Nel centro storico di Este, in provincia di Padova, tra le mura del Castello Carrarese e i giardini che lo incorniciano, Palazzo Mocenigo è oggi al centro di un ampio intervento di restauro e rifunzionalizzazione. Il complesso, costruito nel tardo Rinascimento come dimora nobiliare veneziana, ospita il Museo Nazionale Atestino, istituzione centrale per la conservazione e la valorizzazione della cultura dei Veneti Antichi. Il progetto in corso, finanziato attraverso diversi canali ministeriali e del PNRR, si pone l’obiettivo di restituire all’edificio il suo valore storico-architettonico, potenziandone al tempo stesso la funzione museale e culturale. L’intervento, con lavori iniziati nel dicembre 2024, si inserisce in questo modo nel quadro del Grande Progetto Beni Culturali del Ministero della Cultura, che prevede una serie di lavori volti a trasformare il museo in un polo dinamico e accessibile.
Ma qual è quindi l’idea dell’iter progettuale? Quella di creare un hub culturale (un percorso espositivo in chiave narrativa) che vada oltre l’esposizione di reperti archeologici al fine di promuovere nuove forme di interazione tra patrimonio, territorio e comunità. Accanto a percorsi naturalistici e ai materiali archeologici provenienti da Este e dal territorio euganeo, viene raccontata anche la storia architettonica del palazzo, inclusi gli spazi finora marginalizzati come i depositi che diventano parte attiva del museo. L’intero progetto si fonda perciò su una visione che integra conservazione, innovazione tecnologica e sostenibilità. L’ala ex-scuole del complesso, finora inutilizzata, viene reinserita nel percorso museale attraverso un intervento di restauro e adeguamento funzionale, e contestualmente, vengono potenziati gli impianti e adottate soluzioni energetiche avanzate come pompe di calore, illuminazione a LED e sistemi intelligenti di climatizzazione. Lo scopo del restauro? Garantire condizioni ambientali ottimali per la conservazione delle opere e il benessere dei visitatori riducendo al minimo l’impatto ambientale.
L’attenzione alla sostenibilità è inoltre uno degli assi portanti del progetto, sostenuto anche dai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il Museo Nazionale Atestino partecipa infatti alla misura Patrimonio culturale per la prossima generazione con un investimento di 1.483.000 euro destinati al miglioramento dell’efficienza energetica. L’intervento si affianca a quelli finanziati dal Decreto Ministeriale 1 agosto 2022, n. 309 nell’ambito del Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali e dal Decreto Ministeriale 16 dicembre 2021 (rep. 450), per un investimento complessivo di oltre 6,5 milioni di euro.
La nuova configurazione del museo punta quindi a rendere il percorso di visita più coinvolgente e accessibile anche grazie all’uso di tecnologie multimediali e realtà aumentata. Il visitatore è guidato lungo una narrazione che fonde archeologia, architettura e paesaggio, con un legame con il contesto circostante. In questo modo Palazzo Mocenigo diviene un punto di snodo in una rete culturale diffusa che include il Parco Regionale dei Colli Euganei, le corti medievali, le ville venete, le palafitte di Arquà Petrarca e gli itinerari naturalistici e archeologici del territorio. L’approccio adottato mira perciò a valorizzare le specificità territoriali e favorisce la partecipazione attiva dei cittadini, degli studiosi e delle realtà educative e associative.
Ad ogni modo, i lavori di restauro interesseranno sia l’involucro architettonico, che la concezione stessa dello spazio espositivo. La museografia è infatti ripensata attraverso una soluzione integrata, con intese espositive che mirano a restituire la complessità dei materiali e delle storie rappresentate. Gli spazi finora riservati alla funzione di deposito (generalmente inaccessibili al pubblico), sono invece riconvertiti in ambienti visitabili e funzionali alla narrazione museale, e ampliano la fruibilità delle collezioni e il loro potenziale educativo. L’obiettivo del progetto è quindi quello di mantenere le stratificazioni dell’edificio mettendole in relazione con i nuovi utilizzi, affinché la trasformazione dell’immobile nel corso del tempo risulti leggibile. Palazzo Mocenigo si delinea dunque come modello di riqualificazione culturale nel segno della sostenibilità e del cambiamento, con lo scopo di mantenere al centro il valore del patrimonio archeologico e la sua capacità di generare consapevolezza del passato.
Il Museo Nazionale Atestino consolida invece la propria identità di luogo di ricerca e divulgazione, in grado di coniugare esigenze scientifiche e accessibilità pubblica. Come anticipato in precedenza, l’approccio adottato punta pertanto a realizzare uno spazio vivo, presente, in grado di rinnovarsi e rispondere alle sollecitazioni attuali. Anche il cantiere in corso diventa un percorso narrativo. Parliamo infatti di un’opportunità per riflettere sulla tutela del patrimonio e sul rapporto tra conservazione e modernità. Il museo si prepara così a diventare protagonista del presente e attore della trasformazione culturale del territorio. Una realtà che si evolve nel rispetto della propria storia, ma con lo sguardo rivolto al futuro.