Le Gallerie dell’Accademia di Venezia hanno presentato il nuovo Spazio Multimediale, uno spazio interattivo che consente ai visitatori di accedere a contenuti inediti relativi ai Laboratori Scientifico e di Restauro del museo. Questo nuovo ambiente rappresenta un collegamento diretto tra le attività di ricerca e conservazione e il pubblico, grazie a immagini ad altissima definizione ottenute con l’ausilio di un microscopio digitale 3D.
Le Gallerie dell’Accademia si distinguono come l’unico museo italiano a disporre di un laboratorio scientifico con un team interno dedicato e il primo a dotarsi di un microscopio digitale tridimensionale. Questa tecnologia avanzata permette di osservare dettagli invisibili a occhio nudo, fondamentali per la comprensione delle tecniche esecutive, la valutazione dello stato di conservazione e la ricostruzione storica delle opere.
“Un’eccellenza forse meno nota di questo museo, giustamente celebre per la sua collezione e per le esposizioni che promuove”, dice Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie dell’Accademia. “Si tratta di uno spazio interattivo che consente ai visitatori di familiarizzarsi con i capolavori del museo, ma rappresenta inoltre una vetrina aperta sulle attività del Laboratorio scientifico e dei restauri delle Gallerie. Per il cui rilancio, indirizzato all’aggiornamento della dotazione strumentale e dell’organico, abbiamo lavorato moltissimo grazie al contributo dell’équipe del museo e al sostegno entusiasta di Venice International Foundation, di Venice In Peril, dell’Associazione Best Talent di Venezia e di Banco Energia S.p.A Società Benefit”.
Tra i protagonisti del nuovo Spazio Multimediale vi è l’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, il celebre disegno, di proprietà del museo, che ora può essere analizzato in modo approfondito grazie alle immagini microscopiche digitali. Questi ingrandimenti rivelano elementi mai osservati prima, come il foro di compasso nell’ombelico e un piccolo timbro circolare con le lettere “AV” (Accademia Veneta), marchio della collezione dell’Accademia risalente al XIX secolo. Le immagini mostrano inoltre la struttura della carta fatta a mano, evidenziando fibre colorate e irregolarità nella composizione del supporto.
I coordinatori del progetto, Maria Antonietta De Vivo e Stefano Volpin, sottolineano come queste immagini non solo arricchiscano la conoscenza tecnica dell’opera, ma consentano anche di ricostruirne la storia post-realizzazione. Ad esempio, è stato individuato un solco profondo lungo il contorno della figura, probabilmente realizzato per ottenere un calco, che ha indebolito la carta in quella zona, rendendola fragile. Grazie ai supporti digitali del nuovo spazio, i visitatori possono osservare queste microlesioni, avvicinandosi così ai dettagli più delicati dell’opera.
Lo Spazio Multimediale offre anche la possibilità di esplorare altre opere di grande valore e fragilità, come il Ritratto di bambina con ciambella di Rosalba Carriera. Conservato in un caveau per ragioni di tutela, il pastello viene qui riprodotto digitalmente per permettere la visione dei dettagli più minuti, comprese lacerazioni e lacune. Inoltre, grazie alla mostra temporanea “Corpi moderni. La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento”, è possibile analizzare con lo stesso metodo L’Allegoria della Prudenza o della Vanità di Giovanni Bellini, arricchendo così l’esperienza culturale con approfondimenti scientifici.
Il nuovo spazio nasce dalla collaborazione tra diverse competenze professionali e il contributo di enti come l’Associazione Best Talent di Venezia e BANCO ENERGIA S.p.A. La realizzazione delle immagini tramite il microscopio digitale 3D-Hirox è stata possibile grazie al sostegno della Venice International Foundation ETS.
I Laboratori Scientifico e di Restauro delle Gallerie dell’Accademia, situati nell’ex Scuola Grande della Misericordia, rappresentano un centro di eccellenza per la diagnostica e la conservazione dei beni culturali. Qui, restauratori, storici dell’arte e specialisti lavorano in sinergia per garantire interventi rispettosi e selettivi. Le tecniche utilizzate spaziano dalla riflettografia infrarossa alla fluorescenza a raggi X, molte delle quali non invasive o microinvasive.
Tra le dotazioni del laboratorio spicca il microscopio digitale 3D-Hirox, strumento all’avanguardia che acquisisce dati tridimensionali con risoluzione micrometrica. Questo consente di realizzare scansioni estremamente dettagliate della superficie delle opere, documentando processi di degrado e contribuendo alla pianificazione degli interventi conservativi. La documentazione digitale assicura inoltre la conservazione futura delle informazioni sullo stato delle opere.
Lo Spazio Multimediale rappresenta così un ponte tra la ricerca scientifica e il pubblico, valorizzando il patrimonio artistico attraverso l’innovazione tecnologica e offrendo una nuova chiave di lettura delle opere conservate nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia.