I Macchiaioli e l'invenzione del Plein Air tra Francia e Italia in mostra a Monza


La Villa Reale di Monza ospita, dal 18 febbraio al 21 maggio 2023, la mostra “I Macchiaioli e l’invenzione del Plein air tra Francia e Italia”, che analizza la produzione dei macchiaioli inserendola nel contesto europeo.

Dal 18 febbraio al 21 maggio 2023, l’Orangerie della Villa Reale di Monza ospita la mostra I Macchiaioli e l’invenzione del Plein air tra Francia e Italia, a cura di Simona Bartolena: una rassegna che ripercorre le vicende del movimento macchiaiolo, sviluppatosi nella seconda metà dell’Ottocento, che con le sue ricerche pittoriche d’avanguardia ha per molti aspetti anticipato, con sorprendente modernità, gli esiti proposti successivamente dagli Impressionisti francesi. L’esposizione, prodotta e realizzata da ViDi cultural, in collaborazione con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e con il Comune di Monza, col contributo di BPER Banca, travel partner Trenord, analizza la rivoluzione macchiaiola all’interno di un contesto europeo, focalizzandosi sulle novità tecniche che i padri dell’arte en plein air hanno sviluppato relativamente al tema del paesaggio, della pittura di genere e di carattere storico.

La rassegna presenta novanta opere, provenienti da collezione private, ma anche da alcuni importanti istituzioni come il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Palazzo Foresti di Carpi, la Fondazione Cariparma di Parma, la Galleria d’Arte Moderna di Milano, di autori quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega, Vincenzo Cabianca, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani, tutti protagonisti dell’evoluzione di questo movimento, fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana, partendo proprio dalla loro relazione con la scena europea, in particolare, con quella francese.

“La mostra”, dichiara Simona Bartolena, “proporrà un modo di narrare la vicenda poco consueto, molto vicino allo sguardo di coloro che di questa rivoluzione furono i protagonisti, che porterà il pubblico a immergersi in un momento storico e culturale molto vivace, da cui emergeranno i fermenti di rivolta di questi nuovi pittori, insieme alle loro forti personalità artistiche e umane. Mediante approfondimenti biografici e spiegazioni tecniche, lo spettatore scoprirà la vera importanza storico-artistica della pittura macchiaiola, troppo spesso nota solo per la piacevolezza delle sue tavolette”.

Il percorso espositivo si apre con la sezione che racconta lo sviluppo della pittura “del vero dal vero”, partendo dall’esperienza dei pittori della Scuola di Barbizon, quali Camille Corot, Charles-François Daubigny, Constant Troyon, Théodore Rousseau e prosegue con i lavori di artisti italiani, quali Giuseppe e Filippo Palizzi, o di Serafino De Tivoli il quale, grazie alle conoscenze acquisite durante un viaggio a Parigi, porterà ai colleghi del Caffè Michelangelo a Firenze novità e conferme importanti. È proprio attorno ai tavoli del locale fiorentino che, nella seconda metà degli anni cinquanta dell’Ottocento, si riuniva un gruppo di giovani autori accomunati dallo spirito di ribellione verso il sistema accademico e dalla volontà di dipingere il senso del vero.

Il paesaggio, le scene di genere e la storia sono i tre principali ambiti entro cui si sviluppò la pittura di macchia. Nel primo caso, si troveranno dipinti, realizzati in anni diversi, che hanno come soggetto le campagne fiorentine, le coste di Castiglioncello e dintorni, le località tra Toscana e Liguria e che documentano la particolare relazione con la fotografia che si proponeva come una nuova tecnica con cui confrontarsi.

Il racconto del quotidiano, tra lavoratrici nei campi, mercati del bestiame e monaci a passeggio in un chiostro cittadino, è certamente uno degli argomenti più frequentati dalla pittura di macchia, con esiti sempre innovativi, come nel caso de Il bindolo di Silvestro Lega (Fondazione Cariparma) o Donne che lavorano nei campi di Cristiano Banti (Palazzo Foresti, Carpi). I Macchiaioli hanno spesso ritratto soggetti storici, ma sempre con un atteggiamento profondamente diverso da quello dei loro contemporanei. Per raccontare come gli artisti hanno affrontato e interpretato il tema storico-letterario e quello di cronaca risorgimentale, si propongono capolavori come Scena romantica di Cristiano Banti, Dante nel Casentino di Vincenzo Cabianca, La lettera dal campo (Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano) e altre scene militari di Giovanni Fattori.

Già nel sesto decennio dell’Ottocento il gruppo macchiaiolo comincia a entrare in crisi. L’ultima sezione della mostra analizza la produzione più tarda dei principali protagonisti del movimento, prendendo in considerazione anche la loro eredità. Opere quali Il corsetto rosso di Silvestro Lega (Palazzo Foresti, Carpi), Strada di Combs La Ville e Pioggia a Settignano di Telemaco Signorini, e Campagna romana di Giovanni Fattori (Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano) testimoniano le strade intraprese dai tre grandi maestri. Accanto a essi si trovano anche alcuni capolavori di quegli artisti che, per primi, hanno raccolto il loro insegnamento e ne hanno seguito le tracce, quali Nicolò Cannicci, i fratelli Gioli (Francesco Gioli e Luigi Gioli) e i Tommasi.

“La stagione dei Macchiaioli rappresenta una fase della nostra storia dell’arte di grande interesse”, commentano il Sindaco e Presidente del Consorzio Paolo Pilotto con Arianna Bettin, Assessora alla Cultura, al Parco e alla Villa Reale, “foss’anche solo perché si tratta di una manifestazione limpida dello spirito del tempo. È significativo che, mentre i Macchiaioli approfondivano la propria indagine, si faceva l’Italia e contestualmente i Savoia prendevano possesso della Villa Reale. Ospitare una mostra che affronti questo movimento significa stimolare le molteplici connessioni, in campo artistico e non solo, che esso ha avuto con spinte culturali che investivano tanto il nostro Paese quanto l’intera Europa, nel corso di anni cruciali per la stessa città di Monza”.

Per tutta la durata della rassegna, è in programma una serie di attività didattiche, incontri e visite guidate per bambini e adulti. La mostra ha anche una sala didattica con accesso libero per le famiglie, un percorso creato ad hoc per i bambini, un kit didattico in omaggio da ritirare in biglietteria appositamente creato per la visita dei più piccoli. Inoltre, all’interno dell’Orangerie della Villa Reale, un’opera ad “altezza bambino” attenderà i giovani visitatori per un’esperienza immersiva a loro dedicata.

È poi attiva la promozione tra la Mostra I Macchiaioli e l’invenzione del Plein air tra Francia e Italia e il percorso di visita della Villa Reale: presentando il biglietto della Mostra sarà possibile accedere al percorso del Primo e Secondo Piano Nobile della Villa Reale con biglietto ridotto (€8,00).

Tra le iniziative collaterali, si segnalano le visite guidate su prenotazione (macchiaiolimonza@gmail.com) in compagnia della curatrice Simona Bartolena (€20,00 biglietto+visita), in programma martedì 28 febbraio ore 10.30, sabato 11 marzo ore 15.00, mercoledì 5 aprile ore 10.30.

Orari: dal mercoledì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 20, chiuso il lunedì e il martedì. Biglietti: intero 12 euro, ridotto 10 euro (ragazzi dai 13 ai 18 anni, over 65, gruppi di almeno 15 persone), ridotto bambini 5 euro (7-12 anni), ridotto scolaresche 5 euro, gratis per visitatori disabili (a invalidità superiore al 74%) e 1 accompagnatore solo in caso di non autosufficienza, bambini fino ai 6 anni, accompagnatore scolaresche (2 per gruppo), accompagnatore gruppi adulti (1 per gruppo), possessori abbonamenti Musei Lombardia Milano.

Giovanni Fattori, Bovi al carro (1868; olio su cartone; Carpi, Collezione Palazzo Foresti)
Giovanni Fattori, Bovi al carro (1868; olio su cartone; Carpi, Collezione Palazzo Foresti)
Giovanni Fattori, Soldato a cavallo (1860-1870; olio su tavola; Milano, Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci)
Giovanni Fattori, Soldato a cavallo (1860-1870; olio su tavola; Milano, Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci)
Cristiano Banti, Donne che lavorano nei campi (1870; olio su tavola; Carpi, Collezione Palazzo Foresti)
Cristiano Banti, Donne che lavorano nei campi (1870; olio su tavola; Carpi, Collezione Palazzo Foresti)
Raffaello Sernesi, Punta Righini – Castiglioncello (olio su tavola; Collezione privata)
Raffaello Sernesi, Punta Righini – Castiglioncello (olio su tavola; Collezione privata)
Serafino De Tivoli, La Senna a Bougival (olio su tela; Collezione privata, su concessione di Enrico Gallerie d'Arte, Milano)
Serafino De Tivoli, La Senna a Bougival (olio su tela; Collezione privata, su concessione di Enrico Gallerie d’Arte, Milano)
Silvestro Lega, Donna al pozzo (Il Bindolo) (1863 circa; olio su tavola impacchettata; Collezioni d'Arte Fondazione Cariparma - Donazione Renato Bruson)
Silvestro Lega, Donna al pozzo (Il Bindolo) (1863 circa; olio su tavola impacchettata; Collezioni d’Arte Fondazione Cariparma - Donazione Renato Bruson)
Telemaco Signorini, La strada di Combs la Ville (olio su cartone; Collezione privata, su concessione di Enrico Gallerie d'Arte, Milano)
Telemaco Signorini, La strada di Combs la Ville (olio su cartone; Collezione privata, su concessione di Enrico Gallerie d’Arte, Milano)
Telemaco Signorini, Pioggia a Settignano (1887; olio su tavola; Collezione privata)
Telemaco Signorini, Pioggia a Settignano (1887; olio su tavola; Collezione privata)
Telemaco Signorini, Santa Maria Novella (1860; olio su cartone; Collezione privata)
Telemaco Signorini, Santa Maria Novella (1860; olio su cartone; Collezione privata)
Jules Dupré, Paesaggio con Bovini (olio su tavoletta; 26,5 x 19 cm; Collezione privata)
Jules Dupré, Paesaggio con Bovini (olio su tavoletta; 26,5 x 19 cm; Collezione privata)
Charles-François Daubigny, Cour de ferme avec paysannes et poules picorantes (olio su tela; Collezione privata)
Charles-François Daubigny, Cour de ferme avec paysannes et poules picorantes (olio su tela; Collezione privata)
Jean Baptiste Camille Corot, Le petit berger (1856; cliché-verre, 33,5 x 26 cm; Milano, Galleria d'Arte Moderna)
Jean Baptiste Camille Corot, Le petit berger (1856; cliché-verre, 33,5 x 26 cm; Milano, Galleria d’Arte Moderna)
Vincenzo Cabianca, Dante nel Casentino (1865; olio su tavola; Collezione privata)
Vincenzo Cabianca, Dante nel Casentino (1865; olio su tavola; Collezione privata)
Vincenzo Cabianca, Donne a Montemurlo (1862; olio su cartone; Collezione privata)
Vincenzo Cabianca, Donne a Montemurlo (1862; olio su cartone; Collezione privata)
Vincenzo Cabianca, Scogli a Castiglioncello (1865; olio su tela; Carpi, Collezione Palazzo Foresti)
Vincenzo Cabianca, Scogli a Castiglioncello (1865; olio su tela; Carpi, Collezione Palazzo Foresti)
Vincenzo Cabianca, Vicolo di paese (1874; olio su tavola; Collezione privata)
Vincenzo Cabianca, Vicolo di paese (1874; olio su tavola; Collezione privata)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraI Macchiaioli e l'invenzione del Plein air tra Francia e Italia
CittàMonza
SedeVilla Reale
DateDal 18/02/2023 al 21/05/2023
CuratoriSimona Bartolena
TemiOttocento, Macchiaioli

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