Dal 6 luglio al 16 novembre 2025, le Gallerie d’Italia di Vicenza presentano Vitalità del Tempo. Arturo Martini nelle collezioni d’arte di Intesa Sanpaolo, una mostra monografica dedicata a uno dei maggiori scultori italiani del Novecento. L’esposizione, curata da Luca Massimo Barbero, si inserisce nel più ampio progetto Vitalità del Tempo, avviato da Intesa Sanpaolo per valorizzare il proprio patrimonio di arte moderna e contemporanea.
Il percorso espositivo si concentra sulla figura di Arturo Martini (Treviso, 1889 – Milano, 1947), offrendo un’occasione per approfondire l’opera dello scultore trevigiano attraverso una selezione di quattordici lavori appartenenti a diversi nuclei collezionistici confluiti nel tempo nel patrimonio artistico del Gruppo bancario. La mostra sarà visitabile negli spazi della Sala dei Fauni, solitamente dedicati al Settecento veneto. Attualmente, infatti, le opere di questo periodo sono state temporaneamente trasferite a Villa Vauban, in Lussemburgo, per l’esposizione Viaggio in Italia. Vues de Milan, Venise, Rome et Naples, 17e-19e siècles, che ospita 46 opere della collezione Intesa Sanpaolo.
Il nucleo centrale della mostra vicentina è costituito da due versioni della scultura La Pisana, una figura femminile tra le più emblematiche dell’immaginario martiniano. La prima, realizzata in gesso attorno al 1930, è affiancata da una versione in bronzo fusa postuma, la prima di sei copie realizzate con l’autorizzazione degli eredi. Quest’ultima proviene dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati, una raccolta d’arte contemporanea formata tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento e confluita nel patrimonio storico-artistico della Banca grazie al lascito del Cavalier Luigi Agrati.
Accanto a La Pisana, il percorso espositivo include due sculture in pasta cementizia raffiguranti l’Allegoria del mare e l’Allegoria della terra, entrambe databili intorno al 1910, che risalgono alla fase iniziale dell’attività di Martini, quando lavorava presso la fabbrica di ceramiche di Gregorio Gregory a Treviso.
Particolarmente importanti sono anche gli otto bassorilievi in bronzo dedicati agli episodi della vita dei soldati durante la Prima Guerra Mondiale, con un linguaggio espressivo teso e compositivamente intenso. Le opere si collegano idealmente al fronte del Piave, luogo simbolico del conflitto, ed evidenziano la volontà di Martini di restituire la drammaticità e l’esperienza individuale dei combattenti.
Tra le opere in mostra si segnala inoltre la scultura in bronzo raffigurante il Leone di Monterosso – Chimera. Pur non rientrando nei canoni iconografici della creatura mitologica, il soggetto viene definito “Chimera” per il suo legame concettuale con la Chimera di Arezzo, celebre bronzo etrusco del V secolo a.C. La scelta del titolo riflette l’interesse costante di Martini per l’arte etrusca, che ha influenzato in maniera rilevante il suo immaginario formale.
A chiudere l’allestimento, un altorilievo in terracotta raffigurante una natura morta, risalente ai primi anni Venti del Novecento, periodo in cui Martini aderì al gruppo di Valori Plastici. L’opera, caratterizzata da una apparente semplicità compositiva, si inserisce nella fase di ritorno all’ordine e alla forma che segnò il superamento delle avanguardie sperimentali del primo Novecento.
Titolo mostra | Vitalità del Tempo. Arturo Martini nelle collezioni d’arte di Intesa Sanpaolo | Città | Vicenza | Sede | Gallerie d'Italia | Date | Dal 06/07/2025 al 16/11/2025 | Artisti | Arturo Martini | Curatori | Luca Massimo Barbero | Temi | Novecento, Arte contemporanea, Scultura |