Un ospite a Palazzo Pitti: da Vienna arriva il Ritratto di Jacopo Strada di Tiziano


Fino al 16 gennaio, Palazzo Pitti ospita uno dei massimi capolavori di Tiziano, in arrivo dal Kunsthistorisches Museum di Vienna: il ritratto di Jacopo Strada. 

Un gradito ospite a Palazzo Pitti: a Firenze infatti, dal 5 ottobre fino al 16 gennaio 2022, arriva in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna uno dei più grandi capolavori di Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1490 circa - Venezia, 1576), il Ritratto di Jacopo Strada, una delle opere più celebri del pittore cadorino. Il dipinto è esposto in una piccola mostra focus intitolata Un ospite da Vienna. Jacopo Strada di Tiziano, che lo vede protagonista assieme a una piccola Venere antica scolpita in marmo, simile a quella che Strada tiene tra le mani nel dipinto. Si tratta di un’opera di piccole dimensioni ma dalla lunga e prestigiosa storia collezionistica, poiché carte d’archivio testimoniano la sua presenza sui palchetti della Tribuna degli Uffizi almeno a partire dagli inizi del XVIII secolo. Tuttavia, di antico la figura conserva soltanto il torso con la parte superiore delle gambe: il frammento fu infatti abilmente integrato da uno scultore del XVI secolo che diede vita ad un’immagine della dea Afrodite con, nella mano sinistra, il pomo che si immagina aver appena ricevuto da Paride.

Accolta fin dal Seicento nelle collezioni d’arte degli Asburgo a Bruxelles e poi a Vienna ed oggi tra i capolavori del Kunsthistorisches Museum nella capitale austriaca, l’opera di Tiziano raffigura l’antiquario, architetto, orafo, scrittore, collezionista e mercante d’arte Jacopo Strada (Mantova, 1515 circa – Vienna, 1588), una delle figure più culturalmente energiche e poliedriche nell’Europa del Cinquecento. Nato da una nobile famiglia mantovana, si formò negli studi umanistici nell’ambito del raffinato circolo culturale riunito intorno alla corte dei Gonzaga. Nel 1546 si trasferì in Germania, dove avviò una fruttuosa attività come consulente d’arte dei maggiori collezionisti del tempo, tra i quali il potentissimo banchiere Jakob Fugger, l’imperatore Ferdinando I d’Asburgo e il duca di Baviera Alberto V. I numerosi viaggi in Italia, alla ricerca di sculture antiche, medaglie, disegni e dipinti dei maggiori maestri del Rinascimento, lo portarono in particolare a Roma e a Venezia, dove nel 1567 tentò invano di acquistare la collezione del senatore Gabriele Vendramin, amico e committente di Tiziano. Risale proprio a questa occasione l’incontro con Tiziano e la realizzazione del dipinto ora esposto in sala Bianca a Palazzo Pitti.

Il dipinto viennese è uno degli ultimi ritratti eseguiti da Tiziano, che aveva da tempo abbandonato questo genere pittorico nel quale pure aveva dato prove altissime, molte delle quali si possono ammirare proprio a Palazzo Pitti, nelle sale della Galleria Palatina, ed anche agli Uffizi. Tiziano riuscì a interpretare in modo originale la personalità del protagonista, rinunciando a metterlo in posa e scegliendo piuttosto di rappresentarne un frammento di vita. In primo piano, elegantissimo nell’abito rosso completato dal farsetto di velluto nero, dalla catena d’oro, dalla spada e dalla pelliccia appoggiata con noncuranza sulla spalla, Jacopo si è appena curvato per sollevare una statuetta di Venere dal tavolo sul quale sono appoggiati altri reperti antichi: un torso, una statua in bronzo, monete di imperatori romani. Con uno scatto, volge la testa a destra, indirizzando uno sguardo deciso a interlocutori esterni alla scena, e Tiziano ci fa sentire tutta la vitalità di quel movimento, sia nel contrapposto tra le braccia e il volto, sia nella fulminea intensità degli occhi azzurri. Molti altri oggetti preziosi, disposti accuratamente nel piccolo ambiente, concorrono a definire una scenografia ideale e celebrativa del facoltoso antiquario: i libri, una statua bronzea di Ercole, un melograno, la sontuosa cartouche con l’iscrizione latina in cui Strada viene definito civis romanus (titolo a lui conferito dal papa nel 1555) e “antiquario” imperiale. Il rapporto con il pittore veneto, che probabilmente fu anche intesa d’affari, viene infine ribadito nell’intestazione della lettera in primo piano, su cui si legge “al Mag(nifico) Sig (nore) il Sig (nor) Tit (iano) Vec (ellio)”.

“Con l’esposizione del ritratto di Jacopo Strada, uno dei capolavori più famosi di Tiziano, qui contestualizzata con due opere dalla nostra collezione a testimoniare la mania per l’antico nel sedicesimo secolo”, afferma Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, “si apre con il botto la stagione autunnale degli eventi espositivi delle Gallerie degli Uffizi. Nei prossimi mesi si aggiungeranno mostre che spaziano dall’infanzia nell’antica Roma all’arte contemporanea, dalla più antica raffigurazione pittorica del Conte Ugolino dantesco fino all’impegno contro la violenza contro le donne”. La direttrice del Kunsthistorisches Museum Wien, Sabine Haag, sottolinea: “Sono certa che questo meraviglioso dipinto stimolerà interessanti discussioni e intratterrà gli ospiti degli Uffizi nei prossimi mesi”.

Immagine: Tiziano, Ritratto di Jacopo Strada (1566; olio su tela, 123 x 95 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum, Gemäldegalerie)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraUn ospite da Vienna. Jacopo Strada di Tiziano
CittàFirenze
SedePalazzo Pitti
DateDal 05/10/2021 al 16/01/2022
ArtistiTiziano Vecellio
TemiCinquecento, Veneto, Arte antica, Tiziano Vecellio

Un ospite a Palazzo Pitti: da Vienna arriva il Ritratto di Jacopo Strada di Tiziano
Un ospite a Palazzo Pitti: da Vienna arriva il Ritratto di Jacopo Strada di Tiziano


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