Inghilterra, una coppia di archeologi dilettanti scopre un importante rilievo romano


Curiosa scoperta in Inghilterra: una coppia di archeologi dilettanti, marito e moglie (lui ingegnere comunale, lei operatrice sanitaria), che stavano aiutando i professionisti durante una campagna di scavo presso il forte romano di Vindolanda, lungo il Vallo di Adriano, hanno ritrovato un rilievo in pietra arenaria che raffigura la dea Vittoria, simbolo romano della fine dei conflitti. 

Una nuova scoperta nel nord dell’Inghilterra riporta alla galla un frammento della presenza romana in Britannia. Presso il sito archeologico di Vindolanda, uno dei forti più noti situati lungo il Vallo di Adriano, è stato rinvenuto un rilievo in pietra arenaria che raffigura la dea romana Vittoria, divinità associata al trionfo militare. Il ritrovamento è avvenuto sopra le caserme di fanteria, in un cumulo di detriti e macerie, in un’area già nota per la sua rilevanza storica.

La cosa curiosa è che il rilievo, interpretato come una rappresentazione di Victoria, personificazione della vittoria nella religione romana, è stato scoperto dai due archeologi dilettanti, due volontari che stavano aiutando i professionisti nella campagna di scavo: Jim e Dilys Quinlan, coniugi originari del Merseyside, impegnati nella loro ventunesima stagione di scavi a Vindolanda. Il 1° maggio 2025, mentre collaboravano con il team di archeologi della Vindolanda Trust, hanno individuato la pietra scolpita, che si ipotizza costituisse una parte laterale di un’opera più ampia. Dilys Quinlan, 69 anni, è operatrice sanitaria, mentre il marito Jim, 68 anni, è ingegnere che lavora per il Comune di Liverpool. 

Dilys ha detto al Guardian: “Abbiamo trascorso la maggior parte delle nostre ferie a Vindolanda nel corso degli anni. Da scavatori veterani, è senza dubbio la cosa più meravigliosa che abbiamo mai fatto e, soprattutto, è qualcosa che facciamo in coppia. È la migliore forma di relax che conosciamo. Mangiamo bene, dormiamo bene, siamo in buona compagnia e c’è sempre qualcosa da imparare. Cosa si può chiedere di più?”.

Il rilievo della dea Vittoria © The Vindolanda Trust
Il rilievo della dea Vittoria © The Vindolanda Trust

“Reperti come questo”, ha dichiarato Andrew Birley, Direttore degli Scavi del Vindolanda Trust, “sono sempre più rari oggigiorno nella Britannia romana, ma la figura splendidamente scolpita ci ricorda vividamente che i forti romani non erano semplicemente funzionali, ma avevano grandiosità e, naturalmente, il simbolismo era una parte vitale della cultura locale per i soldati di quasi 2.000 anni fa. Sono anche felice per Jim e Dilys per la loro scoperta. È la giusta ricompensa per i loro 21 anni di duro lavoro e dedizione a questo sito”.

“È molto probabile che questa pietra fosse originariamente dipinta con colori vivaci”, ha osservato la curatrice del Trust, Barbara Birley. “Collaboreremo con i nostri specialisti per verificare se siano rimaste tracce del pigmento, quindi per ora il rilievo viene conservato senza essere lavato, pronto per ulteriori analisi”.

I volontari Jim e Dilys Quinlan con rilievo della dea © The Vindolanda Trust
I volontari Jim e Dilys Quinlan con il rilievo della dea © The Vindolanda Trust

Al centro della composizione doveva trovarsi un’iscrizione, oggi andata perduta. La figura di Victoria, equivalente romano della greca Nike, aveva una funzione fondamentale nel simbolismo militare dell’Impero. In epoca imperiale era spesso evocata come fonte di ispirazione e legittimazione per le vittorie sui campi di battaglia. Era comune che le sue immagini venissero poste in luoghi di rilevanza militare, come archi trionfali, porte monumentali o spazi cerimoniali, e che fossero accompagnate da iscrizioni celebrative. Nel caso di Vindolanda, la posizione della pietra suggerisce che il rilievo fosse collocato in prossimità dell’ingresso monumentale delle caserme, costruite poco dopo il 213 d.C., alla fine delle guerre severiane. Le guerre, condotte durante il regno dell’imperatore Settimio Severo, rappresentarono una fase cruciale nella storia della Britannia romana. La costruzione delle caserme a Vindolanda segnò una fase di consolidamento successiva al conflitto. Il rilievo della dea Vittoria, collocato in un punto di passaggio come un arco decorativo sopra l’ingresso militare, assume quindi un significato emblematico: la celebrazione della vittoria, ma anche simbolo di pace raggiunta e della stabilità militare ristabilita al confine settentrionale dell’Impero. Il sito di Vindolanda, oggi gestito dalla Vindolanda Trust, è noto per la sua straordinaria ricchezza di reperti, fra cui tavolette lignee con iscrizioni, calzature, oggetti d’uso quotidiano e strutture militari ben conservate. La scoperta del rilievo si aggiunge a una lunga serie di ritrovamenti che hanno contribuito a riscrivere la storia della presenza romana in Britannia, fornendo una narrazione più dettagliata della vita militare e civile lungo il limes settentrionale.

L’identificazione formale della figura scolpita è stata affidata al professor Rob Collins, docente di Archeologia delle Frontiere e direttore del Dipartimento di Archeologia presso l’Università di Newcastle. Il coinvolgimento accademico nella validazione dell’opera sottolinea l’importanza del manufatto come documento storico. Secondo quanto riferito, il rilievo sarà esposto al pubblico a partire dall’inizio del 2026 all’interno del museo di Vindolanda, all’interno della mostra Recent Finds, che raccoglierà le scoperte più rilevanti delle ultime campagne di scavo. Come avvenuto in passato, il sito continua a fornire dati essenziali per comprendere le dinamiche militari, politiche e religiose dell’Impero romano in un’area di confine, dove la presenza imperiale era costantemente messa alla prova da ribellioni locali e instabilità. L’arenaria utilizzata per il rilievo è coerente con quella impiegata per altre decorazioni presenti nel sito, suggerendo una produzione locale o comunque nell’ambito delle risorse regionali del nord dell’Inghilterra. La conservazione della superficie scolpita è sorprendentemente buona, nonostante il contesto di rinvenimento tra materiali di riuso. La pietra, frammentaria ma leggibile, presenta una figura femminile alata, secondo l’iconografia tipica di Victoria, caratterizzata da abiti svolazzanti e postura dinamica, a simboleggiare il trionfo in atto.

Al di là del valore artistico, l’importanza del reperto risiede soprattutto nel messaggio che trasmetteva a chi varcava la soglia delle caserme: l’affermazione della forza romana e l’inizio di una nuova fase, pacificata, della vita militare. In un periodo in cui l’Impero cercava di rafforzare le sue frontiere settentrionali, queste immagini fungevano anche da strumenti di propaganda e di identità collettiva.


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Noemi Capoccia

L'autrice di questo articolo: Noemi Capoccia

Originaria di Lecce, classe 1995, ha conseguito la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2021. Le sue passioni sono l'arte antica e l'archeologia. Dal 2024 lavora in Finestre sull'Arte.




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