A partire dal 13 settembre 2025 la Pinacoteca Divisionismo di Tortona accoglierà una nuova opera di Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il sole (studio), un olio su tela che anticipa il dipinto omonimo conservato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. L’opera entra a far parte della collezione permanente della Pinacoteca e sarà al centro di un approfondimento dedicato alle fasi iniziali della produzione artistica di Pellizza, intitolato Il giovane Pellizza. Accademie, maestri e prime esperienze: 1883-1890, visitabile dal 13 settembre al 15 febbraio 2025.
Il sole (studio) rappresenta una tappa cruciale nel percorso creativo che condusse alla realizzazione del capolavoro romano. Si tratta di un esperimento visivo in cui la pittura si spinge verso un risultato quasi astratto: il sole, ritratto in posizione centrale su un orizzonte rialzato, irradia un insieme di segmenti colorati disposti in sequenza rigorosamente controllata. Tale composizione accentua un intenso controluce che tende a eliminare qualsiasi dettaglio paesaggistico sottostante, privando l’immagine di elementi figurativi convenzionali e puntando tutto sulla forza luminosa dell’astro nascente.
Parallelamente all’esposizione della nuova acquisizione, la Pinacoteca Tortona presenterà un nucleo di 28 opere di Pellizza che raramente vengono inserite nei consueti percorsi espositivi, focalizzandosi sui suoi primi anni di attività. Tra queste, accanto al celebre Il cammino dei lavoratori (1898-1899), anticipatore de Il Quarto Stato, figurano lavori come Ritratto dei genitori (1885), Autoritratto (1885-86), Testa di bambina (1887), e diversi bozzetti e impressioni paesaggistiche risalenti tra il 1888 e il 1892, quali Bozzettino, Sera e Impressione di paese. Un’attenzione particolare è rivolta anche a Ragazzo che tira una corda (1889) e Scogliera a Sturla (1890). L’esposizione comprende inoltre opere dei maestri che influenzarono il giovane Pellizza, Cesare Tallone e Pio Sanquirico.
La rassegna si inserisce in un più ampio calendario di iniziative dedicate all’artista, tra cui Pellizza da Volpedo (1868-1907). I capolavori in programma alla Galleria d’Arte Moderna di Milano dal 26 settembre 2025 al 25 gennaio 2026, alla quale la Pinacoteca Tortona partecipa con un prestito importante. Con il focus Il giovane Pellizza, la Pinacoteca completa così il ritratto dell’artista approfondendo gli anni formativi che hanno definito la sua cifra stilistica e le sue scelte tematiche.
Il percorso di Giuseppe Pellizza da Volpedo prende avvio nel 1883 a Milano, città che lo vide iscriversi all’Accademia di Brera dal gennaio 1884. Qui frequentò corsi di ornato, disegno dal vero, prospettiva, architettura e storia dell’arte, mentre allo studio privato di Giuseppe Puricelli affiancava la pratica della copia dal vero, come testimoniano alcuni ritratti giovanili, incluso il suo Autoritratto conservato a Tortona. Nel 1886, con la partenza di Puricelli per la Russia, Pellizza passò allo studio di Pio Sanquirico, dove la copia dal vero su modelli viventi era pratica comune. In quegli anni si registrò un’evoluzione nella sua tecnica pittorica, che divenne più libera e vivace, ispirandosi agli artisti contemporanei Attilio Pusterla, Filippo Carcano, Giovanni Sottocornola ed Emilio Longoni.
Nell’autunno del 1887 il pittore si trasferì a Roma per studiare all’Accademia di San Luca, ma la metodologia della scuola romana non lo soddisfece e lo spinse a proseguire gli studi a Firenze, all’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Giovanni Fattori. Qui strinse amicizia con i colleghi Plinio Nomellini e Guglielmo Micheli. Alla ricerca di un confronto più stimolante con soggetti complessi, Pellizza scelse successivamente l’Accademia Carrara di Bergamo, dove fu ammesso come “allievo particolare” del celebre ritrattista Cesare Tallone, nonostante fosse fuori età. Il rapporto con Tallone si rivelò decisivo, poiché in quel periodo Pellizza intensificò lo studio del disegno dal vero e del ritratto, approfondendo tecniche e temi.
Durante l’estate del 1889 il pittore fece ritorno a Volpedo e si dedicò a impressioni di paesaggio caratterizzate da pennellate rapide e sommarie, una tecnica assimilabile a quella di Tallone, utilizzata durante le escursioni didattiche nelle valli bergamasche. Dopo una breve esperienza parigina nel 1890, dove visitò l’Esposizione Universale in compagnia dell’amico Edoardo Berta, Pellizza tornò a Bergamo per riprendere il percorso accademico. L’interesse crescente per la figura umana inserita nel contesto ambientale e per i temi del lavoro all’aperto lo condusse a iscriversi anche all’Accademia Ligustica di Genova, rinomata scuola di paesaggio. Del breve soggiorno ligure, durato un solo mese nel novembre del 1890, rimangono alcune marine ambientate tra Sturla e Quarto, conservate proprio nella collezione della Pinacoteca Tortona.
L’iniziativa tortonese si inserisce inoltre nel contesto delle celebrazioni dedicate a Pellizza da Volpedo, inaugurate nel 2025 dall’uscita del film documentario Pellizza pittore da Volpedo del regista Francesco Fei con Fabrizio Bentivoglio, prodotto da Apnea Film e distribuito da Nexo Studios. Le esposizioni e le iniziative culturali programmate offrono così un’analisi completa dell’evoluzione artistica di uno dei protagonisti del divisionismo italiano, ricostruendo sia le fasi iniziali della formazione sia il suo apice creativo.