Restituito a Pompei un mosaico d'epoca romana. Un Capitano della Wehrmacht lo donò a cittadino tedesco


Il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale ha restituito al Parco Archeologico di Pompei un mosaico di epoca romana. Era stato donato da un Capitano della Wehrmacht a un cittadino tedesco. 

Il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale ha restituito al Parco Archeologico di Pompei un mosaico di epoca romana su lastra di travertino, databile tra la metà dell’ultimo secolo a.C. e il I secolo d.C., raffigurante una coppia di amanti in una scena erotica, che venne trafugato nel 1944 da Pompei. Rimpatriato dalla Germania attraverso una spedizione diplomatica predisposta dal Consolato Generale d’Italia a Stoccarda, il mosaico decorava con ogni probabilità la pavimentazione di un ambiente privato riservato al padrone di casa. L’opera proviene verosimilmente dall’area vesuviana, forse da una villa del suburbio pompeiano. Donato da un Capitano della Wehrmacht, addetto alla catena dei rifornimenti militari in Italia durante la Seconda guerra mondiale, a un cittadino tedesco, il mosaico è stato restituito dai suoi eredi al Nucleo TPC di Roma che a loro volta, dopo gli accertamenti necessari per stabilirne l’autenticità e il contesto di provenienza, lo hanno restituito al Parco.

Gli eredi dell’ultimo possessore erano riusciti a mettersi in contatto con i Carabinieri del Nucleo TPC di Roma, chiedendo indicazioni sulle modalità di restituzione del mosaico allo Stato Italiano. Resisi conto di trovarsi di fronte a un’opera riconducibile alle vicende di depredazione bellica delle opere d’arte appartenenti al patrimonio dello Stato italiano, dopo aver svolto una serie di accertamenti riguardo il manufatto e la sua provenienza si sono adoperati per il rimpatrio del mosaico avvenuto il 16 settembre 2023.
Grazie alla collaborazione dell’Ufficio Tutela Beni Archeologici del Parco Archeologico di Pompei, è stato possibile ricondurre il reperto al territorio vesuviano, seppure in modo ipotetico data l’assenza di dati certi sull’originario contesto di rinvenimento.

Nelle more di ulteriori analisi e studi, il mosaico sarà esposto temporaneamente all’Antiquarium di Pompei al fine di consentirne, oltre che la conservazione e tutela, anche la visione al pubblico.

Il mosaico
Il mosaico

“La riconsegna di oggi”, ha dichiarato il Generale di Divisione Francesco Gargaro, “conferma ancora una volta il grande impegno che il Comando carabinieri Tpc profonde nella riacquisizione del patrimonio culturale nazionale impropriamente presente all’estero. Questo lavoro viene quotidianamente svolto grazie ad una fitta rete di relazioni internazionali, consolidate negli anni, che ci consentono di poter operare con precisione e rapidità”.

“Ogni reperto depredato che rientra è una ferita che si chiude, per cui esprimiamo la nostra gratitudine al Nucleo tutela per il lavoro svolto”, ha affermato il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. “La ferita non consiste tanto nel valore materiale dell’opera, quanto nel suo valore storico; valore che viene fortemente compromesso dal traffico illecito di antichità. Non conosciamo l’esatta provenienza del reperto e probabilmente non la conosceremo mai; faremo ulteriori studi e analisi archeometriche per accertarne l’autenticità, per ricostruire la sua storia fin dove possibile. Lo studio, la conoscenza e la fruizione pubblica del patrimonio sono i fiori di loto che crescono sul fango dei trafugamenti mossi dalla brama del possesso e dell’egoismo di chi sottrae reperti archeologici alla comunità”.


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