A Milano l’opera monumentale di Jorge R. Pombo che reinterpreta il Giudizio Universale


Dal 27 giugno al 18 settembre 2025, lo Spazio Cattedrale della Fabbrica del Vapore ospita il progetto pittorico monumentale “Giudizio Universale” di Jorge R. Pombo. Un omaggio a Michelangelo tra arte, memoria collettiva e inclusione sociale.

Dal 27 giugno al 18 settembre 2025, lo Spazio Cattedrale della Fabbrica del Vapore di Milano ospita Giudizio Universale, il nuovo progetto monumentale dell’artista catalano Jorge R. Pombo (Barcellona, 1973). L’iniziativa, promossa dal Comune di Milano e da EBLand Srl con il Movimento Arte Etica, è curata da Vera Agosti e Matteo Pacini. Alla realizzazione della mostra ha contribuito ARTantide Gallery di Paolo Mozzo.

Il progetto si concentra sulla reinterpretazione del Giudizio Universale michelangiolesco, punto culminante della volta della Cappella Sistina, attraverso il linguaggio visivo che ha reso Pombo riconoscibile a livello internazionale: la tecnica della “dissolvenza”. Il dipinto si presenta come una superficie viva e mutevole, che si ricompone e si disgrega sotto lo sguardo dell’osservatore. Un dispositivo visivo che, pur mantenendo il legame con la lezione rinascimentale, si apre a suggestioni contemporanee. A emergere è anche l’influenza dell’Action Painting, che conferisce all’opera un ritmo gestuale e una tensione fisica che dialogano con la staticità della tradizione pittorica classica.

Jorge R. Pombo, Il Giudizio Universale (2023-24; olio su lino, 1500 x 1200 cm)
Jorge R. Pombo, Il Giudizio Universale (2023-24; olio su lino, 1500 x 1200 cm)

“Se dovessi riassumere in una sola idea il motivo per cui ho voluto dipingere una variazione della Cappella Sistina nel 2025, parlerei del mio desiderio di portare la pittura su un piano traboccante, colmo di movimento”, afferma Pombo.

“In un’epoca segnata dallo spaesamento e dall’attesa, dove l’umanità pare assistere stancamente a una realtà in crisi, l’opera di Pombo si impone come necessaria”, dichiara Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano. “Le sue grandi tele evocano una carovana in marcia nel deserto: corpi sfocati, volti indistinti, identità sospese. Un’umanità in cammino, fragile eppure ostinata, che richiama con forza le grandi urgenze del nostro presente”.

Jorge R. Pombo, Variazione di ‘La consegna delle chiavi’ di Perugino (2025; olio su lino, 300 x 480 cm)
Jorge R. Pombo, Variazione di ‘La consegna delle chiavi’ di Perugino (2025; olio su lino, 300 x 480 cm)

L’anno dell’esposizione coincide con una ricorrenza rilevante: il 550° anniversario della nascita di Michelangelo Buonarroti (Caprese, 1475 – Roma, 1564). Il linguaggio di Pombo, pur radicalmente diverso per modalità e intenzione, si misura con la monumentalità michelangiolesca, senza aspirare a emularla, ma cercando di interrogare i suoi significati attraverso la lente del nostro tempo. All’interno dello Spazio Cattedrale saranno visibili circa un sesto dell’opera completa. L’artista prevede infatti la realizzazione dell’intera Cappella Sistina in scala 1:1, un progetto a lungo termine la cui durata stimata si aggira attorno ai cinque anni. Il pubblico potrà osservare una vasta superficie pittorica di 180 metri quadrati, corrispondente alla rilettura del Giudizio Universale centrale, accompagnata da sei variazioni delle pareti laterali, ispirate a tre episodi della vita di Mosè e tre della vita di Gesù Cristo.

“Il peccato dell’umanità è corale, è la colpa collettiva dell’hybris dell’uomo (e qui il maschile, che assorbe in sé privando di volontà il femminile, è usato a proposito) che manca di rispetto al creato, all’armonia del mondo, alla sua femminilità”, sottolinea Maria Fratelli, Dirigente Unità Progetti Speciali e Fabbrica del Vapore.

Jorge R. Pombo, Variazione del ‘Battesimo di Cristo’ di Perugino (2024; olio su lino, 300 x 490 cm)
Jorge R. Pombo, Variazione del ‘Battesimo di Cristo’ di Perugino (2024; olio su lino, 300 x 490 cm)

“Jorge R. Pombo, nella sua versione del Giudizio Universale, rende questo ‘mare di umanità’ protagonista della realizzazione dell’opera”, dice Federica Tognon, Conservatrice di Fabbrica del Vapore. “Non più soggetto solamente rappresentato ma soggetto rappresentante, chiamando a collaborare con lui persone con un percorso di vita complesso, altalenante, ai limiti della società, che più di altri hanno conosciuto la bellezza e la povertà dell’anima umana, quella stessa anima che nel biblico giorno del Giudizio verrà sottoposta a processo”.

Un elemento centrale del progetto risiede nella dimensione partecipativa e sociale. Abituato a operare in solitudine, per la realizzazione di Giudizio Universale Pombo ha scelto di coinvolgere persone in condizioni di marginalità sociale. Grazie al sostegno della Caritas del Comune di Reggio Emilia, e successivamente, dopo il suo trasferimento, della Caritas di Firenze, l’artista ha formato un’équipe di collaboratori eterogenei, ai quali ha offerto un’opportunità concreta di lavoro, regolarmente retribuito, e uno spazio di espressione e riscatto. L’esperienza si configura così non soltanto come un’operazione estetica, ma come un intervento che ambisce a ridefinire le modalità stesse della produzione artistica. Durante il periodo di apertura della mostra, il pubblico sarà coinvolto in un percorso esperienziale articolato. Sarà possibile osservare l’opera da differenti punti di vista, compresa una visione dall’alto, e partecipare a momenti di realizzazione delle parti dell’opera. Il public program previsto accompagnerà anche le successive tappe espositive del progetto, contribuendo a consolidare il dialogo con il pubblico e ad alimentare la riflessione sulle tematiche affrontate: inclusione, spiritualità e memoria collettiva.

Jorge R. Pombo, Variazione di ‘Le tentazioni di Cristo’ di Botticelli (2025; olio su lino, 300 x 480 cm)
Jorge R. Pombo, Variazione di ‘Le tentazioni di Cristo’ di Botticelli (2025; olio su lino, 300 x 480 cm)

“Non si dipinge l’emozione per il contenuto dell’immagine, l’emozione sta nella pennellata”, racconta la curatrice Vera Agosti. “La sua è metapittura, una pittura che parla della pittura stessa. All’artista spagnolo interessa la tensione che si crea tra il linguaggio rinascimentale classico e quello contemporaneo, tra la pittura antica e i filtri del passato e le istanze della contemporaneità”.

“Jorge R. Pombo non tenta solo di restituire un nuovo significato alla pittura”, aggiunge il curatore Matteo Pacini, “ma offre anche uno spunto di riflessione sul valore del lavoro nella società contemporanea, e in questo, Milano, con la sua storia di fabbrica, lavoro e accoglienza, si fa palcoscenico ideale per una riflessione che abbraccia l’arte, la cultura e la condizione umana”.

Jorge R. Pombo, Il Giudizio Universale (2023-24; olio su lino, 1500 x 1200 cm)
Jorge R. Pombo, Il Giudizio Universale (2023-24; olio su lino, 1500 x 1200 cm)

Il progetto, promosso da ARTantide Gallery in collaborazione con il critico e scrittore Sandro Orlandi Stagl, è destinato a evolversi ulteriormente. L’intento è quello di portare l’opera in diverse città, ampliando la possibilità di fruizione e coinvolgendo nuovi contesti e nuove comunità. Non si tratta soltanto di esportare un progetto artistico, ma di condividere una narrazione che intreccia bellezza e impegno, arte e coesione sociale. In occasione dell’inaugurazione, verrà presentato anche il catalogo ufficiale della mostra, che raccoglie contributi istituzionali e critici. Tra gli interventi figurano quelli dell’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi; di Maria Fratelli, Dirigente dell’Unità Progetti Speciali e Fabbrica del Vapore; e di Federica Tognon, Conservatrice della Fabbrica del Vapore. A completare il volume, i testi critici dei curatori Vera Agosti e Matteo Pacini, insieme a un contributo del curatore e scrittore Sandro Orlandi Stagl.

Note sull’artista

Jorge R. Pombo, nato a Barcellona nel 1973, è un artista autodidatta. Nel 1998, a 24 anni, si trasferisce a Parigi, spinto dall’attrazione verso l’arte e il patrimonio culturale della città. L’anno seguente rientra in Spagna e inizia un ciclo di esperienze in territori caratterizzati da forti contrasti culturali: viaggia nell’Artico, tra Groenlandia e Siberia, attratto dall’estremo e dalla potenza visiva dei paesaggi glaciali. In seguito, il suo percorso si estende a luoghi di analoga intensità simbolica come il Tibet e l’India.

Nel 2010 si stabilisce a New York, dove resta per quasi cinque anni. L’impatto con l’energia caotica della città alimenta la sua ricerca, che si arricchisce dello studio sull’Espressionismo astratto americano e sulle esperienze radicali del Black Mountain College. Entrambe influenze decisive nel definire la sua cifra stilistica. Nel 2015 si trasferisce a Reggio Emilia, per poi stabilirsi a Firenze, dove vive e lavora attualmente.

Al centro del suo lavoro si trova la dialettica tra poli opposti: figurazione e astrazione, racconto e gesto, icona e cancellazione, parola e pittura. Il suo linguaggio nasce dallo scontro di queste forze, in un confronto serrato con la tradizione pittorica europea. Ne è esempio il frequente utilizzo del rullo bianco da imbianchino, impiegato per sovrascrivere o negare l’immagine, trasformando la superficie in campo di tensione tra citazione classica e volontà iconoclasta. Ha esposto regolarmente in Italia, Spagna, Francia, Germania, Stati Uniti e Cina, prendendo parte a numerosi progetti istituzionali, tra cui quelli realizzati con il Wallraf-Richartz Museum di Colonia, il Museo del Duomo di Milano, la Scuola Grande di San Rocco a Venezia, il Museo Can Framis di Barcellona e la 59ª Biennale di Venezia.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraGiudizio Universale
CittàMilano
SedeSpazio Cattedrale della Fabbrica del Vapore
DateDal 27/06/2025 al 18/09/2025
ArtistiJorge R. Pombo
CuratoriMatteo Pacini, Vera Agosti
TemiArte contemporanea, Michelangelo, Arte Rinascimentale

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