realizzata alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, Dans le noir. Charles Doudelet e il simbolismo a Livorno (30 settembre 2021 / 20 gennaio 2022), in quanto intende ricomporre l’assetto storiografico relativo alla carriera di Gino Romiti attorno alle vicende del simbolismo diffuso nella Toscana primonovecentesca, da Firenze a Livorno, grazie alla presenza del belga Charles Doudelet.

Non mancherà poi una sezione documentaria. Sono infatti esposti alcuni cardini dell’editoria artistica livornese primonovecentesca, volti a documentare il fenomeno di quell’officina di pronunciamenti letterari e idealità espressive di indubbio quoziente estetizzante e visionario, consolidatasi in ambito cittadino tra gli anni Dieci e gli anni Trenta: è il caso di Gustavo Pierotti della Sanguigna, L’epifania d’Adone, Livorno, Belforte 1907 (copertina di Gino Romiti); Ettore Serra, Sogno simbolico, Livorno, Belforte 1909 (copertina di Benvenuto Benvenuti); Gustavo Pierotti della Sanguigna, Sardanapalo, Livorno, Belforte 1909 (copertina di Benvenuto Benvenuti); Aleardo Kutufà, Metafisica teologica, Livorno 1911; Adolfo Simonetti, I canti livornesi, Tip. Benvenuti & Cavaciocchi, Livorno 1929 (Copertina di Luigi Servolini); Massimo Mazzanti, Armonie della Sera. Liriche, Casini & Ortolani, Firenze 1931 (copertina di Gino Mazzanti).

A questi si aggiungono, con l’obiettivo di commentare l’indagine delle tracce della letteratura dannunziana nella produzione pittorica e grafica di Gino Romiti, l’Isaotta Guattadauro, edito nel 1886, accompagnato da un apparato illustrativo firmato dalla compagine degli artisti radunati sotto la sigla della società In Arte Libertas, in particolare Giuseppe Cellini, Giulio Aristide Sartorio, Mario de Maria, Vincenzo Cabianca, Alfredo Ricci, Alessandro Morani, Enrico Coleman, Onorato Carlandi e Cesare Formilli, e, ancora, l’eccezionale raccolta poetica di Ferdinando Paolieri, Venere agreste, Firenze, Casa Editrice Nerbini, 1908 (copertina di Giovanni Costetti), che costituisce una silloge di proposte iconografiche dedicate alla raffigurazione di divinità mitologiche rivisitate alla luce del panteismo dannunziano.

La mostra è visitabile alla Fondazione Livorno dal lunedì al venerdì su appuntamento (339 8289470, mail a info@coopdiderot.it), per scolaresche contattare Cooperativa Itinera allo 0586.894563, mail didattica@itinera.it. Alla Pinacoteca di Collesalvetti visite tutti i giovedì dalle 15:30 alle 18:30, per gruppi e scolaresche visite guidate su prenotazione. Telefono 0586.980251 – 392.6025703, mail pinacoteca@comune.collesalvetti.li.it .

Nell’immagine: Gino Romiti, Sinfonia del mare

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraLa Beata Riva. Gino Romiti e lo spiritualismo a Livorno. Protagonisti e Cenacoli tra la Scuola di Guglielmo Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d’Arte
CittàLivorno
SedeFondazione Livorno
DateDal 06/10/2022 al 16/02/2023
ArtistiGino Romiti
CuratoriFrancesca Cagianelli
TemiNovecento, Toscana, Livorno

A Livorno una grande mostra su Gino Romiti in due sedi
A Livorno una grande mostra su Gino Romiti in due sedi


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