Il Kunsthistorisches Museum: storia e capolavori del più celebre museo viennese


Tra i musei più importanti al mondo, il Kunsthistorisches Museum di Vienna venne costruito per volontà dell’imperatore Francesco Giuseppe per custodire ed esporre le collezioni imperiali degli Asburgo. Storia e capolavori del museo viennese. 

Non si può pensare di vedere Vienna senza una visita al Kunsthistorisches Museum. Il celebre museo è infatti una tappa obbligata in un viaggio nella capitale austriaca, non solo perché è considerato uno dei musei più importanti del mondo, ma soprattutto perché custodisce capolavori dell’arte internazionale e di grandi artisti dell’arte italiana. Sorge maestoso sulla Ringstrasse, il viale ad anello lungo più di cinque chilometri che venne inaugurato nel maggio 1865 alla presenza dell’imperatore Francesco Giuseppe, la cui realizzazione fu un vero capolavoro urbanistico in quanto collegava i sobborghi della città con il centro del potere imperiale e per la pluralità degli stili architettonici che lo caratterizza; la sua facciata che richiama lo stile rinascimentale italiano, sormontata nella parte centrale da una cupola ottagonale alta sessanta metri, è rivolta su Maria-Theresien-Platz ed è speculare al Naturhistorisches Museum, entrambi commissionati dall’imperatore per custodire ed esporre le vaste collezioni imperiali degli Asburgo. Il Kunsthistorisches Museum venne progettato dagli architetti Gottfried Semper e Carl von Hasenauer e fu ufficialmente inaugurato nell’ottobre 1891 alla presenza dello stesso Francesco Giuseppe che sposò Elisabetta di Wittelsbach, meglio conosciuta come Sissi. Se l’esterno è in stile rinascimentale, gli interni presentano decorazioni a stucco arricchite da marmi e pitture.
Le collezioni asburgiche, che testimoniano la grande passione degli Asburgo per il collezionismo, comprendono opere e oggetti che vanno dall’antico Egitto al Settecento. L’edificio principale che si affaccia su Maria-Theresien-Platz ospita la pinacoteca, la Kunstkammer, la collezione di arte antica, la collezione egizio-orientale e il gabinetto numismatico, mentre altre collezioni che appartengono al Kunsthistorisches Museum sono custodite nella Neue Burg (Collezione di strumenti musicali storici, Camera della caccia e delle armature, Museo di Efeso), nella Hofburg (Camera del Tesoro Imperiale), a Schönbrunn (Museo delle Carrozze Imperiali di Vienna) e nel Castello di Ambras a Innsbruck. Nella Pinacoteca, che ebbe origine nel Cinque e nel Seicento che alla fine del Settecento esisteva già quasi nella sua forma attuale, è possibile ammirare, tra gli altri, capolavori di Dürer, Raffaello, Caravaggio, Tiziano, Rubens, Vermeer, Rembrandt, Velázquez, Veronese, e la più ampia collezione al mondo di opere di Pieter Bruegel il Vecchio, con ben dodici dipinti, tra cui Giochi per bambini, Cacciatori nella neve e la Grande Torre di Babele. La collezione della Pinacoteca si deve soprattutto all’arciduca Ferdinando II, all’imperatore Rodolfo II e all’arciduca Leopoldo Guglielmo; all’inizio del Settecento Carlo VI decise poi di riunire a Vienna i dipinti della dinastia degli Asburgo provenienti dalle varie residenze. Sono qui custodite opere come la Pala di San Cassiano di Antonello da Messina, il Ratto di Ganimede e Giove e Io del Correggio, i cicli di teste composte di Giuseppe Arcimboldi, Laura del Giorgione, l’Autoritratto allo specchio, la Conversione di san Paolo e Cupido che fabbrica l’arco del Parmigianino, Marte, Venere e Amore di Tiziano, la Morte di Cleopatra di Guido Cagnacci, Davide con la Testa di Golia e la Madonna del Rosario di Caravaggio, il Riposo durante la fuga in Egitto di Orazio Gentileschi, il Trittico con la Crocifissione di Rogier van der Weyden, l’Allegoria della Pittura di Vermeer.

Veduta esterna del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Credit Kunsthistorisches Museum
Veduta esterna del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Credit Kunsthistorisches Museum
Una sala del Kunsthistorisches Museum. Credit Kunsthistorisches Museum
Una sala del Kunsthistorisches Museum. Credit Kunsthistorisches Museum
Pieter Bruegel il Vecchio, Grande Torre di Babele (1563; olio su tavola, 114,4 x 155,5 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum)
Pieter Bruegel il Vecchio, Grande Torre di Babele (1563; olio su tavola, 114,4 x 155,5 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum)
Antonello da Messina, Pala di San Cassiano (1475-1476; olio su tavola, 115 x 135,6 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum)
Antonello da Messina, Pala di San Cassiano (1475-1476; olio su tavola, 115 x 135,6 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum)
Correggio, Giove e Io (1531-1532; olio su tela, 163 x 74 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum)
Correggio, Giove e Io (1531-1532; olio su tela, 163 x 74 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum)
Giuseppe Arcimboldi, L’Inverno (1563; olio su legno di tiglio, 66,6 × 50,5 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum, Gemäldegalerie, inv. GG 1590)
Giuseppe Arcimboldi, L’Inverno (1563; olio su legno di tiglio, 66,6 × 50,5 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum)
Parmigianino, Autoritratto allo specchio (1524 circa; olio su tavola convessa, 24,4 x 24,4 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum)
Parmigianino, Autoritratto allo specchio (1524 circa; olio su tavola convessa, 24,4 x 24,4 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum)
Guido Cagnacci, La morte di Cleopatra (1660-1661 circa; olio su tela, 153 x 168,5 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum, Gemäldegalerie, inv. 260)
Guido Cagnacci, La morte di Cleopatra (1660-1661 circa; olio su tela, 153 x 168,5 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum)
Jan Vermeer, Allegoria della pittura (1666-1668; olio su tela, 120 x 100 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum)
Jan Vermeer, Allegoria della pittura (1666-1668; olio su tela, 120 x 100 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum)

Nella Kunstkammer, la Camera delle Meraviglie, sono conservati 2.200 pezzi, tra cui sculture in legno, orologi, dipinti, statue, arazzi, monete, armi, opere in filigrane d’avorio, numerose curiosità della natura e splendide creazioni di oreficeria, come la famosa Saliera di Benvenuto Cellini. Si tratta dell’unica opera orafa giunta a noi dell’artista fiorentino commissionata da re Francesco I di Francia: un prezioso capolavoro in oro, smalto, ebano e avorio che simboleggia il cosmo, a cui si riferiscono le divinità del mare e della terra, Nettuno e Tellus, le ore del giorno e i quattro venti sulla base. La Saliera fu protagonista di un grande furto d’arte: rubata nel maggio 2003, è stata ritrovata tre anni dopo nel gennaio 2006 in una scatola sotterrata in una foresta vicino a Zwettl, a 90 chilometri da Vienna. Gli imperatori e gli arciduchi asburgici raccolsero dal tardo Medioevo al barocco oggetti esotici e rari, in linea con le Wunderkammern del periodo rinascimentale e barocco le cui le collezioni dovevano riflettere le conoscenze dell’epoca, tanto erano universali ed enciclopediche, e dovevano essere oggetti rari che stimolavano la curiosità. A questi oggetti spesso venivano attribuiti poteri magici, come ad esempio pietre preziose, uova di struzzo, corallo e denti di squalo. Della Kunstkammer del Kunsthistorisches Museum fanno parte oggetti collezionati da Ferdinando II di Tirolo, ma anche provenienti da collezioni più antiche degli imperatori Federico III, Massimiliano I e Ferdinando I, a cui si aggiungono la Kunstkammer di Rodolfo II di Praga, trafugata nella maggior parte durante la Guerra dei Trent’anni, e quella dell’arciduca Leopoldo Guglielmo, fratello di Ferdinando III e reggente dei Paesi Bassi.

La Collezione Egizia e del Vicino Oriente è considerata tra le più importanti al mondo di antichità egizie. Comprende oltre 17mila oggetti che vanno dal periodo predinastico egiziano e primo dinastico (3500 a.C. circa) all’era paleocristiana. Geograficamente provengono dall’Egitto, dalla Nubia, dal Mediterraneo orientale e dalla Mesopotamia fino alla penisola arabica. Suddivisa in quattro grandi aree (culto funerario, storia culturale, scultura e rilievo e sviluppo della scrittura), conta la cappella funeraria di Ka-ni-nisut, la testa di riserva di Giza, numerosi sarcofagi, mummie di animali, esempi del Libro dei Morti, stele tombali, figure divine, oggetti di vita quotidiana come vestiti e cosmetici, capolavori della scultura.

La Collezione di antichità greche e romane comprende un periodo di oltre tre millenni e si va dalle ceramiche dell’età del bronzo di Cipro risalenti al III millennio a.C. ai reperti altomedievali, per un totale di circa 2500 pezzi. Tra i più significativi, i cammei antichi, tra cui la famosa Gemma Augustea, gli scrigni risalenti al periodo delle grandi migrazioni e all’alto medioevo, come il tesoro di Nagyszentmiklós e la collezione di vasi come la Coppa Brygos. E ancora, il sarcofago amazzonico, la tavoletta di bronzo con il Senatus consultum de Bacchanalibus, il Mosaico di Teseo di Salisburgo e il Giovane del Magdalensberg.

Infine, la collezione di monete è una delle cinque collezioni numismatiche più grandi e importanti al mondo. Conta circa 600mila pezzi di tre millenni, e comprende non solo monete, ma anche banconote e medaglioni.

In altre sedi al di fuori dell’edificio principale ci sono poi la Collezione di strumenti musicali storici che ospita la più importante collezione di strumenti rinascimentali e barocchi del mondo e che conserva numerosi strumenti che sono stati suonati da famosi musicisti e compositori e vasta gamma di clavicordi e fortepiano viennesi; l’Armeria Imperiale che è la raccolta di armi e armature di corte meglio documentata nel mondo occidentale, poiché i reperti venivano generalmente creati o acquisiti in occasione di importanti occasioni politiche; il Museo di Efeso con reperti rinvenuti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento a Efeso, nell’odierna Turchia, e portati a Vienna.

Sullo scalone del museo si trova il Teseo che uccide il centauro di Antonio Canova, che originariamente era collocata nel cosiddetto Tempio di Teseo, costruito appositamente tra il 1819 e il 1823 dall’architetto di corte Peter von Nobile, tra i principali del tardo classicismo a Vienna. L’opera in marmo bianco rimase lì per settant’anni, fino al 1890, anno in cui venne trasferita al Kunsthistorisches Museum, dove ancora oggi è visibile.

Dopo aver ammirato le collezioni qui menzionate, potete concedervi anche una cena gourmet nella sala a cupola del museo, per proseguire l’esperienza di visita. Potrete assaggiare prodotti di qualità nel menù di cinque portate che comprende antipasto, zuppa, uno a scelta tra tre portate principali, formaggi e deliziosi dessert. Ma anche solo gustarvi un buon caffè con vista sulla piazza o uno squisito Kaiserschmarren.

Per info sul Kunsthistorisches Museum visitate il sito austria.info

La Kunstkammer. Credit Kunsthistorisches Museum
La Kunstkammer. Credit Kunsthistorisches Museum
Benvenuto Cellini, Saliera di Francesco I (1540-1543; oro, smalto, ebano, avorio; 28,5 x 21,5 x 26,3 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum)
Benvenuto Cellini, Saliera di Francesco I (1540-1543; oro, smalto, ebano, avorio; 28,5 x 21,5 x 26,3 cm; Vienna, Kunsthistorisches Museum)
Collezione Egizia e del Vicino Oriente. Credit Kunsthistorisches Museum
Collezione Egizia e del Vicino Oriente. Credit Kunsthistorisches Museum
Collezione di antichità greche e romane. Credit Kunsthistorisches Museum
Collezione di antichità greche e romane. Credit Kunsthistorisches Museum
Collezione di monete. Credit Kunsthistorisches Museum
Collezione di monete. Credit Kunsthistorisches Museum
Sala a cupola. Credit Kunsthistorisches Museum
Sala a cupola. Credit Kunsthistorisches Museum

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