Genova, i grandi maestri dell'arte dal '500 al '700 in una mostra a Palazzo Reale


A Genova, Palazzo Reale dedica una mostra ai grandi maestri dal Cinque al Settecento presenti nelle raccolte di Palazzo Reale e Palazzo Spinola in occasione del settimo anniversario dell’elevazione a istituto autonomo del Ministero della Cultura dei due istituti.

La mostra Highlights. Maestri dal ‘500 al ‘700 dai Musei Nazionali di Genova è allestita, fino al 24 settembre 2023, nel Teatro del Falcone di Palazzo Reale ed è dedicata al patrimonio delle collezioni dei Musei Nazionali di Genova, con oltre quaranta opere di grandi artisti come Joos van Cleve, Tintoretto, Orazio Gentileschi, Antoon van Dyck, Guercino, Grechetto, Bernardo Strozzi, cinque delle quali sono acquisti recenti del Ministero della Cultura ed esposti per la prima volta.

Il titolo Highlights nasce dalla volontà di mettere in luce i capolavori delle collezioni dei Musei Nazionali, come sottolinea anche la grafica e l’immagine guida scelta. Le opere, estratte dalle sale storiche dei due palazzi dove sono conservate, sono messe in dialogo per consentire ai visitatori di osservarle da vicino e apprezzarne i dettagli e le connessioni.

La mostra, a cura di Alessandra Guerrini, Luca Leoncini, Anna Manzitti, Gianluca Zanelli, vuole così sottolineare l’appartenenza di questi capolavori a storie autonome eppure collegate, unite dai mille fili della storia dell’arte e dalle vicende del collezionismo.

I dipinti e le sculture esposti nel Teatro del Falcone permetteranno al visitatore di soffermarsi su opere straordinarie dalle provenienze più varie: le collezioni dei Musei Nazionali di Genova sono infatti il risultato di un lavoro di raccolta, generazione dopo generazione, di quadri fiamminghi, veneti, bolognesi, napoletani, romani.

Didascalie narrative e un percorso speciale per i bambini proporranno contenuti che gli allestimenti storici non consentono.

In parallelo, nelle sale del Piano nobile di Palazzo Reale saranno esposti diciannove lavori di artisti della seconda metà del Novecento che prendono il posto delle opere antiche presentate in mostra. Gli inserimenti contemporanei di opere concesse da collezionisti privati propongono inediti dialoghi con le raccolte storiche. Il progetto, dal titolo WE LINKED PASSAGES. Maestri del ‘900 dalle collezioni private genovesi, a cura di Leo Lecci con Luca Leoncini e Anna Manzitti,presenta tredici artisti rappresentativi dei movimenti del panorama internazionale, sei italiani e sette stranieri, estraendo i loro lavori da un patrimonio importante quanto sconosciuto al grande pubblico.

Non tutti i capolavori, ovviamente, sono presenti in mostra: molti restano al loro posto nelle sale: il percorso si chiude con l’invito a tornare a vederli all’interno dei due palazzi. A Palazzo Spinola, in particolare, continueranno ad essere visibili in un allestimento provvisorio anche durante i lavori di completamento di alcuni impianti tecnologici previsti per i mesi estivi, che imporranno una breve chiusura dei piani superiori.

La mostra nasce nel settimo anniversario dell’elevazione a istituto autonomo del Ministero della Cultura di Palazzo Reale e Palazzo Spinola. Per sottolineare questo importante passaggio, nel 2022 è stato scelto un nuovo nome, un logo e un sistema di identità visiva coordinato che esplicita anche la presenza di due distinte collezioni a Palazzo Spinola, quella della dimora storica e quella della Galleria Nazionale della Liguria. Sono nati così i Musei Nazionali di Genova. I due musei insieme presentano un patrimonio che ha infiniti rimandi interni, così come erano collegate tra loro le famiglie dell’aristocrazia mercantile della città, una delle pochissime in Italia ad essere rimasta repubblica per secoli. Palazzo Reale è un vasto complesso architettonico che occupa un intero isolato dell’antico quartiere medievale di Pré. La dimora seicentesca è fondata nel 1643 da Stefano Balbi e da suo figlio Giovan Battista, passa poi nel 1679 a Eugenio Durazzo che la ingrandisce sino a portarla alle sue attuali dimensioni con lavori che di fatto si concludono dopo la sua morte nel primo decennio del Settecento. Le sale sono decorate con splendore e accolgono collezioni di prima grandezza: non solo quadri e sculture antiche e moderne, ma anche arredi sontuosi, arazzi, stoffe pregiate, raccolte di arti decorative, libri, disegni e stampe. Anche per le sue dimensioni, per il pregio dei suoi interni, per la presenza di un teatro, la vicinanza a una delle porte della città e al porto, il palazzo è acquistato nel 1824 da Carlo Felice di Savoia e trasformato con importanti lavori nella sede genovese dei re di Sardegna prima e dei re d’Italia poi. La quadreria - una delle più vaste e importanti dell’antica Repubblica di Genova - si compone soprattutto delle opere che arrivano dalle due famiglie fondatrici, i Balbi e i Durazzo, alle quali i Savoia aggiungono dipinti trasferiti dai depositi delle regge piemontesi e da una collezione locale acquistata dalla Real Casa nel 1821 allo scopo di decorare il primo appartamento allestito per il sovrano. Palazzo Spinola, incastonato nel cuore del centro storico, racchiude al suo interno due distinte anime museali: la collezione antica degli Spinola e quella formata a partire dagli anni Cinquanta del Novecento con nuove acquisizioni del Ministero della cultura. La dimora è fondata alla fine del Cinquecento da Francesco Grimaldi, per poi passare dopo appena una generazione ai Pallavicino, in seguito ai Doria e infine agli Spinola, prima del ramo di San Luca e in ultimo, dal 1824, del ramo di Luccoli. Il museo apre i battenti nel 1959 grazie alla donazione dei fratelli Franco e Paolo Spinola allo Stato Italiano dell’intero edificio e di tutto il suo contenuto, con la precisa clausola che i piani nobili dovessero mantenere l’aspetto di un’antica residenza nobiliare genovese mentre il terzo e il quarto piano, distrutti in un rovinoso incendio durante la Seconda Guerra mondiale, avrebbero dovuto ospitare la Galleria Nazionale della Liguria, che oggi è composta non solo di opere acquisite grazie ai finanziamenti statali, ma anche le donazioni e i depositi che, grazie alla generosità di alcuni privati, permettono la fruizione pubblica di opere d’arte di grande pregio.

La mostra si apre e si chiude con due highlight oggi conservati negli spazi della Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola, ma che appartennero in passato ai proprietari del palazzo che oggi chiamiamo Reale. Un esempio di quella fitta trama di contatti che legò la nobiltà genovese, gli artisti, le quadrerie cittadine attraverso storie che si sono nel corso tempo intrecciate spesso inestricabilmente. L’apertura è con la statua di Filippo Parodi raffigurante Adone e Amore di Palazzo Spinola (marmo, 1685 circa), mentre la chiusura è con il dipinto di Anton von Maron, Ritratto di Maria Francesca (Cicchetta) Durazzo di Palazzo Spinola (olio su tela, 1792). Nel mezzo diverse sezioni tematiche: Cinquecento, la sezione che accoglie le opere che testimoniano le fortune delle grandi famiglie genovesi nel XVI secolo, oltre che i dipinti più antichi della quadreria di Palazzo Reale, due porzioni di un trittico proveniente dalla regione di Bruges pienamente intonato a quel gusto che favorirà l’ingresso di opere analoghe nelle chiese e sugli altari privati delle residenze genovesi; Seicento, con quadri che testimoniano la forza di due impostazioni innovative che segnano la pittura del Seicento, quella del naturalismo di Caravaggio e quella scaturita dal genio di Gian Lorenzo Bernini, che oggi conosciamo col termine Barocco (la rivoluzione del naturale è qui rappresentata da tre grandi protagonisti della pittura del XVII secolo, che rispondono in modi diversi alla straordinaria parabola caravaggesca: l’emiliano Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, il toscano Orazio Gentileschi e il fiammingo Gerrit van Honthorst); Seicento a Genova, dove al centro della sala si possono ammirare quattro statue in marmo bianco di Filippo Parodi, il maggiore scultore genovese del Seicento, e dipinti da Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto a Gregorio De Ferrari, da Bartolomeo Guidobono a Domenico Piola; Ritratti, tutta dedicata alla ritrattistica con opere di Bernardo Strozzi, Antoon van Dyck, Giovanni Bernardo Carbone, Gioacchino Assereto e altri grandi artisti; Rapimenti, con dedicate due scenografiche tele, il Ratto di Proserpina di Valerio Castello e il Ratto delle Sabine di Orazio De Ferrari; Settecento, epilogo della rassegna con la ritrattistica tardo settecentesca, rappresentata dal viennese Anton von Maron.

Per tutte le informazioni, potete visitare il sito ufficiale dei Musei Nazionali di Genova.

Genova, i grandi maestri dell'arte dal '500 al '700 in una mostra a Palazzo Reale
Genova, i grandi maestri dell'arte dal '500 al '700 in una mostra a Palazzo Reale


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