Da Fattori a Rodin, al Bargello di Firenze in mostra il Dante secondo la pittura simbolista


Dante secondo i pittori di fine Ottocento, dai macchiaioli ai simbolisti: al Museo Nazionale del Bargello la mostra che racconta il Sommo Poeta nell’immaginario simbolista, dal 23 settembre 2021 al 9 gennaio 2022.

Il Museo Nazionale del Bargello di Firenze ospita, dal 23 settembre 2021 al 9 gennaio 2022, la mostra La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista, altro appuntamento che il museo dedica al settecentenario della scomparsa di Dante Alighieri dopo la mostra estiva Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante. Questa volta la mostra, a cura di Ilaria Ciseri e Carlo Sisi, intende indagare la complessa percezione della figura di Dante e della Divina Commedia nel contesto artistico e letterario tra Ottocento e Novecento.

Realizzata con il contributo e il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, il patrocinio del Comitato “700 Dante” coordinato dal Comune di Firenze e il contributo di Fondazione CR Firenze, la rassegna presenta una selezione di opere (cinquantasette in tutto) che, dalle correnti naturaliste agli influssi europei del Simbolismo, illustrano lo straordinario catalogo di immagini che il poema dantesco era in grado di offrire al mondo dell’arte. La mostra è concepita come una narrazione tematica e interdisciplinare, all’interno della quale le opere formano un percorso tra dipinti, sculture, stampe, incisioni, fotografie e rimandi concettuali e letterari impliciti nella vicenda biografica e poetica di Dante, con prestiti da musei, biblioteche e istituti di cultura internazionali (tra cui il Musée d’Orsay, il Musée Rodin, il Museo del Prado, la Pinacoteca di Brera, le Gallerie degli Uffizi, le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea - Museo dell’Ottocento di Ferrara e il Museo Etrusco di Villa Giulia) oltre che da alcune importanti collezioni private.

Dopo la metà del XIX secolo, alla vigilia del centenario dantesco che viene celebrato nel 1865, la figura di Dante si identifica sempre più con l’idea nazionale sancita dagli esiti della politica risorgimentale, per cui Dante è riconosciuto come precursore dell’unità d’Italia e come tale è rappresentato nei monumenti ufficiali che cominciano a popolare le piazze italiane, come quella di Santa Croce a Firenze. Apice di sentimenti che si sarebbe di lì a poco frammentato in una varietà di sperimentazioni alimentate dalla vivace dialettica fra le correnti naturaliste e gli influssi europei del Simbolismo, più inclini questi ultimi a ritrovare nella Commedia le matrici dell’inquietudine moderna, gli spunti per trasferire nella sensibilità contemporanea lo straordinario catalogo di immagini (turbate, sublimi, mistiche, oniriche), che il poema dantesco era in grado di offrire al mondo dell’arte.

Il gusto e il pensiero dei preraffaelliti si rivolgeranno soprattutto ai fatti della vita del poeta, con l’intenzione di incarnare il sogno medioevale nella rappresentazione di una vicenda biografica esemplare, anche per le suggestioni estetiche che in quegli anni venivano indicate a modello di vita dell’uomo contemporaneo. Dante Gabriel Rossetti resta il punto cardine della rinnovata percezione di un Medioevo non filologico, ma estetico la cui rappresentazione tenderà a sottolineare la raffinata evocazione dei luoghi, dei costumi, degli arredi, componenti che diverranno dominanti nelle opere dei pittori anglosassoni rapiti nel “sogno” fiorentino. Sullo stesso piano di prevalente indirizzo estetizzante sono da porre le affezioni di artisti italiani (Duprè, Cassioli, Ranzoni, Faruffini, Barabino, Sartorio, Sorbi, Trentacoste) che si accostano alla vita di Dante e alla sua Commedia accentuando l’immaginazione lirica che trovava alimento proprio nel serrato dialogo fra arte figurativa e letteratura. L’episodio di Paolo e Francesca costituisce, ad esempio, un paradigma di quella sintonia espressiva quale si può constatare nelle opere di Gustave Dorè, di Auguste Rodin, di Gaetano Previati: essenziale ma significativa antologia della fortuna di un tema, il crimen amoris, amplificato dalla tragedia di Gabriele d’Annunzio e dalla musica di Riccardo Zandonai.

Il titolo, La mirabile visione, rimanda agli studi danteschi di Giovanni Pascoli, per un itinerario di visita che è articolato in varie sezioni, rispettivamente dedicate alla scoperta del più antico ritratto di Dante, opera di Giotto, nella cappella del Bargello (1840), alla ricezione della Vita Nova nella seconda metà dell’Ottocento, ai grandi e tragici personaggi della Commedia rappresentati nell’ambito artistico internazionale, alle opere presentate al Concorso Alinari del 1901 e alle illustrazioni più affini alla sensibilità simbolista, ma anche alla risonanza della Commedia nella produzione letteraria di Giovanni Pascoli e Gabriele d’Annunzio. Tra le opere in mostra capolavori di artisti come Giovanni Duprè, Amos Cassioli, Gustave Doré, Auguste Rodin, Jean-Baptiste Carpeaux, Emile-Antoine Bourdelle, Plinio Nomellini, Giovanni Fattori, Federico Faruffini e molti altri. Il percorso si sofferma inoltre su due grandi imprese editoriali: il Concorso Alinari per l’illustrazione della Divina Commedia del 1900 a cui parteciparono tra gli altri anche Giovanni Fattori, Galileo Chini e Plinio Nomellini e l’edizione della Commedia pubblicata nel 1911 da Leo S. Olschki. La prima convocò gli artisti intorno all’illustrazione del poema con risultati coerenti con la contemporanea temperie simbolista (le opere dei trentuno artisti partecipanti, fra i quali Alberto Martini, Galileo Chini, Duilio Cambellotti, Adolfo De Carolis, Giovanni Fattori, Alberto Zardo, furono esposte, nel giugno del 1901, nei locali della Società fiorentina di Belle Arti e fu chiaro a tutti come esse costituissero una significativa rassegna delle espressioni artistiche presenti in Italia nel passaggio fra Otto e Novecento, con in più il vantaggio di vederle ben presto riunite, dopo essere state tradotte in callotipie e autotipie, nei tre prestigiosi volumi che videro la luce fra il 1902 e il 1903), la seconda, definita “monumentale”, vide come protagonista Gabriele D’Annunzio chiamato a scrivere l’introduzione al prezioso volume.

Sullo scorcio del XIX secolo le celebrazioni indette per commemorare il VI centenario dell’elezione dell’Alighieri a Priore delle Arti nel governo della Repubblica fiorentina furono occasione, come si è visto, di importanti iniziative collegate alle sorti della fortuna di Dante: nell’aprile del 1899 la Commissione esecutiva della Società Dantesca Italiana riprese la Lectura Dantis in Orsanmichele, mentre, alle soglie del nuovo secolo, la stessa autorevole associazione avrebbe affidato le sorti di quella ‘primavera’ letteraria alla vena immaginifica di Gabriele D’Annunzio, prezioso commentatore del canto VIII dell’Inferno, e che sarà prefatore, nel 1911, della sontuosa edizione della Commedia edita da Leo Samuel Olschki.

Tra i lavori esposti, anche il singolare ritratto del poeta (copia dell’affresco di Giotto presente nella Cappella della Maddalena) realizzato a matita sul retro della copertina di un’antica edizione del Convivio dall’inglese Seymour Kirkup. La mostra si chiude con la forte evocazione dell’Isola dei morti di Arnold Böcklin, presente nella copia fedele di Otto Vermehren, e con la proiezione di un video che offre una selezione dal film Inferno del 1911, realizzata ad hoc da Francesco Galluzzi e Federico Bucalossi. Inoltre, per permettere di comprendere anche al pubblico più giovane la figura di Dante e il suo rapporto con Firenze, in occasione della mostra al Museo Nazionale del Bargello proseguiranno i laboratori gratuiti Dante per tutti dedicati a bambini e ragazzi (che erano partiti, riscuotendo grande successo, in occasione della precedente mostra Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante) realizzati grazie al contributo della Fondazione CR Firenze.

La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista, seconda mostra organizzata dai Musei del Bargello, in occasione del settimo centenario dalla morte di Dante Alighieri, completa la programmazione annuale dedicata al rapporto inscindibile tra il Poeta e il Bargello, luogo dantesco per eccellenza a Firenze e in Europa anche nell’Ottocento”, commenta Paola D’Agostino, direttore dei Musei del Bargello. “Assolutamente originale nella scelta delle opere da parte di Carlo Sisi, affiancato da Ilaria Ciseri, e coadiuvato da un Comitato Scientifico composto anche da Emanuele Bardazzi, Flavio Fergonzi e Laura Melosi, questa mostra è ancora una volta risultato di collaborazione tra diverse istituzioni e studiosi, cui sono profondamente grata per l’impegno profuso in un anno così straordinario per tutti”.

“Un viaggio inedito nella figura di Dante attraverso i secoli, grazie a una ricchissima selezione di opere provenienti da importantissime istituzioni culturali internazionali”, spiega l’assessore alla cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi. “Nel settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta il Bargello torna a essere protagonista con un’esposizione di altissimo livello confermandosi snodo cruciale nell’itinerario dantesco in città”.

“Fondazione CR Firenze”, dichiara il suo presidente Luigi Salvadori, “prosegue, anche con questa mostra, la positiva esperienza del programma “Dante per tutti” offrendo a bambini e ai ragazzi dai 7 agli 13 anni dei laboratori gratuiti, ideati da un team di mediatori specializzati, per accompagnarli nella comprensione dei tanti contenuti dell’esposizione. Nella precedente mostra si sono svolte oltre 70 attività a cui hanno partecipato 570 bambini residenti nel territorio fiorentino insieme alle proprie famiglie, di cui il 10% straniere con bambini immigrati di seconda generazione. Contestualmente è stata avviata un’attività di monitoraggio e analisi dei pubblici dedicata anche agli adulti accompagnatori. Di questi ultimi il 41,8% ha dichiarato di aver visitato per la prima volta il Museo del Bargello, proprio in occasione delle offerte didattiche. Dunque l’arte chiama arte”.

“L’idea della mostra”, dichiara il curatore Carlo Sisi, “è rivolta ad illustrare, con opere opportunamente selezionate, l’interpretazione figurativa della Vita Nova e della Commedia che nella stagione dell’estetica simbolista ha estratto da quelle pagine visioni di forte suggestione, anteponendo alle drammaturgie romantiche la nuova poetica degli ’stati d’animo’, vale a dire le evasioni dell’estetismo come pure le inquietudini maturate nell’ampio crogiuolo della cultura artistica e letteraria di fine secolo”.

“La mostra”, spiega la curatrice Ilaria Ciseri, “vede fondersi la storia del Bargello, inteso come palazzo, prima ancora che come museo, con il panorama artistico e letterario, italiano e internazionale, di metà Ottocento. Dalla scoperta del volto di Dante giovane nel 1840, dipinto da Giotto nella cappella dell’edificio, ma di cui si erano perse le tracce per secoli, scaturì una inedita iconografia dantesca destinata ad una fortuna inarrestabile”.

La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista è stata realizzata anche grazie ai contributi versati, tramite Art Bonus, al Museo Nazionale del Bargello nell’anno di Dante. La mostra è organizzata in collaborazione con Firenze Musei. Il progetto scientifico è di Carlo Sisi che, insieme al comitato scientifico, costituito da Emanuele Bardazzi, Ilaria Ciseri, Flavio Fergonzi, Laura Melosi – ha curato il catalogo della mostra edito da Polistampa. Per informazioni visitare il sito dei Musei del Bargello.

Nell’immagine: Otto Vermehren, L’isola dei morti (1886-1900; olio su tela; Collezione privata)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraLa mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista
CittàFirenze
SedeMusei del Bargello
DateDal 23/09/2021 al 09/01/2022
ArtistiGiovanni Fattori, Plinio Nomellini, Gustave Doré, Auguste Rodin, Giovanni Duprè, Amos Cassioli, Jean-Baptiste Carpeaux, Emile-Antoine Bourdelle, Federico Faruffini, Otto Vermehren
CuratoriCarlo Sisi, Ilaria Ciseri
TemiNovecento, Ottocento, Dante Alighieri

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