A Roma, il Parco archeologico del Colosseo apre per la prima volta al pubblico il cosiddetto Passaggio di Commodo, un percorso sotterraneo coperto a volta, parzialmente illuminato e areato da bocche di lupo, che in età imperiale collegava il palco d’onore dell’Anfiteatro Flavio con l’esterno del monumento. Il corridoio, originariamente riservato alle alte gerarchie dell’Impero, rappresenta oggi una delle testimonianze più affascinanti della complessa architettura del Colosseo e della sua stratificazione storica.
Il Passaggio di Commodo univa il pulvinar, il palco imperiale situato all’estremità meridionale dell’asse minore dell’anfiteatro, all’esterno, consentendo agli imperatori di raggiungere la loro tribuna senza attraversare le aree destinate al pubblico. Non previsto in fase di costruzione del Colosseo, venne ricavato successivamente, a cavallo tra il I e il II secolo d.C., scavando direttamente nelle fondazioni dell’edificio. La sua associazione al nome dell’imperatore Commodo (180-192 d.C.) deriva da un episodio tramandato dallo storico Cassio Dione, secondo il quale proprio in un oscuro passaggio dell’Anfiteatro l’imperatore, grande appassionato e praticante dei combattimenti gladiatori, sarebbe stato vittima di un attentato da parte di un congiurato.
Il restauro, durato da ottobre 2024 a settembre 2025, è stato realizzato con fondi del Parco archeologico del Colosseo nell’ambito delle attività di manutenzione straordinaria, con interventi sul restauro degli stucchi e degli intonaci, la ricostruzione della porzione di volta crollata, l’implementazione di un nuovo impianto di illuminazione e la creazione di una passerella di camminamento. Grazie ai fondi europei del programma NextGenerationEU, nell’ambito della Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, sono state finanziate le opere di accessibilità, comprendenti una scala retrattile per il superamento delle barriere architettoniche, una mappa tattile che riproduce le decorazioni in stucco e un video digitale che ricostruisce l’iconografia dell’antico apparato decorativo.
“Per il Parco archeologico del Colosseo”, afferma la direttrice Alfonsina Russo, “rappresenta un importante risultato l’apertura al pubblico del Passaggio di Commodo, luogo esclusivo dell’Imperatore. L’impegno del PArCo ha permesso di superare le difficoltà legate alla manutenzione della galleria ipogea, che da sempre risultava chiusa al pubblico per problematiche legate alle infiltrazioni e al microclima, problematiche che avevano, tra l’altro, fortemente compromesso gli apparati decorativi. L’ulteriore intervento di superamento delle barriere architettoniche, realizzato con i fondi del PNRR e ultimato con un anno di anticipo rispetto al cronoprogramma stabilito dall’Unione Europea, è stato fondamentale per la valorizzazione e l’accessibilità fisica e cognitiva del sito”.
“L’apertura del cosiddetto Passaggio di Commodo”, commenta Massimo Osanna, direttore generale musei, “rappresenta un traguardo significativo, frutto di un lavoro complesso che ha saputo coniugare ricerca, tutela e valorizzazione. È particolarmente rilevante che questo risultato sia stato reso possibile anche grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedicate all’accessibilità: un’opportunità straordinaria che ha permesso di intervenire in modo concreto su monumenti emblematici - come il Colosseo - introducendo soluzioni innovative e rispettose del contesto storico per garantirne la piena fruibilità. Strumenti di mediazione come la mappa tattile e il video ricostruttivo degli apparati decorativi testimoniano l’impegno a rendere il patrimonio culturale realmente accessibile e inclusivo, per tutti i pubblici. Il PNRR si conferma così un’occasione preziosa per ripensare il rapporto tra luoghi della cultura e comunità, all’insegna dell’accoglienza, della sostenibilità e dell’innovazione”.
L’apertura al pubblico di questo ambiente, rimasto finora inaccessibile, ha una portata eccezionale. Non solo viene restituito ai visitatori un luogo di grande fascino, legato alla storia e alla vita politica e spettacolare della Roma imperiale, ma per la prima volta il restauro ha reso pienamente leggibili le superfici antiche. Le pareti del corridoio, un tempo rivestite di marmo – di cui restano visibili le grappe metalliche utilizzate per fissare le lastre – furono successivamente decorate con intonaci dipinti raffiguranti soggetti paesaggistici. Sulla volta si conservano ancora stucchi con scene mitologiche ispirate al mito di Dioniso e Arianna, mentre le nicchie all’ingresso presentano rilievi con soggetti legati agli spettacoli anfiteatrali, come cacce al cinghiale, combattimenti con orsi, acrobati e figure che emergono da porte da cui sembrano uscire animali.
Grazie alle nuove tecnologie, i visitatori potranno comprendere meglio i soggetti e la funzione del corridoio: all’interno del percorso sono disponibili una mappa tattile e un video con la restituzione digitale delle decorazioni, mentre una scala mobile, che si sovrappone senza coprire i sei gradini ottocenteschi realizzati per superare il dislivello con l’arena, si trasforma in piattaforma elevatrice per le persone con ridotta mobilità.
L’apertura al pubblico, prevista dal 27 ottobre 2025, rappresenta solo la prima fase di un progetto più ampio. Entro l’inizio del nuovo anno è infatti programmato un secondo cantiere di restauro, dedicato al tratto del corridoio che si estende oltre il perimetro del Colosseo. Durante i lavori, i visitatori potranno osservare direttamente le attività di restauro di intonaci, marmi e stucchi attraverso una porta di vetro collocata al termine del percorso di visita, vivendo così un’esperienza immersiva tra storia antica e cura del patrimonio.
La galleria ipogea conosciuta come Passaggio di Commodo fu costruita tra la fine del regno di Domiziano e l’inizio di quello di Traiano, come attestano i bolli laterizi rinvenuti nelle murature. L’opera comportò modifiche significative alle strutture e all’impianto idraulico dell’anfiteatro, senza però comprometterne il funzionamento. Il corridoio, non rettilineo, si compone di tre bracci: due divergenti in direzione est-ovest e un terzo orientato nord-sud, dotato di lucernari a intervalli regolari per garantire illuminazione e aerazione. Uscito dall’anfiteatro, il percorso piega verso est, probabilmente in direzione delle palestre o del colle Celio, anche se la destinazione esatta resta incerta.
La nobiltà della sua funzione è testimoniata dai lussuosi rivestimenti in marmo e stucco che lo decoravano originariamente, modificati più volte nel corso dei secoli fino alla fine degli spettacoli gladiatori. In un primo momento la volta era ornata da lacunari in stucco e le pareti da pannelli marmorei con cornici e zoccoli; successivamente, rimosso il marmo, furono realizzati affreschi su fondo bianco con motivi vegetali, animali e figure isolate. Le scene in stucco sulla volta raffigurano episodi dionisiaci come le nozze divine di Dioniso e Arianna, Arianna abbandonata da Teseo e forse Ero e Leandro. Le due nicchie perimetrali, parte della galleria di servizio attorno al piano dell’arena, conservano invece scene di spettacoli anfiteatrali. Della pavimentazione originaria resta solo una piccola porzione del mosaico più tardo, con tessere bianche e nere, visibile nel primo tratto del percorso.
Il Passaggio di Commodo venne scoperto tra il 1810 e il 1814 durante gli scavi condotti dal governo francese con l’assistenza dell’architetto Carlo Lucangeli. Nel 1874 fu nuovamente scavato da Pietro Rosa e oggetto di ulteriori indagini negli anni Novanta del Novecento, fino ai restauri condotti dal Parco archeologico del Colosseo tra il 2020 e il 2021, cui è seguito il grande intervento del 2024-2025 che ha portato all’attuale apertura. Il restauro delle superfici, diretto da Angelica Pujia, ha interessato la decorazione in stucco con motivo a cassettoni della volta e le pitture murarie. L’intervento ha permesso di rimuovere depositi di polveri e patine biologiche, consolidare le parti decoese e riadesionare gli strati pittorici tramite strumenti laser. La seconda fase, prevista per l’inizio del 2026, riguarderà il tratto coperto della galleria, accessibile alla vista attraverso una porta vetrata, che permetterà al pubblico di seguire il restauro quasi in tempo reale.
Sul piano strutturale, la ricostruzione della porzione di volta crollata – progettata dall’ingegnere Stefano Podestà – ha avuto l’obiettivo di proteggere e valorizzare il manufatto. La nuova volta, in acciaio corten, è stata realizzata a secco per ridurre l’interferenza con le strutture storiche e rendere visibile la distinzione tra antico e moderno. L’illuminazione, progettata dall’architetta Francesca Storaro, ricrea la luce naturale che un tempo filtrava dai lucernari, sottolineando il profilo del passaggio e le decorazioni superstiti.
Per garantire la piena accessibilità, è stata installata una passerella in acciaio zincato con proiettori miniaturizzati che illuminano le pareti e gli stucchi. Il progetto PNRR Cultura ha inoltre consentito la realizzazione di un ulteriore tratto di passerella, l’ampliamento del sistema luminoso e l’introduzione di una scala convertibile in piattaforma elevatrice, una soluzione innovativa che unisce funzionalità e rispetto per l’impianto storico.
Le nuove tecnologie applicate al percorso hanno permesso anche la ricostruzione digitale degli apparati decorativi originari: rilievi di dettaglio e analisi delle stratigrafie murarie hanno consentito di proporre una lettura ricostruttiva, disponibile su supporto tattile e in video, accessibile tramite QR code durante la visita.
Il Passaggio di Commodo sarà visitabile dal 27 ottobre 2025, con aperture al pubblico il lunedì e il mercoledì dalle 13 alle 16. Sono previsti percorsi didattici in tre lingue – italiano alle 14, inglese alle 15 e spagnolo alle 13 – con gruppi di massimo otto persone e una durata di 25 minuti. L’ingresso è da Piazza del Colosseo, sperone Valadier, e i biglietti sono disponibili sul sito ufficiale del Parco archeologico del Colosseo.
Con questa apertura, il Parco archeologico del Colosseo aggiunge un nuovo capitolo alla conoscenza del monumento più celebre di Roma, offrendo ai visitatori non solo l’emozione di percorrere un cammino un tempo riservato agli imperatori, ma anche la possibilità di assistere, quasi in diretta, alla continua opera di tutela e valorizzazione che assicura la sopravvivenza e la leggibilità di un patrimonio unico al mondo.
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