Artemisia Gentileschi, l'opera salvata dall’esplosione di Beirut in mostra al Getty di Los Angeles


Dopo un restauro complesso al Getty Museum di Los Angeles, riemerge “Ercole e Onfale”, opera attribuita ad Artemisia Gentileschi, gravemente danneggiata nell’esplosione al porto di Beirut del 2020.

Sulle alture di Santa Monica, all’interno degli spazi del Getty Museum di Los Angeles, trova spazio un frammento inedito della storia dell’arte italiana. Dal 10 giugno al 14 settembre, l’istituzione californiana presenta la mostra Artemisia’s Strong Women: Rescuing a Masterpiece, interamente dedicata ad Artemisia Gentileschi. Al centro dell’esposizione vi è un dipinto mai mostrato al pubblico prima d’ora: Ercole e Onfale, un’opera attribuita alla pittrice barocca, restaurata dopo aver subito danni gravissimi a seguito dell’esplosione che colpì il porto di Beirut il 4 agosto 2020. La tela raffigura una delle storie meno note della mitologia greca, quella dell’eroe Ercole, costretto a servire Onfale, regina della Lidia, come punizione per l’uccisione di Ifito. L’eroe, privato della sua mascolinità mitica e sottoposto a ruoli femminili, viene rappresentato nell’atto di filare con il fuso, mentre la sovrana osserva la scena. L’immagine, in linea con l’interesse di Gentileschi per i ribaltamenti di potere e i ruoli di genere, porta alla luce una narrazione che si inserisce coerentemente nel corpus della pittrice, nota per le sue figure femminili forti e consapevoli.

Fino all’esplosione del 2020, Ercole e Onfale era conservato all’interno del Palazzo Sursock, edificio storico del primo Novecento, situato nel quartiere Achrafieh di Beirut, sede anche del museo omonimo. L’esplosione, causata dalla detonazione di oltre 2.700 tonnellate di nitrato d’ammonio stoccate senza misure di sicurezza nel porto della città, provocò più di 200 vittime e la devastazione di interi quartieri. Oltre agli effetti umani e sociali, la deflagrazione colpì duramente il patrimonio culturale di Beirut, danneggiando gravemente il palazzo e le sue collezioni. Subito dopo il disastro, lo storico dell’arte libanese Gregory Buchakjian pubblicò un articolo in cui lamentava la perdita o il danneggiamento di numerose opere d’arte. Tra quelle citate compariva anche Ercole e Onfale, che egli attribuiva ad Artemisia Gentileschi, sottolineandone l’importanza storica. L’opera risultava gravemente compromessa: colpita da frammenti di vetro, calcinacci e detriti metallici, la tela presentava fori multipli, strappi, sollevamenti e uno strato di sporcizia sedimentata, che rendeva difficile una valutazione precisa dello stato di conservazione.

Nel 2022, l’opera è stata trasferita negli Stati Uniti, dove ha trovato accoglienza nei laboratori di restauro del Getty Museum. Il conservatore capo dei dipinti, Ulrich Birkmaier, ha guidato l’intervento di recupero, che ha richiesto un approccio minuzioso. Il primo passo è stato la rimozione manuale di tutti i residui dell’esplosione, seguita dall’eliminazione dei vecchi interventi di restauro e delle vernici alterate. Il restauro, svolto in collaborazione con il collega romano Matteo Rossi Doria, ha consentito di recuperare la gamma cromatica originale del dipinto, di risanare la superficie pittorica e di ricostruire le parti mancanti in modo rispettoso della stesura originale. Secondo quanto riferito dal Getty, il lavoro ha permesso di restituire alla tela la coerenza formale e la leggibilità originaria, pur lasciando tracce visibili del trauma subito. In linea con le più recenti linee guida internazionali, l’intervento ha puntato a mantenere un equilibrio tra il rispetto per la storia dell’opera e la necessità di renderla nuovamente fruibile.

L’Ercole e Onfale di Artemisia Gentileschi restaurato
L’Ercole e Onfale di Artemisia Gentileschi restaurato dai laboratori del Getty

“La scoperta dell’Ercole e Onfale di Gentileschi a Beirut è stata un evento epocale per gli storici dell’arte di tutto il mondo", sostiene Timothy Potts, direttore del Getty Museum. “Siamo grati al Palazzo Sursock per averci affidato il compito di riportare questo capolavoro al suo antico splendore e di esporlo nelle gallerie del museo, insieme ad altre raffigurazioni di donne forti della Gentileschi”.

“Riteniamo che Ercole e Onfale sia stato dipinto negli anni Trenta del Seicento a Napoli, dove Artemisia si trasferì nel 1630 e visse per il resto della sua vita (vi morì tra il 1654 e il 1656, ndr.)”, afferma Davide Gasparotto, curatore senior dei dipinti al Getty Museum.

“In oltre 30 anni di carriera come restauratore di dipinti, questo è uno dei danni più gravi che abbia mai visto ed è stato uno dei progetti più impegnativi, ma anche più gratificanti, a cui abbia lavorato”, sostiene il conservatore capo del Getty, Ulrich Birkmaier. “È stato un po’ come assemblare un enorme puzzle: poco a poco il dipinto è tornato alla vita”.

Conclusa l’esposizione californiana, il dipinto attraverserà il paese per essere ospitato dal Columbus Museum of Art, in Ohio, dove resterà visibile al pubblico fino alla primavera del 2026. In seguito, la tela farà ritorno al Getty per un prestito a lungo termine, che ne garantirà la conservazione in ambiente controllato, in attesa che il Palazzo Sursock possa nuovamente accoglierla nelle sue sale.


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