Tra il 2020 e il 2021 l’Ipogeo di San Michele delle Grotte ad Altamura (Bari), noto anche come chiesa rupestre di Sant’Angelo di Larissa (o Larizca), è stato oggetto di un intervento di recupero tramite Art Bonus, il meccanismo nazionale che sostiene istituti e luoghi della cultura pubblici, fondazioni lirico-sinfoniche, teatri di tradizione e altri enti dello spettacolo. L’azione, realizzata con fondi pubblici e contributi privati, ha reso il sito più fruibile e ha permesso di avanzare nella musealizzazione delle grotte sottostanti. La struttura è di proprietà del Comune di Altamura e si colloca fuori dalle antiche mura cittadine, sebbene oggi sia circondata dalle costruzioni della periferia urbana, in prossimità della chiesa Madonna della Croce, dalla quale prende il nome la strada di accesso. La riqualificazione dell’area (in passato dismessa), oggi convertita a spazio verde pubblico, si inserisce dunque in un progetto che ha previsto l’intervento del Comune di Altamura sulla viabilità dell’area circostante e l’impegno dell’ente morale ABMC (Archivio Biblioteca Museo Civico), proprietario del sito, nel restauro dell’ipogeo di San Michele, realizzato con risorse proprie e con il contributo della Regione Puglia. All’interno del portale dell’Archivio Biblioteca Museo Civico è inoltre disponibile un percorso di visita virtuale e interattivo dell’intero ipogeo, consultabile al link: https://www.abmcaltamura.it/ipogeo/.
L’intero progetto, approvato e attuato con fondi pubblici e privati grazie all’Art Bonus, ha visto una raccolta complessiva (attualmente chiusa) di 60.000 euro, di cui 50.000 erogati dalla Banca Popolare di Puglia e Basilicata e 10.000 stanziati dal Comune di Altamura. Il monitoraggio e l’utilizzo dei fondi sono stati dettagliatamente registrati, con uscite principali effettuate tra ottobre e dicembre 2020, per un totale di 46.853,82 euro, coprendo l’intero intervento previsto. Le rimanenze, pari a 3.146,18 euro, sono state destinate alle opere di manutenzione sull’ipogeo, assicurando la conservazione del bene e la continuità delle attività di valorizzazione.
Alla grotta si accede attraverso un giardino antistante, servito da una rampa di scale. La cappella, situata sotto il livello stradale, accoglie i visitatori con un’edicola raffigurante l’arcangelo Gabriele sulla soglia, probabilmente risalente al XVIII secolo. All’interno, il pavimento maiolicato del 1690 conduce tra tre navate separate da massicci pilastri, mentre lungo le pareti si conservano frammenti di affreschi. Di particolare interesse artistico risultano gli altari seicenteschi, scolpiti e decorati in pietra locale.
Il progetto riqualificazione ha previsto la completa sistemazione dell’area esterna con l’obiettivo di renderla funzionale alla fruizione pubblica e alla valorizzazione del sito. Tra le principali opere eseguite figurano la creazione di aiuole delimitate da cordoli in tufo, la piantumazione di siepi e alberi ad alto fusto per garantire ombreggiatura, e la realizzazione di una pavimentazione permeabile con betonelle o erborelle. La recinzione esistente in blocchi di tufo è stata sostituita con una struttura metallica a vista, completata da un cancello d’ingresso. Gli interventi hanno inoltre previsto l’installazione di un impianto di illuminazione, la posa di arredo urbano comprensivo di panchine e cestini portarifiuti, e la realizzazione di un fontanino con relativo impianto idrico-fognante. La sistemazione dell’area ha inoltre tenuto conto della sicurezza e della fruibilità per i visitatori. L’intervento ha mirato a coniugare criteri estetici e funzionali, creando un ambiente ordinato e accessibile, pur nel rispetto delle caratteristiche storiche e architettoniche del sito.
La scelta di materiali tradizionali e l’attenzione alla vegetazione hanno contribuito a integrare l’ipogeo con il contesto circostante, garantendo un equilibrio tra conservazione e uso pubblico. Il progetto sull’Ipogeo di San Michele delle Grotte si inserisce dunque in un percorso di valorizzazione culturale più ampio, che combina il finanziamento pubblico con contributi privati, finalizzato alla salvaguardia e promozione dei beni storici e artistici del territorio. L’area sistemata consente ora una musealizzazione più efficace delle grotte sottostanti, garantendo al contempo sicurezza, accessibilità e un’esperienza visiva e ambientale coerente con le peculiarità del sito.
L'autrice di questo articolo: Noemi Capoccia
Originaria di Lecce, classe 1995, ha conseguito la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2021. Le sue passioni sono l'arte antica e l'archeologia. Dal 2024 lavora in Finestre sull'Arte.Per inviare il commento devi
accedere
o
registrarti.
Non preoccuparti, il tuo commento sarà salvato e ripristinato dopo
l’accesso.