Roma custodisce un patrimonio di giardini storici unico al mondo. Quaranta complessi, tra antiche ville nobiliari, passeggiate e giardini eclettici dei primi del Novecento, formano un mosaico di arte e natura che ha segnato la storia urbana e culturale della città. A questo intreccio di bellezza e potere è dedicata la mostra Ville e giardini di Roma: una corona di delizie, allestita al Museo di Roma a Palazzo Braschi dal 21 novembre 2025 al 12 aprile 2026 e curata da Alberta Campitelli, Alessandro Cremona, Federica Pirani e Sandro Santolini. L’esposizione, per la prima volta, ripercorre l’evoluzione dell’arte dei giardini nella capitale, dal XVI secolo fino alla seconda metà del XX. Un viaggio che attraversa epoche e visioni, dai fasti delle residenze aristocratiche rinascimentali e barocche fino alla trasformazione dei grandi parchi in spazi pubblici destinati ai piaceri del popolo. I giardini rappresentavano infatti un segno tangibile di potere, cultura e prestigio, strumenti di propaganda e di rappresentanza per pontefici, principi e cardinali che li commissionavano e ne facevano un riflesso della propria immagine.
La mostra riunisce 190 opere, tra dipinti, vedute e documenti, molte delle quali mai esposte prima, offrendo la possibilità di ricostruire l’aspetto originario di ville e giardini oggi scomparsi o radicalmente modificati. Le opere selezionate testimoniano anche la fortuna iconografica che i giardini romani ebbero nella pittura e nel gusto europeo: veri fondali scenografici per feste, cerimonie e rappresentazioni del potere, ma anche spazi ideali in cui la natura veniva disciplinata dall’arte. Tra le testimonianze più importanti figurano le numerose raffigurazioni di Villa Borghese, forse la più amata dagli artisti, e quelle di Villa Medici, immortalata dagli membri dell’Accademia di Francia come soggetto privilegiato di studio e ispirazione. Un nucleo importante è dedicato alle ville perdute, come Villa Ludovisi e Villa Montalto Peretti, demolite o profondamente alterate dall’espansione urbana ottocentesca e novecentesca. Le immagini di questi luoghi restituiscono la misura della perdita di un patrimonio che univa architettura, paesaggio e memoria.
Il percorso espositivo si arricchisce di prestiti provenienti da prestigiose istituzioni italiane e internazionali. Accanto alle opere delle collezioni capitoline, compaiono dipinti e documenti concessi dal Musée d’Orsay di Parigi, dal Musée national du Château de Fontainebleau, dallo Statens Museum for Kunst di Copenhagen, dalla Národní Galerie di Praga, dal Musée cantonal des Beaux-Arts di Losanna e dai Musées royaux des Beaux-Arts di Bruxelles. Non mancano contributi dai Musei e dalla Biblioteca Vaticani, dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, dal Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, dall’Archivio di Stato di Roma, dall’Accademia dei Lincei e dall’Accademia di San Luca, oltre a numerose collezioni pubbliche e private.
Il racconto costruito dai curatori, si fonda su un solido impianto scientifico, sostenuto da un comitato internazionale composto da Vincenzo Cazzato, Barbara Jatta, Sabine Frommel, Denis Ribouillault e Claudio Strinati. L’obiettivo è quello di restituire un quadro complesso della cultura del giardino a Roma, dove arte, architettura e botanica si fondono in un linguaggio simbolico di lunga durata. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, e dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’iniziativa è organizzata da Zètema Progetto Cultura con il contributo diEuphorbia Srl Cultura del Paesaggio. Il catalogo, pubblicato da L’Erma di Bretschneider, accompagna l’esposizione con saggi e apparati che approfondiscono il tema del giardino come costruzione estetica e ideologica, in dialogo costante con la città.
| Titolo mostra | Ville e giardini di Roma: una corona di delizie | Città | Roma | Sede | Palazzo Braschi | Date | Dal 21/11/2025 al 12/04/2026 | Artisti | Artisti vari | Curatori | Federica Pirani, Alberta Campitelli, Alessandro Cremona, Sandro Santolini | Temi | Roma, Seicento, Cinquecento, Giardini storici |
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