Abruzzo, Tollo riscopre la sua villa romana: un ponte tra archeologia, vino e territorio


A Tollo, in Abruzzo, un’importante Villa Romana racconta secoli di storia. Il restauro del sito, finanziato grazie all’Art Bonus e alla Cantina Sociale di Tollo, unisce tutela archeologica e tradizione vitivinicola, valorizzando un territorio dove la cultura del vino affonda le radici nell’età romana.

L’Abruzzo, regione incastonata tra monti e un litorale affacciato sul mare Adriatico, è un territorio che custodisce gelosamente la sua storia millenaria. Lo testimonia Tollo, un piccolo comune della provincia di Chieti, che ancora oggi conserva la memoria dell’Impero Romano grazie alla sua Villa Romana, un sito archeologico che trae origine dall’età repubblicana romana almeno fino al VI-VII sec. d.C., con tracce che si estendono fino al Medioevo grazie ai resti della chiesa di San Pietro. Qui i lavori di restauro, attualmente in corso, sono gestiti dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Chieti e Pescara, con il supporto del sistema Art Bonus e proprio grazie al sistema, la Società cooperativa agricola cantina sociale di Tollo ha finanziato un importo di 49.559 euro.

Le attività d’intervento per la Villa Romana vengono realizzate seguendo le modalità stabilite in collaborazione con la direzione scientifica della Soprintendenza e nel pieno rispetto delle Metodologie Normal dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR) di Roma. Il progetto di manutenzione si inserisce in questo modo in un contesto più ampio di valorizzazione che unisce storia, territorio e viticoltura, con la proprietà del sito affidata a Feudo Antico Srl, azienda vitivinicola impegnata nella riscoperta dei vitigni autoctoni abruzzesi e nella tutela del fragile ecosistema della zona. L’intervento riguarda in particolare la zona archeologica denominata Torcularium, un’area destinata in epoca romana alla pigiatura dell’uva e forse dell’olio, caratterizzata da murature in opera reticolata, pavimenti in cocciopesto, dolia in terracotta e fosse per la raccolta e conservazione dei liquidi.

“Feudo Antico”, dice Anna Dionisio, funzionaria archeologa Soprintendenza ABAP Chieti-Pescara, “rappresenta uno degli esempi più virtuosi in Italia di collaborazione tra pubblico e privato. La progettazione della nuova struttura è stata condivisa fin dall’inizio e ha mirato ad un’integrazione tra le strutture moderne e quelle antiche con lo scopo di distinguerle nettamente e di non creare difficoltà percettive e il risultato complessivo si è rivelato molto positivo; ci auguriamo un progressivo aumento della conoscenza del sito, che può rivelare ancora molte sorprese”.

Scoperte archeologiche e valorizzazione del sito

In passato, la località San Pietro di Tollo era già nota per il suo interesse archeologico, tanto da essere inclusa nel Piano Regolatore Generale del Comune. Nel corso della ristrutturazione di un casolare, i saggi preliminari hanno rivelato una porzione di villa che ha mantenuto una continuità di vita dalla fine dell’età repubblicana fino al VI-VII secolo d.C., e su questa villa fu successivamente costruita la chiesa di San Pietro in Tullo, documentata nelle Decime papali del XIV secolo. Scavi successivi hanno poi rivelato due cisterne ben conservate nella zona produttiva della villa, dotata di un grande magazzino con dolia interrati e una vasca di decantazione. In un dolio, grande contenitore per derrate alimentari o liquidi, è stato poi ritrovato un letto di semi, probabilmente leguminose, di epoca medievale. Il campionamento dei semi è stato affidato a un team di esperti, tra cui archeologi, restauratori e archeobotanici. L’ipotesi di un prolungamento della villa verso nord-est ha trovato conferma con recenti scoperte. Frammenti di mosaico e intonaco forniscono nuovi dati sull’estensione della villa verso il mare, indicando che gli ambienti più a valle appartenevano alla zona signorile dell’insediamento.

I lavori di manutenzione presso la Villa Romana di Tollo
I lavori di manutenzione presso la Villa Romana di Tollo
I lavori di manutenzione presso la Villa Romana di Tollo
I lavori di manutenzione presso la Villa Romana di Tollo
I lavori di manutenzione presso la Villa Romana di Tollo
I lavori di manutenzione presso la Villa Romana di Tollo

Le fasi del restauro: tutela e valorizzazione del sito

Le fasi di restauro, che prevedono la pulizia delle superfici, la disinfezione delle patine biologiche, il consolidamento delle strutture murarie e il reintegro delle fratture con materiali compatibili, stanno procedendo con estrema cura. Un’attenzione particolare è riservata alla conservazione delle patine antiche, utilizzando malte a base di calce idraulica naturale, grassello di calce a lunga stagionatura e aggregati locali. Scoperta durante i lavori di preparazione del suolo per il reimpianto del vitigno Pecorino, la Villa Romana sostiene che già duemila anni fa il territorio ospitasse un’importante azienda agricola, con la coltivazione della vite al centro delle sue attività. Dal 2021 Feudo Antico ha fatto perciò della valorizzazione del passato una missione, integrandolo con la produzione vinicola contemporanea e contribuendo alla nascita della DOCG Tullum, una delle più piccole denominazioni d’origine protetta e garantita d’Italia.

Il completamento del restauro costituisce un passo fondamentale per la piena fruizione del sito da parte del pubblico, in un progetto che fonde archeologia, tradizione vitivinicola e tutela del paesaggio. La speranza è che, al termine dei lavori, la Villa Romana possa diventare un punto di riferimento per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico abruzzese.

I lavori di manutenzione presso la Villa Romana di Tollo
I lavori di manutenzione presso la Villa Romana di Tollo
I lavori di manutenzione presso la Villa Romana di Tollo
I lavori di manutenzione presso la Villa Romana di Tollo


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Noemi Capoccia

L'autrice di questo articolo: Noemi Capoccia

Originaria di Lecce, classe 1995, ha conseguito la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2021. Le sue passioni sono l'arte antica e l'archeologia. Dal 2024 lavora in Finestre sull'Arte.




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