Il '900 attraverso 40 abiti d'autore: il nuovo allestimento al Museo della Moda di Palazzo Pitti


Nove nuove sale al Museo della Moda di Palazzo Pitti propongono un viaggio nel Novecento attraverso quaranta abiti d’autore, molti inediti, in dialogo con opere pittoriche del secolo. L’allestimento verrà rinnovato ogni anno con pezzi storici provenienti dai depositi della Galleria.

Un secolo di moda raccontato attraverso quaranta abiti emblematici, molti dei quali mai mostrati al pubblico, è al centro del nuovo allestimento del Museo della Moda di Palazzo Pitti a Firenze visitabile dal 16 luglio 2025. A un anno esatto dalla riapertura della Galleria con il percorso interamente rinnovato, il museo presenta oggi una selezione inedita dedicata al Novecento, articolata in nove sale. Si tratta del primo capitolo di una programmazione che prevede una rotazione annuale degli abiti in esposizione, con l’obiettivo di valorizzare l’ampia collezione del museo, che conta circa 15.000 pezzi tra capi storici e accessori, dal XVIII secolo ai giorni nostri. Rimangono invece invariate le sezioni dedicate alla moda del Sette e Ottocento e agli abiti medicei.

“Questa nuova selezione di abiti del Museo della Moda e del Costume”, afferma il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde,“racconta la moda del Novecento come linguaggio visivo e culturale, in dialogo costante con la pittura e le arti. Dai ricami esotici delle flapper all’immaginario decorativo di Galileo Chini, dalla sintesi formale di Casorati e della moda degli anni Trenta fino al minimalismo dello Space Age, accostato ai bianchi e neri di Alberto Burri. La moda si rivela così non solo specchio della trasformazione del femminile, ma anche patrimonio di forme, materiali e visioni che affianca e arricchisce la narrazione figurativa dell’arte”.

Allestimento degli abiti in mostra a Palazzo Pitti. Foto su concessione del Dipartimento Strategie Digitali delle Gallerie degli Uffizi
Allestimento degli abiti in mostra a Palazzo Pitti. Foto su concessione del Dipartimento Strategie Digitali delle Gallerie degli Uffizi

“Nel Novecento la moda racconta la donna tra libertà ed eleganza”, dice la curatrice del Museo della Moda e del Costume Vanessa Gavioli. “Dalle flapper degli anni Venti con abiti leggeri e accenti esotici, si passa agli anni Trenta, con una femminilità più classica e tradizionale. Chanel rivoluziona il tailleur, poi rielaborato da Galitzine e Schön. Negli anni Sessanta e Settanta esplodono minigonne, grafismi e subculture, mentre lo Space Age guarda al futuro e Capucci scolpisce l’abito. Negli anni Ottanta, Coveri esalta luce e colore con le paillettes”.

L’allestimento attuale, curato con  attenzione filologica, si sviluppa lungo un percorso che intreccia le principali correnti della moda del XX secolo con riferimenti artistici coevi, creando un dialogo visivo tra creazioni sartoriali e opere di grandi maestri della pittura italiana. Tra questi figurano Galileo Chini, Felice Casorati e Alberto Burri, i cui lavori accompagnano e contestualizzano il racconto dei mutamenti estetici e culturali del secolo scorso.

Allestimento degli abiti in mostra a Palazzo Pitti. Foto su concessione del Dipartimento Strategie Digitali delle Gallerie degli Uffizi
Allestimento degli abiti in mostra a Palazzo Pitti. Foto su concessione del Dipartimento Strategie Digitali delle Gallerie degli Uffizi

La prima sala è dedicata alla moda Charleston, che prende il nome dall’omonimo ballo simbolo degli anni Venti. Qui si esplora il legame tra le avanguardie artistiche, l’esotismo e la trasformazione del ruolo femminile nella società. Un esempio emblematico è l’abito indossato dalla moglie di Galileo Chini in occasione della prima della Turandot al Teatro alla Scala di Milano nel 1926. Il capo, esposto accanto al Trittico del pittore, trasforma lo spazio in un set teatrale ispirato all’Oriente, evocando la fascinazione per le culture di Cina, Giappone e India che permeava l’estetica delle flapper, le giovani donne dell’epoca decise a rompere con le convenzioni sociali.

Il percorso prosegue con due sale dedicate alla moda tra le due guerre. Qui il visitatore si trova immerso in una sequenza di abiti che spaziano dalla raffinatezza Déco alle influenze del razionalismo e del cinema degli anni Trenta. In questo contesto si inserisce il dipinto Lo straniero di Felice Casorati, che dialoga visivamente con capi firmati da Elsa Schiaparelli e Madeleine Vionnet. L’accostamento sottolinea le affinità tra le sperimentazioni formali delle avanguardie artistiche e le innovazioni sartoriali di quegli anni.

Quaranta abiti iconici, molti mai esposti prima, inaugurano il nuovo allestimento novecentesco al Museo della Moda di Palazzo Pitti.
Quaranta abiti iconici, molti mai esposti prima, inaugurano il nuovo allestimento novecentesco al Museo della Moda di Palazzo Pitti.

Un’altra sezione è riservata alla moda del dopoguerra, periodo segnato dalla rinascita del sistema dell’alta moda. In mostra, un rarissimo abito del giovane Yves Saint Laurent, nominato direttore creativo della Maison Dior a soli ventun anni, dopo la morte prematura di Christian Dior nel 1957. La sala include anche tre abiti appartenuti all’attrice Ingrid Bergman, tra cui un capo firmato Gattinoni, che testimoniano l’eleganza sobria e sofisticata della moda del periodo.

Tre sale sono poi dedicate agli anni Sessanta e Settanta, decenni di profondo cambiamento culturale e sociale. La selezione documenta la crescente influenza della cultura giovanile, l’affermazione del prêt-à-porter e la ridefinizione del corpo femminile attraverso nuovi modelli di abbigliamento. Il percorso culmina con una sezione sullo Space Age Movement, corrente ispirata dalle esplorazioni spaziali e dalle innovazioni tecnologiche che influenzarono anche il linguaggio della moda. In mostra figurano capi di designer come André Courrèges, André Laug e Pierre Cardin, interpreti di un’estetica futuristica, geometrica e minimalista.

Quaranta abiti iconici, molti mai esposti prima, inaugurano il nuovo allestimento novecentesco al Museo della Moda di Palazzo Pitti.
Quaranta abiti iconici, molti mai esposti prima, inaugurano il nuovo allestimento novecentesco al Museo della Moda di Palazzo Pitti.

Ampio spazio viene riservato a Roberto Capucci, figura centrale del panorama italiano per l’originalità e la forza visionaria delle sue creazioni. In un contesto dominato dalla moda di massa e dalle tendenze effimere, Capucci ha mantenuto un approccio rigoroso, quasi architettonico, alla forma dell’abito. Le sue opere, esposte in una sala dedicata, esprimono un’idea di moda come arte plastica, in grado di coniugare volume, struttura e colore in composizioni di grande impatto visivo.

Il percorso si conclude con gli anni Ottanta, rappresentati dallo stile inconfondibile di Enrico Coveri. Le sue creazioni, caratterizzate da un uso massiccio delle paillettes, colori accesi e tagli provocatori, incarnano lo spirito eccentrico e anticonformista del decennio. Coveri trasformò la brillantezza in un marchio di fabbrica, costruendo un’immagine ironica e allo stesso tempo sofisticata della moda italiana, che trova in questa esposizione un efficace momento di sintesi.

Allestimento degli abiti in mostra a Palazzo Pitti. Foto su concessione del Dipartimento Strategie Digitali delle Gallerie degli Uffizi
Allestimento degli abiti in mostra a Palazzo Pitti. Foto su concessione del Dipartimento Strategie Digitali delle Gallerie degli Uffizi

Con la nuova selezione, il Museo della Moda di Palazzo Pitti conferma la volontà di proporre una narrazione dinamica e accessibile della storia del costume. Le rotazioni annuali consentiranno di valorizzare nel tempo l’intero patrimonio custodito nei depositi, offrendo ai visitatori una visione sempre rinnovata del legame tra moda, arte e società. L’iniziativa si inserisce inoltre in un progetto di rinnovamento museale, volto a rendere i contenuti fruibili anche a un pubblico non specialistico, senza tuttavia rinunciare al rigore scientifico che contraddistingue la ricerca storica e conservativa delle Gallerie degli Uffizi.

Informazioni sulla mostra

CittàFirenze
SedeMuseo della Moda di Palazzo Pitti
DateDal 16/07/2025 al 30/11/-0001
CuratoriVanessa Gavioli
TemiFirenze, arte e moda

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